Cultura, Eventi e Spettacolo
L'amore di oggi spiegato da Paolo Crepet. Grande serata a Molfetta
Primo evento del nuovo trittico organizzato dalla Fondazione Valente
Molfetta - sabato 6 maggio 2023
18.27
Da Pasolini che scopre il Vangelo ad Assisi, fino alle violenze nella metropolitana di NY, passando per i sogni da bambino di Renzo Piano e la resilienza di un sopravvissuto ai lager nazisti: è un viaggio che dà le vertigini quello che tesse lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet con il suo "Comizi d'amore contemporanei", primo spettacolo in cartellone nella rassegna "Eventi speciali" della Fondazione Valente, andato in scena venerdì 5 maggio presso l'Auditorium Regina Pacis di Molfetta.
La nuova tranche di eventi della Fondazione, dopo il Festival Inflammatus di Pasqua, registra già con questo primo spettacolo il sold out, portando a un teatro gremito in ogni ordine di posti da un pubblico affascinato e a tratti anche divertito dall'eloquio dell'istrionico Crepet. Paolo Crepet è diventato familiare agli italiani per la sua frequente presenza in talk show e programmi televisivi, senza contare le rubriche tenute su celebri giornali e settimanali e il grandissimo numero di libri e saggi scritti dal 1981 in poi fino a "Lezioni di sogni" del 2022.
In "Comizi d'amore contemporanei" Crepet, accompagnato dal pianoforte di Marcello Mazzoni, sceglie di concentrarsi su un solo sentimento, quello più importante di tutti, quello che, secondo Dante Alighieri, muoveva persino il sole e le stelle: l'amore. Un sentimento che, secondo lo psichiatra, è ormai ammalato nella nostra società e ha abdicato al suo ruolo di cura dell'umanità intera che, anche se così connessa da infiniti mezzi di comunicazione, non riesce ad amare in modo genuino e autentico, preferendo piuttosto la facile anestesia creata dal benessere economico.
Il sentimento dell'amore, in tutte le sue coniugazioni, invece è difficile, complesso, nulla di facile e proprio per questo spaventa, unificando dentro questo terrore la liceale popolare che preferisce impegnarsi con ragazzini di cui non può innamorarsi così da non soffrire, al genitore che per spianare la vita al proprio figlio confonde l'affetto con l'arrendevolezza e la soddisfazione di ogni capriccio. "L'amore invece è lasciare qualcosa perché un altro se ne cibi" asserisce accorato Paolo Crepet, spingendo il pubblico a guardare la differenza che caratterizza i grandi della storia del mondo, della letteratura, della musica, coloro che sono capaci di alzarsi prima al mattino solo per inseguire un sogno, e invece la folla inerme e confusa di giovani per cui la vita ruota tutto attorno al bagliore di uno smartphone.
Paolo Crepet, anche davanti alla platea numerosissima che lo ascolta, crea con questo spettacolo l'illusione di una confidenza a quattr'occhi, di una seduta di analisi dove non esistono ruoli, ma solo la consapevolezza di essere tutti esseri umani desiderosi di "impazzire" per amore, e non di "restare sani" dentro sentimenti annacquati. Esseri umani a cui augurare di "prendersi la luna, mai niente di meno".
Particolarmente efficaci anche gli inserti musicali di Mazzoni che, in un repertorio che va da Brahms a Chopin passando per Piazzolla e Debussy, spezza e al contempo dilata le parole dello psichiatra, lasciando che facciano presa nella mente degli spettatori, a cui Crepet, sul finale, affida l'ideale "anatema" di avere problemi a dormire stanotte, in modo da poter sperare che ciò che sia stato detto durante la serata possa avere avuto presa sugli animi dei presenti.
I prossimi appuntamenti della Fondazione Valente porteranno a Molfetta il 20 maggio, sempre all'Auditorium Regina Pacis, la cantante di "The Voice Sr" Lisa Manosperti con "Chiamatemi Mimì" e successivamente il 4 giugno l'attore Sergio Rubini alla Cittadella degli Artisti per una lettura riadattata de "Le città invisibili" di Italo Calvino.
La nuova tranche di eventi della Fondazione, dopo il Festival Inflammatus di Pasqua, registra già con questo primo spettacolo il sold out, portando a un teatro gremito in ogni ordine di posti da un pubblico affascinato e a tratti anche divertito dall'eloquio dell'istrionico Crepet. Paolo Crepet è diventato familiare agli italiani per la sua frequente presenza in talk show e programmi televisivi, senza contare le rubriche tenute su celebri giornali e settimanali e il grandissimo numero di libri e saggi scritti dal 1981 in poi fino a "Lezioni di sogni" del 2022.
In "Comizi d'amore contemporanei" Crepet, accompagnato dal pianoforte di Marcello Mazzoni, sceglie di concentrarsi su un solo sentimento, quello più importante di tutti, quello che, secondo Dante Alighieri, muoveva persino il sole e le stelle: l'amore. Un sentimento che, secondo lo psichiatra, è ormai ammalato nella nostra società e ha abdicato al suo ruolo di cura dell'umanità intera che, anche se così connessa da infiniti mezzi di comunicazione, non riesce ad amare in modo genuino e autentico, preferendo piuttosto la facile anestesia creata dal benessere economico.
Il sentimento dell'amore, in tutte le sue coniugazioni, invece è difficile, complesso, nulla di facile e proprio per questo spaventa, unificando dentro questo terrore la liceale popolare che preferisce impegnarsi con ragazzini di cui non può innamorarsi così da non soffrire, al genitore che per spianare la vita al proprio figlio confonde l'affetto con l'arrendevolezza e la soddisfazione di ogni capriccio. "L'amore invece è lasciare qualcosa perché un altro se ne cibi" asserisce accorato Paolo Crepet, spingendo il pubblico a guardare la differenza che caratterizza i grandi della storia del mondo, della letteratura, della musica, coloro che sono capaci di alzarsi prima al mattino solo per inseguire un sogno, e invece la folla inerme e confusa di giovani per cui la vita ruota tutto attorno al bagliore di uno smartphone.
Paolo Crepet, anche davanti alla platea numerosissima che lo ascolta, crea con questo spettacolo l'illusione di una confidenza a quattr'occhi, di una seduta di analisi dove non esistono ruoli, ma solo la consapevolezza di essere tutti esseri umani desiderosi di "impazzire" per amore, e non di "restare sani" dentro sentimenti annacquati. Esseri umani a cui augurare di "prendersi la luna, mai niente di meno".
Particolarmente efficaci anche gli inserti musicali di Mazzoni che, in un repertorio che va da Brahms a Chopin passando per Piazzolla e Debussy, spezza e al contempo dilata le parole dello psichiatra, lasciando che facciano presa nella mente degli spettatori, a cui Crepet, sul finale, affida l'ideale "anatema" di avere problemi a dormire stanotte, in modo da poter sperare che ciò che sia stato detto durante la serata possa avere avuto presa sugli animi dei presenti.
I prossimi appuntamenti della Fondazione Valente porteranno a Molfetta il 20 maggio, sempre all'Auditorium Regina Pacis, la cantante di "The Voice Sr" Lisa Manosperti con "Chiamatemi Mimì" e successivamente il 4 giugno l'attore Sergio Rubini alla Cittadella degli Artisti per una lettura riadattata de "Le città invisibili" di Italo Calvino.