Associazioni
L'equipaggio di terra "ResQ Puglia" si è presentato alla città
In collegamento da remoto anche Cecilia Strada, responsabile della comunicazione dell'organizzazione nazionale
Molfetta - venerdì 30 giugno 2023
8.31
«ResQ è un sogno che nasce da un limbo, quello che caratterizza le acque del Mar Mediterraneo. È un sogno che vuole svegliarsi, perché c'è la consapevolezza del rischio di morire in mare».
Inizia con queste parole di Cecilia Strada, responsabile della comunicazione di ResQ e figlia del fondatore di "Emergency" Gino Strada, l'incontro di presentazione dell'equipaggio di terra ResQ Puglia.
La conferenza, moderata dal giornalista Vito Giannulo, si è svolta ieri sera a Molfetta all'interno dell'auditorium della parrocchia Cuore Immacolato di Maria. Presenti il presidente della sezione di Molfetta e Giovinazzo, Graziano Salvemini, l'assessore alle Politiche Giovanili, Caterina Roselli e numerosi concittadini interessati a conoscere da vicino questa realta no-profit.
Un incontro che arriva a 15 giorni di distanza dal disastro di Pylos, a cui si è fatto riferimento insieme alla strage di Cutro. Solo due delle numerose stragi che accadono e che non possono più essere ignorate perché le persone coinvolte non sono solo numeri, ma hanno un nome e un volto. In questo è fondamentale anche il ruolo delle istituzioni, affinché sia possibile la realizzazione concreta delle attività di accoglienza.
«Vorremmo realizzare una narrazione diversa delle storie degli emigranti - ha affermato Corrado Mandreoli, in collegamento da remoto - per cancellare quelle narrazioni fatte di odio e di paura cui la società non deve più assistere».
Nei primi due anni ResQ ha raccolto 800 soci e migliaia di donatori e continua ad allargarsi anche grazie agli equipaggi di terra. Segno di quanto l'umanità e la solidarietà siano ancora una priorità al giorno d'oggi.
«Gli equipaggi di terra credo siano la vera forza di questa organizzazione - ha proseguito Luciano Scalettari, presidente ResQ - il moltiplicarsi delle attività di ResQ è mirato ad a rendere compagni di strada quanti hanno a cuore questi temi».
La necessità degli equipaggi di terra è quella di avere legami con il territorio in cui sorgono, per poter diffondere messaggi di pace e speranza.
«Affrontare questo argomento vuol dire sensibilizzare l'animo di tutti - ha dichiarato l'assessore Roselli - è triste vedere che tante persone sono abbandonate senza il minimo interesse di salvataggio. L'augurio è quello di garantire degli accessi sicuri a chi si trova in queste situazioni difficili».
Un incontro volto ad abbattere i muri e a costruire ponti. Verso il prossimo, verso nuovi orizzonti.
Inizia con queste parole di Cecilia Strada, responsabile della comunicazione di ResQ e figlia del fondatore di "Emergency" Gino Strada, l'incontro di presentazione dell'equipaggio di terra ResQ Puglia.
La conferenza, moderata dal giornalista Vito Giannulo, si è svolta ieri sera a Molfetta all'interno dell'auditorium della parrocchia Cuore Immacolato di Maria. Presenti il presidente della sezione di Molfetta e Giovinazzo, Graziano Salvemini, l'assessore alle Politiche Giovanili, Caterina Roselli e numerosi concittadini interessati a conoscere da vicino questa realta no-profit.
Un incontro che arriva a 15 giorni di distanza dal disastro di Pylos, a cui si è fatto riferimento insieme alla strage di Cutro. Solo due delle numerose stragi che accadono e che non possono più essere ignorate perché le persone coinvolte non sono solo numeri, ma hanno un nome e un volto. In questo è fondamentale anche il ruolo delle istituzioni, affinché sia possibile la realizzazione concreta delle attività di accoglienza.
«Vorremmo realizzare una narrazione diversa delle storie degli emigranti - ha affermato Corrado Mandreoli, in collegamento da remoto - per cancellare quelle narrazioni fatte di odio e di paura cui la società non deve più assistere».
Nei primi due anni ResQ ha raccolto 800 soci e migliaia di donatori e continua ad allargarsi anche grazie agli equipaggi di terra. Segno di quanto l'umanità e la solidarietà siano ancora una priorità al giorno d'oggi.
«Gli equipaggi di terra credo siano la vera forza di questa organizzazione - ha proseguito Luciano Scalettari, presidente ResQ - il moltiplicarsi delle attività di ResQ è mirato ad a rendere compagni di strada quanti hanno a cuore questi temi».
La necessità degli equipaggi di terra è quella di avere legami con il territorio in cui sorgono, per poter diffondere messaggi di pace e speranza.
«Affrontare questo argomento vuol dire sensibilizzare l'animo di tutti - ha dichiarato l'assessore Roselli - è triste vedere che tante persone sono abbandonate senza il minimo interesse di salvataggio. L'augurio è quello di garantire degli accessi sicuri a chi si trova in queste situazioni difficili».
Un incontro volto ad abbattere i muri e a costruire ponti. Verso il prossimo, verso nuovi orizzonti.