Vita di città
L'esperienza in Portogallo del Nucleo Sub Molfetta: «Uno scambio reciproco»
Il racconto del trainer Daniele Marzella nell'attesa delle prossime tappe del progetto europeo
Molfetta - lunedì 4 settembre 2023
Un ricco scambio tra scuole sportive e aziende quello avvenuto in Portogallo, che ha visto protagonista cinque componenti del Nucleo Sub Molfetta, vincitore di un progetto Erasmus dedicato allo sport e finanziato dall'agenzia nazionale giovani.
«Ci siamo aggiudicati uno scambio di competenze molto proficuo – commenta Daniele Marzella, trainer del Nucleo Sub – noi abbiamo imparato qualcosa dai nostri compagni sull'approccio alle immersioni e viceversa».
Il progetto prevede che il gruppo ripeta l'esperienza in altri posti. Nessuna meta è ancora certa, ma tra le probabili c'è la Turchia.
Se dal punto di vista delle tecniche utilizzate per l'immersione i partecipanti al progetto si sono riscoperti simili tra loro, lo stesso non vale per i fondi pubblici messi a disposizione dallo Stato per le società sportive.
«Abbiamo appreso che in Portogallo le associazioni sportive ricevono molto supporto dal pubblico – spiega Marzella – ci sono una serie di misure economiche erogate dal governo o dai Comuni, un aspetto che in Italia manca».
Ma è stata un'esperienza assolutamente positiva anche dal punto di vista degli argomenti trattati in vari incontri formativi.
«Oltre a fare subacquea ci sono state molte lezioni sulle tavole da surf e su altri sport acquatici – conclude Marzella – in questo modo abbiamo sicuramente arricchito il nostro bagaglio di competenze, che avremo modo di trasmettere a cittadini e turisti attraverso un'offerta più ampia delle nostre attività».
«Ci siamo aggiudicati uno scambio di competenze molto proficuo – commenta Daniele Marzella, trainer del Nucleo Sub – noi abbiamo imparato qualcosa dai nostri compagni sull'approccio alle immersioni e viceversa».
Il progetto prevede che il gruppo ripeta l'esperienza in altri posti. Nessuna meta è ancora certa, ma tra le probabili c'è la Turchia.
Se dal punto di vista delle tecniche utilizzate per l'immersione i partecipanti al progetto si sono riscoperti simili tra loro, lo stesso non vale per i fondi pubblici messi a disposizione dallo Stato per le società sportive.
«Abbiamo appreso che in Portogallo le associazioni sportive ricevono molto supporto dal pubblico – spiega Marzella – ci sono una serie di misure economiche erogate dal governo o dai Comuni, un aspetto che in Italia manca».
Ma è stata un'esperienza assolutamente positiva anche dal punto di vista degli argomenti trattati in vari incontri formativi.
«Oltre a fare subacquea ci sono state molte lezioni sulle tavole da surf e su altri sport acquatici – conclude Marzella – in questo modo abbiamo sicuramente arricchito il nostro bagaglio di competenze, che avremo modo di trasmettere a cittadini e turisti attraverso un'offerta più ampia delle nostre attività».