
Chiesa locale
L'emozione notturna per la Croce tra le vie di Molfetta - LE FOTO
Gli scatti di Ruggiero de Virgilio per raccontare un momento sempre sentito
Molfetta - mercoledì 14 febbraio 2024
8.05
Gli scatti del nostro Ruggiero de Virgilio a raccontare tutte le fasi di una ritualità senza tempo, che pone le sue radici nel tardo Ottocento: la processione notturna della Croce segna il punto di passaggio dal Carnevale al tempo di Quaresima, rendendo Molfetta la prima città pugliese ad avviare il cammino di avvicinamento verso la Pasqua.
L'interno della Chiesa del Purgatorio è immerso nella oscurità, le uniche fonti di luce sono i lumini che sottendono alcune delle dodici "croci della consacrazione" della chiesa, collocate perimetralmente in alto, ed un unico raggio di luce concentrato sul volto di Gesù Cristo posto all'incrocio dei bracci di una grande Croce nera, alle cui estremità sono dipinte anche le mani e i piedi trafitti e sanguinanti del Redentore.
È questa la Croce che sta per essere portata in processione, quella stessa Croce che dopo qualche altra settimana aprirà i cortei processionali della Addolorata e della Pietà. Ai lati della Croce sono collocati due "fanali" con all'interno altrettanti lumini accesi, uniche altre fonti di luce, che la accompagneranno lungo il tragitto per le vie della città. Quando manca appena un quarto d'ora a mezzanotte, la pubblica illuminazione stradale viene spenta e tutto viene ancor più avvolto dal buio. I fari accesi delle poche auto che a quell'ora transitano per la zona appaiono come elementi di disturbo, ma una volta scomparsi accentuano ancor più l'atmosfera mistica che si è venuta a creare.
Manca ormai poco alla mezzanotte e il Priore dell'Arciconfraternita della Morte ed suoi incaricati invitano i fedeli ad uscire dalla chiesa. Contestualmente i confratelli portatori della Croce e dei fanali si avvicinano al portone e si fermano appena prima della soglia, in attesa dell'imminente e tanto atteso momento. Da mezzanotte, poi, ha inizio la cerimonia a tinte fosche che si innesta nel cuore della notte ma sempre con grande partecipazione della cittadinanza.
L'interno della Chiesa del Purgatorio è immerso nella oscurità, le uniche fonti di luce sono i lumini che sottendono alcune delle dodici "croci della consacrazione" della chiesa, collocate perimetralmente in alto, ed un unico raggio di luce concentrato sul volto di Gesù Cristo posto all'incrocio dei bracci di una grande Croce nera, alle cui estremità sono dipinte anche le mani e i piedi trafitti e sanguinanti del Redentore.
È questa la Croce che sta per essere portata in processione, quella stessa Croce che dopo qualche altra settimana aprirà i cortei processionali della Addolorata e della Pietà. Ai lati della Croce sono collocati due "fanali" con all'interno altrettanti lumini accesi, uniche altre fonti di luce, che la accompagneranno lungo il tragitto per le vie della città. Quando manca appena un quarto d'ora a mezzanotte, la pubblica illuminazione stradale viene spenta e tutto viene ancor più avvolto dal buio. I fari accesi delle poche auto che a quell'ora transitano per la zona appaiono come elementi di disturbo, ma una volta scomparsi accentuano ancor più l'atmosfera mistica che si è venuta a creare.
Manca ormai poco alla mezzanotte e il Priore dell'Arciconfraternita della Morte ed suoi incaricati invitano i fedeli ad uscire dalla chiesa. Contestualmente i confratelli portatori della Croce e dei fanali si avvicinano al portone e si fermano appena prima della soglia, in attesa dell'imminente e tanto atteso momento. Da mezzanotte, poi, ha inizio la cerimonia a tinte fosche che si innesta nel cuore della notte ma sempre con grande partecipazione della cittadinanza.