Eventi e folklore
L’arrivo delle fontanelle pubbliche raccontato a teatro
Squicce e stizze d'acque, la rappresentazione
Molfetta - martedì 22 luglio 2014
7.21
In un Anfiteatro di Ponente gremito è stata rappresentata la leggera e simpatica commedia musicale in vernacolo molfettese che ha portato in scena la storia dell'arrivo nella nostra regione delle fontanelle pubbliche. Sono trascorsi esattamente cento anni da un evento che ha cambiato usi e costumi della gente in Terra di Bari. L'acqua è un bene insostituibile, primario e vitale per la popolazione. L'acquedotto pugliese fu realizzato e voluto da grandi uomini del passato e risolse uno dei grandi problemi che affliggono la siccitosa Puglia.
Lo spettacolo teatrale, che rientra nel programma dell' estate molfettese, scritto e voluto da Felice De Trizio, unico nel suo genere, è stato un intreccio fra storia del passato, usanze, detti e soprannomi, canzoni popolari, vicende del tempo che fu; il tutto sotto lo sguardo vigile di una fontana, testimone muta, ma presente di una epoca.
Molto curata anche la ricostruzione storica di oggetti antichi, costumi d'epoca che hanno fatto calare ancora di più gli spettatori nella giocosa atmIosfera. Un antico detto molfettese recitava: "All'acque all'acque, ...alla fendéne nòeve ci nen téiene la zaiete ddà se l'acchie" (All'acqua all'acqua alla fontana nuova chi non ha la fidanzata li la trova) e mette in luce una usanza, cioè quella di ritrovarsi intorno alla fontana, punto di incontro, dove si svolgevano le vicende più importanti che caratterizzavano la vita di paese.
La rappresentazione è stato proposto dalla Associazione Culturale "ARTEATRO" ed ha richiesto quasi due anni tra ricerche storiche, stesura del copione, allestimenti scenografici, abiti di scena e prove dello spettacolo, il tutto per ricordare il centenario della costruzione dell'acquedotto pugliese e in particolare l'arrivo dell'acqua nella nostra assetata Puglia, 1914-2014. Una rappresentazione che ha raccontato le traversie e consuetudini del vivere del popolo pugliese, in particolare quello molfettese tra la fine dell' 800 e primi decenni del '900.
A rendere ancora più coinvolgente e divertente la performance teatrale, oltre ai sedici valenti attori, la partecipazione di cinque musicisti dell' Associazione Arteatro e di dieci danzatori dell'Associazione Fabulanova. A completare il quadro anche gli abiti di scena realizzati dall'Istituto I.I.S.S. " Vespucci" di Molfetta – settore moda che hanno permesso agli spettatori di fare un salto indietro nel tempo. Si potevano apprezzare i gonnelloni con camicetta bianca delle donne del popolo, gli abiti da lavoro degli uomini con coppola in testa, quelli raffinati del farmacista e della sua signora, con cura dei dettagli. Gli spettatori più anziani hanno ritrovato nella loro mente ricordi, usanze, modi di dire, consuetudini, mentre i più giovani hanno sfogliato simpaticamente le pagine di un libro di storia. Due ore di spettacolo coinvolgente fra esilaranti battute, motivetti orecchiabili, detti e credenze popolari, personaggi entrati a far parte dell' immaginifico. Affrontati i temi del matrimonio, del corredo, del fidanzamento, della nascita di un bambino, del commercio; il tutto in chiave scherzosa, calati nell'atmosfera di paese, con le inevitabili chiacchiere e modi di dire. All'ingresso dell'anfiteatro era anche possibile acquistare l'edizione speciale del libro scritto da Felice De Trizio e M° Mino Altamura per l'occasione dal titolo "Squicce e stizze d'acque" Storie e canti popolari molfettesi, contenete oltre a storie e modi di vivere dei nostri antenati, le partiture dei canti popolari con all'interno il CD con le musiche e le canzoni presentante durante la serata.
Lo spettacolo teatrale, che rientra nel programma dell' estate molfettese, scritto e voluto da Felice De Trizio, unico nel suo genere, è stato un intreccio fra storia del passato, usanze, detti e soprannomi, canzoni popolari, vicende del tempo che fu; il tutto sotto lo sguardo vigile di una fontana, testimone muta, ma presente di una epoca.
Molto curata anche la ricostruzione storica di oggetti antichi, costumi d'epoca che hanno fatto calare ancora di più gli spettatori nella giocosa atmIosfera. Un antico detto molfettese recitava: "All'acque all'acque, ...alla fendéne nòeve ci nen téiene la zaiete ddà se l'acchie" (All'acqua all'acqua alla fontana nuova chi non ha la fidanzata li la trova) e mette in luce una usanza, cioè quella di ritrovarsi intorno alla fontana, punto di incontro, dove si svolgevano le vicende più importanti che caratterizzavano la vita di paese.
La rappresentazione è stato proposto dalla Associazione Culturale "ARTEATRO" ed ha richiesto quasi due anni tra ricerche storiche, stesura del copione, allestimenti scenografici, abiti di scena e prove dello spettacolo, il tutto per ricordare il centenario della costruzione dell'acquedotto pugliese e in particolare l'arrivo dell'acqua nella nostra assetata Puglia, 1914-2014. Una rappresentazione che ha raccontato le traversie e consuetudini del vivere del popolo pugliese, in particolare quello molfettese tra la fine dell' 800 e primi decenni del '900.
A rendere ancora più coinvolgente e divertente la performance teatrale, oltre ai sedici valenti attori, la partecipazione di cinque musicisti dell' Associazione Arteatro e di dieci danzatori dell'Associazione Fabulanova. A completare il quadro anche gli abiti di scena realizzati dall'Istituto I.I.S.S. " Vespucci" di Molfetta – settore moda che hanno permesso agli spettatori di fare un salto indietro nel tempo. Si potevano apprezzare i gonnelloni con camicetta bianca delle donne del popolo, gli abiti da lavoro degli uomini con coppola in testa, quelli raffinati del farmacista e della sua signora, con cura dei dettagli. Gli spettatori più anziani hanno ritrovato nella loro mente ricordi, usanze, modi di dire, consuetudini, mentre i più giovani hanno sfogliato simpaticamente le pagine di un libro di storia. Due ore di spettacolo coinvolgente fra esilaranti battute, motivetti orecchiabili, detti e credenze popolari, personaggi entrati a far parte dell' immaginifico. Affrontati i temi del matrimonio, del corredo, del fidanzamento, della nascita di un bambino, del commercio; il tutto in chiave scherzosa, calati nell'atmosfera di paese, con le inevitabili chiacchiere e modi di dire. All'ingresso dell'anfiteatro era anche possibile acquistare l'edizione speciale del libro scritto da Felice De Trizio e M° Mino Altamura per l'occasione dal titolo "Squicce e stizze d'acque" Storie e canti popolari molfettesi, contenete oltre a storie e modi di vivere dei nostri antenati, le partiture dei canti popolari con all'interno il CD con le musiche e le canzoni presentante durante la serata.