Politica
Isa de Bari: «Sempre al fianco di Antonio Azzollini»
Lettera aperta del Consigliere Comunale all'ex senatore e sindaco
Molfetta - venerdì 31 gennaio 2020
8.50
E' una lettera aperta quella che Isa de Bari indirizza ad Antonio Azzollini all'indomani della sentenza sul processo del crac della Casa Divina Provvidenza.
Un legame saldo quello tra l'attuale consigliere comunale di centrodestra e l'ex senatore e sindaco di Molfetta, un legame certamente politico ma che affonda le proprie radici in un legame umano ancora più forte con, sullo sfondo ma nemmeno tanto, Giusi de Bari, fratello amatissimo di Isa e amico fraterno di Antonio, prematuramente scomparso.
«Tra vicenda del porto e quella della 'Divina Provvidenza', a fronte di 24 imputazioni per i peggiori reati contro il patrimonio, con l'aggravante dell'associazione a delinquere, processato in un clima di maggior rigore per "bonificare" un sistema giudiziario infestato, come quello di Trani, una sola condanna, sospesa anche nelle pene accessorie, è solo un trionfo della tua moralità ed integrità, la prova del nove del tuo disprezzo per l'ingiustizia sociale», è il primo passaggio della lettera.
«Sei un uomo dai grandi progetti, dalle rinascite entusiasmanti, dalle svolte audaci, dagli sgrovigliamenti lungimiranti, dalle rigenerazioni ardite; autentici sodalizi leali e di fedeltà quasi sacrale ti hanno permesso di essere un uomo ambizioso.
Sei un uomo intelligente che fende la mediocrità, trasudi umanità e accarezzi l'umiltà, uno stravagante Asperger (come tu ironicamente ti definisci ed io aggiungo, ad alta funzionalità) che si mimetizza nelle trame delle Istituzioni valorizzandole.
Hai scalato l'Everest e sei rimasto indenne, sicuramente stanco, avvilito, fiacco, sfinito ma pronto per il recupero.
Ti hanno condannato per aver ritardato il fallimento della 'Divina Provvidenza', se vero, avrebbero dovuto farti un monumento. Avresti impedito, se pur per poco, lo scempio inaudito affaristico che si è verificato dopo il fallimento», scrive ancora Isa de Bari.
«I tasselli del mosaico sono ricomposti. L'operazione "nuovo porto commerciale", è stato il primo tentativo di accerchiamento giudiziario della politica che non sortì l'effetto desiderato, cioè quello di minare il tuo ruolo politico.
È seguito un secondo tentativo, più audace, di strozzamento giudiziario, quel "Vi piscio in bocca", un attacco senza precedenti finalizzato ad impedire il risanamento della struttura sanitaria.
Come? Attraverso il riconoscimento dei crediti dei propri assistiti, quelli riconosciuti dalla Regione Basilicata e non dalla Puglia di Vendola ed Emiliano.
Trovare fondi per la Cassa integrazione a favore di oltre duemila dipendenti è stato forse un atto ritardante».
«Caro Antonio, ti ho visto scalare l'Everest della politica, ho visto il dolore e la sofferenza anche dei tuoi compagni di viaggio, ma ho visto anche la serenità d'animo e la tenacia con cui accettavate gli ostacoli del percorso. Sempre fiera, al tuo fianco».
Un legame saldo quello tra l'attuale consigliere comunale di centrodestra e l'ex senatore e sindaco di Molfetta, un legame certamente politico ma che affonda le proprie radici in un legame umano ancora più forte con, sullo sfondo ma nemmeno tanto, Giusi de Bari, fratello amatissimo di Isa e amico fraterno di Antonio, prematuramente scomparso.
«Tra vicenda del porto e quella della 'Divina Provvidenza', a fronte di 24 imputazioni per i peggiori reati contro il patrimonio, con l'aggravante dell'associazione a delinquere, processato in un clima di maggior rigore per "bonificare" un sistema giudiziario infestato, come quello di Trani, una sola condanna, sospesa anche nelle pene accessorie, è solo un trionfo della tua moralità ed integrità, la prova del nove del tuo disprezzo per l'ingiustizia sociale», è il primo passaggio della lettera.
«Sei un uomo dai grandi progetti, dalle rinascite entusiasmanti, dalle svolte audaci, dagli sgrovigliamenti lungimiranti, dalle rigenerazioni ardite; autentici sodalizi leali e di fedeltà quasi sacrale ti hanno permesso di essere un uomo ambizioso.
Sei un uomo intelligente che fende la mediocrità, trasudi umanità e accarezzi l'umiltà, uno stravagante Asperger (come tu ironicamente ti definisci ed io aggiungo, ad alta funzionalità) che si mimetizza nelle trame delle Istituzioni valorizzandole.
Hai scalato l'Everest e sei rimasto indenne, sicuramente stanco, avvilito, fiacco, sfinito ma pronto per il recupero.
Ti hanno condannato per aver ritardato il fallimento della 'Divina Provvidenza', se vero, avrebbero dovuto farti un monumento. Avresti impedito, se pur per poco, lo scempio inaudito affaristico che si è verificato dopo il fallimento», scrive ancora Isa de Bari.
«I tasselli del mosaico sono ricomposti. L'operazione "nuovo porto commerciale", è stato il primo tentativo di accerchiamento giudiziario della politica che non sortì l'effetto desiderato, cioè quello di minare il tuo ruolo politico.
È seguito un secondo tentativo, più audace, di strozzamento giudiziario, quel "Vi piscio in bocca", un attacco senza precedenti finalizzato ad impedire il risanamento della struttura sanitaria.
Come? Attraverso il riconoscimento dei crediti dei propri assistiti, quelli riconosciuti dalla Regione Basilicata e non dalla Puglia di Vendola ed Emiliano.
Trovare fondi per la Cassa integrazione a favore di oltre duemila dipendenti è stato forse un atto ritardante».
«Caro Antonio, ti ho visto scalare l'Everest della politica, ho visto il dolore e la sofferenza anche dei tuoi compagni di viaggio, ma ho visto anche la serenità d'animo e la tenacia con cui accettavate gli ostacoli del percorso. Sempre fiera, al tuo fianco».