Italtel-Exprivia, nasce un gruppo da 600 milioni
Una newco, composta da Exprivia e da Cisco, rileverà il 100% di Italtel
Molfetta - venerdì 22 luglio 2016
Stanno appena completando una fase ancora tecnica, di precontratto, poi partirà la due diligence definitiva e si arriverà a fine settembre.
Il closing dell'operazione è previsto per i primi mesi del 2017: l'operazione di acquisizione da parte di Exprivia della Italtel è ormai in dirittura d'arrivo. Entro pochi mesi quindi l'ex società pubblica pioniera della realizzazione della rete telefonica in rame di Telecom Italia, potrebbe aver trovato la sua sistemazione definitiva dopo anni di risanamenti, ristrutturazioni, riconversioni e ricerca di un partner con cui disegnare strategie per il futuro.
E il gruppo di Molfetta guidato da Domenico Favuzzi potrebbe per parte sua compiere il definitivo salto di qualità dopo un decennio di crescita sia organica che per acquisizioni.
Negli ultimi sei anni Italtel si è affidata alla guida dell'ex numero uno della rete Telecom Stefano Pileri che ha avuto il compito di tirarla fuori dalle secche del comparto telefonico e di traghettarla verso il mercato più aperto, promettente ma pieno di agguerritissimi concorrenti dei sistemi di rete, dei software e delle piattaforme. Sono stati anni duri.
I conti, però, ora sono in ordine e l'operazione ha anche incassato, lunedì scorso, il via libera dei sindacati, consultati sotto l'egida del Ministero dello Sviluppo. Ora si tratterà di andare a scrivere le regole della futura nuova entità. Che per ora resterà composta di due soggetti separati. Exprivia e Italtel resteranno per i prossimi anni due società autonome.
E l'integrazione sarà portata avanti dai due manager, Favuzzi e Pileri, progressivamente. Più articolata sarà invece la ristrutturazione finanziaria. Un'architettura ufficiale non c'è ancora, ma negli ambienti bancari si parla di una newco che rileverà il 100% di Italtel. La newco dovrebbe essere composta da Exprivia e da Cisco.
A questo passaggio seguirà una ricapitalizzazione in cui Exprivia dovrebbe mettere circa 25 milioni, Cisco quasi 18 (un terzo in equity e due terzi in obbligazioni). Le banche infine dovrebbero convertire 35 milioni di crediti in strumenti partecipativi con scadenza a 7 anni. Le quote azionarie saranno alla fine 81% Exprivia e 19% Cisco. Uscirà completamente Telecom.
Il closing dell'operazione è previsto per i primi mesi del 2017: l'operazione di acquisizione da parte di Exprivia della Italtel è ormai in dirittura d'arrivo. Entro pochi mesi quindi l'ex società pubblica pioniera della realizzazione della rete telefonica in rame di Telecom Italia, potrebbe aver trovato la sua sistemazione definitiva dopo anni di risanamenti, ristrutturazioni, riconversioni e ricerca di un partner con cui disegnare strategie per il futuro.
E il gruppo di Molfetta guidato da Domenico Favuzzi potrebbe per parte sua compiere il definitivo salto di qualità dopo un decennio di crescita sia organica che per acquisizioni.
Negli ultimi sei anni Italtel si è affidata alla guida dell'ex numero uno della rete Telecom Stefano Pileri che ha avuto il compito di tirarla fuori dalle secche del comparto telefonico e di traghettarla verso il mercato più aperto, promettente ma pieno di agguerritissimi concorrenti dei sistemi di rete, dei software e delle piattaforme. Sono stati anni duri.
I conti, però, ora sono in ordine e l'operazione ha anche incassato, lunedì scorso, il via libera dei sindacati, consultati sotto l'egida del Ministero dello Sviluppo. Ora si tratterà di andare a scrivere le regole della futura nuova entità. Che per ora resterà composta di due soggetti separati. Exprivia e Italtel resteranno per i prossimi anni due società autonome.
E l'integrazione sarà portata avanti dai due manager, Favuzzi e Pileri, progressivamente. Più articolata sarà invece la ristrutturazione finanziaria. Un'architettura ufficiale non c'è ancora, ma negli ambienti bancari si parla di una newco che rileverà il 100% di Italtel. La newco dovrebbe essere composta da Exprivia e da Cisco.
A questo passaggio seguirà una ricapitalizzazione in cui Exprivia dovrebbe mettere circa 25 milioni, Cisco quasi 18 (un terzo in equity e due terzi in obbligazioni). Le banche infine dovrebbero convertire 35 milioni di crediti in strumenti partecipativi con scadenza a 7 anni. Le quote azionarie saranno alla fine 81% Exprivia e 19% Cisco. Uscirà completamente Telecom.