Politica
L'amministrazione di Molfetta al varco della verifica chiesta dal PD
Gli incontri in questi giorni: la maggioranza sarebbe spaccata
Molfetta - mercoledì 2 dicembre 2020
La verifica politica - amministrativa nella maggioranza comunale molfettese è in corso.
La verifica fu chiesta dal Partito Democratico locale, all'indomani delle indagini della Procura di Trani su almeno due procedure di appalto e il conseguente affidamento dei lavori, indagini nelle quali figurano indagati il sindaco Tommaso Minervini, l'allora assessore ai lavori pubblici Mariano Caputo (poi dimessosi), l'allora consigliera dell'opposizione di centrodestra Sara Castriotta (poi dimessasi) e alcuni dipendenti dell'Ente.
Il PD aveva chiesto il confronto entro novembre e le tempistiche sarebbero state rispettate.
Sul banco la tenuta dell'amministrazione, a oltre metà del proprio mandato con scadenza estate 2022, che non potrebbe prescindere dall'emergenza sanitaria ed economica causata dal Covid: in tutti ci sarebbe l'idea che la città non potrebbe essere lasciata senza un punto di riferimento proprio in un momento storico come questo.
Le parti in gioco diverse.
Da un lato c'è Tommaso Minervini, l'uomo su cui il PD e le liste civiche nel 2017 avevano fatto sintesi per poi essere premiati dagli elettori con l'elezione.
Minervini ha più volte ribadito pubblicamente di non voler dimettersi e si è subito messo a disposizione delle autorità giudiziarie, certo di poter a queste spiegare la propria posizione nella vicenda e farne luce. La posizione sarebbe stata ribadita anche nel corso della verifica.
Verifica che, tuttavia, metterebbe a nudo i due gruppi in cui si è frammentato quello che era passato in "Noi - Nuove Officine delle Idee": da un lato c'è ancora la componente legata a quest'ultimo con il consigliere regionale Saverio Tammacco a fare ancora da coordinatore. Dall'altro lato, invece, c'è il neo costituito "Obiettivo Molfetta" con i consiglieri comunali Alina Losito, Luigi Tridente, Sergio de Candia e Leo Binetti e l'assessore all'urbanistica Pietro Mastropasqua come uno dei principali promotori.
Nel frattempo, già in estate, Enzo Spadavecchia (ex "Molfetta per la Puglia" nella coalizione di Tommaso Minervini) e Peppino de Nicolò (eletto nelle fila del PD nel 2017) sono passati in lista "Popolari per Molfetta" con Pino Amato.
Infine, ma non ultimo per peso, il Partito Democratico che vanta la presidenza del Consiglio Comunale, un assessorato e anche un consigliere comunale già eletto nell'assemblea della Città Metropolitana.
La verifica dovrebbe concludersi entro le festività natalizie quando non è escluso che Molfetta potrebbe vedere un cambio nel Governo della città: almeno l'assessorato ai lavori pubblici potrebbe avere un nuovo titolare.
Di quale schieramento non sarebbe ancora stato deciso.
La verifica fu chiesta dal Partito Democratico locale, all'indomani delle indagini della Procura di Trani su almeno due procedure di appalto e il conseguente affidamento dei lavori, indagini nelle quali figurano indagati il sindaco Tommaso Minervini, l'allora assessore ai lavori pubblici Mariano Caputo (poi dimessosi), l'allora consigliera dell'opposizione di centrodestra Sara Castriotta (poi dimessasi) e alcuni dipendenti dell'Ente.
Il PD aveva chiesto il confronto entro novembre e le tempistiche sarebbero state rispettate.
Sul banco la tenuta dell'amministrazione, a oltre metà del proprio mandato con scadenza estate 2022, che non potrebbe prescindere dall'emergenza sanitaria ed economica causata dal Covid: in tutti ci sarebbe l'idea che la città non potrebbe essere lasciata senza un punto di riferimento proprio in un momento storico come questo.
Le parti in gioco diverse.
Da un lato c'è Tommaso Minervini, l'uomo su cui il PD e le liste civiche nel 2017 avevano fatto sintesi per poi essere premiati dagli elettori con l'elezione.
Minervini ha più volte ribadito pubblicamente di non voler dimettersi e si è subito messo a disposizione delle autorità giudiziarie, certo di poter a queste spiegare la propria posizione nella vicenda e farne luce. La posizione sarebbe stata ribadita anche nel corso della verifica.
Verifica che, tuttavia, metterebbe a nudo i due gruppi in cui si è frammentato quello che era passato in "Noi - Nuove Officine delle Idee": da un lato c'è ancora la componente legata a quest'ultimo con il consigliere regionale Saverio Tammacco a fare ancora da coordinatore. Dall'altro lato, invece, c'è il neo costituito "Obiettivo Molfetta" con i consiglieri comunali Alina Losito, Luigi Tridente, Sergio de Candia e Leo Binetti e l'assessore all'urbanistica Pietro Mastropasqua come uno dei principali promotori.
Nel frattempo, già in estate, Enzo Spadavecchia (ex "Molfetta per la Puglia" nella coalizione di Tommaso Minervini) e Peppino de Nicolò (eletto nelle fila del PD nel 2017) sono passati in lista "Popolari per Molfetta" con Pino Amato.
Infine, ma non ultimo per peso, il Partito Democratico che vanta la presidenza del Consiglio Comunale, un assessorato e anche un consigliere comunale già eletto nell'assemblea della Città Metropolitana.
La verifica dovrebbe concludersi entro le festività natalizie quando non è escluso che Molfetta potrebbe vedere un cambio nel Governo della città: almeno l'assessorato ai lavori pubblici potrebbe avere un nuovo titolare.
Di quale schieramento non sarebbe ancora stato deciso.