Politica
Isa de Bari: «In Consiglio Comunale attentato alle regole della democrazia»
Durissimo attacco, in Aula Carnicella e via social, dell'avvocato contro Nicola Piergiovanni
Molfetta - martedì 30 novembre 2021
8.39
La querelle è iniziata in Aula Carnicella ieri ed è proseguita oggi via social.
I protagonisti Isa de Bari, consigliere comunale di opposizione con il centrodestra, e Nicola Piergiovanni, presidente della massima assise locale.
Al centro del contendere l'intervento di Tommaso Minervini.
Ieri la discussione sulla mozione di sfiducia al sindaco. A prendere la parola per discussione generale i consiglieri (chi contro, chi a favore). Poi le parole del sindaco.
Ed è qui che, secondo Isa de Bari, «si è consumato il peggior attentato alle regole della democrazia», poichè l'intervento non doveva essere permesso in quanto possibilmente in grado di influenzare il voto successivo di qualche consigliere ancora indeciso sul da farsi.
«Un istituto, la mozione di sfiducia del sindaco, espressione di una maggioranza assoluta di consiglieri, che è in grado di ribaltare le sorti di una elezione, è stato svilito da un intervento irrituale ed illegittimo consentito al sindaco dal presidente del consiglio - spiega ancora l'avvocato de Bari - La mozione andava messa ai voti subito per interpello nominale. La discussione limitata alla idoneità della motivazione della sfiducia contenuta nell'istanza presentata dai 2/5 dei membri del consiglio».
«La democrazia non è consentire la difesa del sindaco prima di essere sfiduciato - prosegue de Bari - ma poter sfiduciare un sindaco eletto e farlo decadere. L' intervento del sindaco, caro presidente del consiglio, poteva seguire al rigetto della mozione conservando le tutte le prerogative del suo ruolo».
«La maggioranza assoluta - conclude Isa de Bari - si calcola senza Il voto del sindaco quindi non andava interpellato e non poteva esercitare alcuna facoltà, come egli ha dichiarato in aula. Se la legge lo consentisse, di fatto il voto dello sfiduciato potrebbe essere determinante per il calcolo della maggioranza assoluta. La legge è chiara maggioranza senza voto del sindaco».
Il pensiero di Nicola Piergiovanni, più volte ribadito in Aula Carnicella, invece era quello di dover consentire almeno un diritto di replica al primo cittadino.
I protagonisti Isa de Bari, consigliere comunale di opposizione con il centrodestra, e Nicola Piergiovanni, presidente della massima assise locale.
Al centro del contendere l'intervento di Tommaso Minervini.
Ieri la discussione sulla mozione di sfiducia al sindaco. A prendere la parola per discussione generale i consiglieri (chi contro, chi a favore). Poi le parole del sindaco.
Ed è qui che, secondo Isa de Bari, «si è consumato il peggior attentato alle regole della democrazia», poichè l'intervento non doveva essere permesso in quanto possibilmente in grado di influenzare il voto successivo di qualche consigliere ancora indeciso sul da farsi.
«Un istituto, la mozione di sfiducia del sindaco, espressione di una maggioranza assoluta di consiglieri, che è in grado di ribaltare le sorti di una elezione, è stato svilito da un intervento irrituale ed illegittimo consentito al sindaco dal presidente del consiglio - spiega ancora l'avvocato de Bari - La mozione andava messa ai voti subito per interpello nominale. La discussione limitata alla idoneità della motivazione della sfiducia contenuta nell'istanza presentata dai 2/5 dei membri del consiglio».
«La democrazia non è consentire la difesa del sindaco prima di essere sfiduciato - prosegue de Bari - ma poter sfiduciare un sindaco eletto e farlo decadere. L' intervento del sindaco, caro presidente del consiglio, poteva seguire al rigetto della mozione conservando le tutte le prerogative del suo ruolo».
«La maggioranza assoluta - conclude Isa de Bari - si calcola senza Il voto del sindaco quindi non andava interpellato e non poteva esercitare alcuna facoltà, come egli ha dichiarato in aula. Se la legge lo consentisse, di fatto il voto dello sfiduciato potrebbe essere determinante per il calcolo della maggioranza assoluta. La legge è chiara maggioranza senza voto del sindaco».
Il pensiero di Nicola Piergiovanni, più volte ribadito in Aula Carnicella, invece era quello di dover consentire almeno un diritto di replica al primo cittadino.