Vita di città
L’assessore Amato racconta come affrontare le colonie feline
Registrazione, collaborazione Comune-Asl, campagne di sensibilizzazione e rispetto per gli animali.
Molfetta - domenica 17 aprile 2016
15.52
I cittadini molfettesi passeggiando per le vie del Centro Storico hanno notato una numerosa presenza di gatti che necessitano di cure, di cibo, di affetto e di un luogo sicuro confortevole dove poter crescere e vivere. Al riguardo, l' assessore Angela Amato ha risposto alle nostre domande con l'invito ai cittadini a rispettare queste creature meravigliose e bisognose di amore.
Gli abitanti del Centro Storico hanno informato il Comune e hanno chiesto una collaborazione?
"Nel dicembre scorso, la Giunta comunale, con delibera n. 257, ha approvato la mappatura delle colonie feline già registrate. Alla data di riferimento, il 31/10/2015, erano censite 35 colonie con relativo referente. Le colonie di Molfetta Vecchia non risultano ancora censite perché, a quella data, nessun referente aveva presentato la prevista modulistica al Comune. Tuttavia, l'Ufficio Ambiente, con l'aiuto dei referenti già registrati, i cosiddetti gattari, ha avviato un'attività di informazione che, mi auguro, porterà al censimento di tutte le colonie del Centro Antico. A quanto mi risulta, sono già pervenute richieste di censimento che stanno seguendo l'iter amministrativo necessario. La registrazione è importantissima perché stabilisce un rapporto di stretta collaborazione tra il referente, il Comune e la ASL. I gattari collaborano con i veterinari per la sterilizzazione e per la tutela della salute dei felini. Sono responsabili della pulizia e del decoro dei luoghi dove avviene la somministrazione dei pasti. Direi che ai gattari va riconosciuto un ruolo davvero importante per il loro impegno civico. I gatti, non mi stancherò mai di dirlo, rappresentano un importante tassello dell'ecosistema cittadino".
Come pensate di affrontare la problematica poiché i gatti necessitano di cure, di cibo, di affetto e sono spesso esposti ai pericoli e ai maltrattamenti dei folli?
"Le colonie censite saranno segnalate da cartelli in cui si ricorda che le colonie di gatti randagi sono tutelate dalla legge, e che il maltrattamento degli animali è un reato perseguito ai sensi del codice penale. Certo, i folli non si fermeranno davanti ad un cartello e non ci illudiamo che il censimento delle colonie sia la risoluzione di tutti i problemi. Rappresenta però un primo passo: abbiamo già tenuto, in collaborazione con i veterinari della ASL, il primo corso di informazione per referenti di colonia a cui hanno partecipato gattari registrati e non. È stato un vero successo e con loro abbiamo ipotizzato di organizzare campagne di sensibilizzazione, soprattutto nelle scuole, finalizzate a diffondere tra i ragazzi il rispetto per gli animali e per l'ambiente".
E' possibile per i cittadini molfettesi adottare i gatti?
"Certo che sì. Sui social ci sono quasi ogni giorno appelli per gatti che cercano una famiglia che li adotti. Ciò che non si può fare è sottrarre un gatto alla propria colonia per portarselo a casa, a meno che non si tratti di casi particolari per i quali gli stessi veterinari della ASL consigliano una vita più protetta rispetto a quella libera di strada".
Gli abitanti del Centro Storico hanno informato il Comune e hanno chiesto una collaborazione?
"Nel dicembre scorso, la Giunta comunale, con delibera n. 257, ha approvato la mappatura delle colonie feline già registrate. Alla data di riferimento, il 31/10/2015, erano censite 35 colonie con relativo referente. Le colonie di Molfetta Vecchia non risultano ancora censite perché, a quella data, nessun referente aveva presentato la prevista modulistica al Comune. Tuttavia, l'Ufficio Ambiente, con l'aiuto dei referenti già registrati, i cosiddetti gattari, ha avviato un'attività di informazione che, mi auguro, porterà al censimento di tutte le colonie del Centro Antico. A quanto mi risulta, sono già pervenute richieste di censimento che stanno seguendo l'iter amministrativo necessario. La registrazione è importantissima perché stabilisce un rapporto di stretta collaborazione tra il referente, il Comune e la ASL. I gattari collaborano con i veterinari per la sterilizzazione e per la tutela della salute dei felini. Sono responsabili della pulizia e del decoro dei luoghi dove avviene la somministrazione dei pasti. Direi che ai gattari va riconosciuto un ruolo davvero importante per il loro impegno civico. I gatti, non mi stancherò mai di dirlo, rappresentano un importante tassello dell'ecosistema cittadino".
Come pensate di affrontare la problematica poiché i gatti necessitano di cure, di cibo, di affetto e sono spesso esposti ai pericoli e ai maltrattamenti dei folli?
"Le colonie censite saranno segnalate da cartelli in cui si ricorda che le colonie di gatti randagi sono tutelate dalla legge, e che il maltrattamento degli animali è un reato perseguito ai sensi del codice penale. Certo, i folli non si fermeranno davanti ad un cartello e non ci illudiamo che il censimento delle colonie sia la risoluzione di tutti i problemi. Rappresenta però un primo passo: abbiamo già tenuto, in collaborazione con i veterinari della ASL, il primo corso di informazione per referenti di colonia a cui hanno partecipato gattari registrati e non. È stato un vero successo e con loro abbiamo ipotizzato di organizzare campagne di sensibilizzazione, soprattutto nelle scuole, finalizzate a diffondere tra i ragazzi il rispetto per gli animali e per l'ambiente".
E' possibile per i cittadini molfettesi adottare i gatti?
"Certo che sì. Sui social ci sono quasi ogni giorno appelli per gatti che cercano una famiglia che li adotti. Ciò che non si può fare è sottrarre un gatto alla propria colonia per portarselo a casa, a meno che non si tratti di casi particolari per i quali gli stessi veterinari della ASL consigliano una vita più protetta rispetto a quella libera di strada".