Vita di città
Immaginare il futuro del Parco di Mezzogiorno, ieri un incontro a Molfetta
L'iniziativa del Circolo di Legambiente è stata occasione di confronto tra istituzioni, associazioni e cittadini
Molfetta - domenica 14 maggio 2023
12.01
Immaginare un percorso da mettere a disposizione della comunità all'interno del Parco di Mezzogiorno "Baden Powell". Con questa premessa nasce l'incontro organizzato dal Legambiente Circolo di Molfetta, tenutosi ieri nella sala conferenze della parrocchia Sant'Achille. Nella fase iniziale della serata, il presidente del Circolo Legambiente Molfetta, Marco Di Stefano, ha illustrato la proposta lanciata dalla realtà molfettese: la realizzazione di un CEEA, ovvero di un Centro di Educazione Ambientale e Alimentare.
«Attraverso i percorsi di educazione alimentare vogliamo rendere la scuola elementare "Zagami", il quartiere della 167 e tutta la città, protagonisti della vita di questo polmone verde - ha dichiarato di Stefano - e in questo processo la politica ha un ruolo molto forte».
Questa la consapevolezza che ha portato Legambiente a protocollare una lettera, indirizzata all'amministrazione comunale, nella quale si richiede un tavolo di co-progettazione per il "Baden Powell", come previsto dall'articolo 55 del Codice del terzo settore. Per tavolo di co-progettazione, infatti, si intende quel luogo orizzontale di confronto in cui l'amministrazione coinvolge associazioni locali e cittadini.
«Vogliamo un parco vivo, specialmente nel periodo che va da maggio a novembre, che se vogliamo sono i mesi più interessanti per il clima - ha spiegato Di Stefano - il Parco di Mezzogiorno è uno spazio grande che noi vogliamo e dobbiamo cominciare a immaginare».
Contestualmente, Legambiente Circolo di Molfetta ha indetto anche una raccolta firme, che era possibile sottoscrivere ieri stesso, per richiedere la possibilità di un sopralluogo con un perito esteso a realtà associative e cittadini.
La parola è poi passata a due esponenti del Circolo Legambiente di Trani, che hanno portato ai presenti la loro esperienza di cinema di comunità e scuola corsara. Nell'ambito di questi progetti, a Trani sono stati realizzati laboratori artistici, attività di alternanza scuola-lavoro, iniziative di educazione alla legalitá e persino un cinema collaborativo e a chilometro zero, il cui ingresso gratuito e la cui scelta condivisa delle opere da visionare è segno di una cultura accessibile. Dopo la testimonianza su come un parco possa rappresentare un punto di partenza per lo sviluppo di un'idea di comunità, ci sono stati diversi interventi dei presenti. L'assessore ai Lavori Pubblici, nonché vicesindaco, Nicola Piergiovanni, il consigliere comunale Domenico Gagliardi, il consigliere comunale Felice Spaccavento, il segretario generale del PD, Alberto d'Amato, l'esponente di Rifondazione Comunista, Manuel Minervini e rappresentanti del Masci (Movimento Adulti Scout) e della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli).
«Il Parco di Mezzogiorno è una situazione aperta, siamo pronti all'ascolto delle idee - ha dichiarato il vicesindaco - sin da subito l'amministrazione ha coinvolto i gruppi scout che hanno realizzato una mappatura delle piante e hanno dato la disponibilità per fare attività due volte al mese».
Ma non solo. «All'interno del parco ci sarà una zona eventi per il cinema all'aperto, la possibilità di fare spettacoli, abbiamo predisposto dei collegamenti elettrici per soddisfare le esigenze di gruppi e artisti emergenti che vorranno esibirsi, è prevista anche la filodiffusione».
In ultima istanza, Piergiovanni ha precisato come ogni spazio abbia esigenze specifiche, che possono essere differenti, per svariate ragioni, da quelle di altri luoghi. Secondo il vicesindaco, le necessità per il "Baden Powell", ben diverse dalle esigenze di un polmone verde come "Lama Martina", risiedono nella collaborazione tra enti e cittadini per renderlo un luogo vivo.
Sulla stessa lunghezza d'onda le parole di Gagliardi. «Il Parco di Mezzogiorno è un bellissimo contenitore, il suggerimento è quello di cercare un'organizzazione organica e strutturata di questo spazio».
Uno spazio in cui il terzo settore riveste un ruolo fondamentale, come evidenziato da Spaccavento. «Sono importanti tutti quei processi di comunità che non vanno sottovalutati nella gestione dei luoghi pubblici».
Una gestione che sia il più possibile condivisa, come ribadito da d'Amato. «Crediamo che il Baden Powell abbia bisogno della collaborazione tra cittadini, associazioni e comitati di quartiere».
La richiesta di Manuel Minervini, invece, è stata l'avvio dei processi di co-progettazione. «Bisognerebbe puntare sull'utilizzo dei fondi del PNRR legati all'obiettivo 5, che prevede la promozione dei progetti legati al sociale nell'ambito del no-profit».
Un momento di confronto per scrivere la storia di un parco a misura di cittadino.
«Attraverso i percorsi di educazione alimentare vogliamo rendere la scuola elementare "Zagami", il quartiere della 167 e tutta la città, protagonisti della vita di questo polmone verde - ha dichiarato di Stefano - e in questo processo la politica ha un ruolo molto forte».
Questa la consapevolezza che ha portato Legambiente a protocollare una lettera, indirizzata all'amministrazione comunale, nella quale si richiede un tavolo di co-progettazione per il "Baden Powell", come previsto dall'articolo 55 del Codice del terzo settore. Per tavolo di co-progettazione, infatti, si intende quel luogo orizzontale di confronto in cui l'amministrazione coinvolge associazioni locali e cittadini.
«Vogliamo un parco vivo, specialmente nel periodo che va da maggio a novembre, che se vogliamo sono i mesi più interessanti per il clima - ha spiegato Di Stefano - il Parco di Mezzogiorno è uno spazio grande che noi vogliamo e dobbiamo cominciare a immaginare».
Contestualmente, Legambiente Circolo di Molfetta ha indetto anche una raccolta firme, che era possibile sottoscrivere ieri stesso, per richiedere la possibilità di un sopralluogo con un perito esteso a realtà associative e cittadini.
La parola è poi passata a due esponenti del Circolo Legambiente di Trani, che hanno portato ai presenti la loro esperienza di cinema di comunità e scuola corsara. Nell'ambito di questi progetti, a Trani sono stati realizzati laboratori artistici, attività di alternanza scuola-lavoro, iniziative di educazione alla legalitá e persino un cinema collaborativo e a chilometro zero, il cui ingresso gratuito e la cui scelta condivisa delle opere da visionare è segno di una cultura accessibile. Dopo la testimonianza su come un parco possa rappresentare un punto di partenza per lo sviluppo di un'idea di comunità, ci sono stati diversi interventi dei presenti. L'assessore ai Lavori Pubblici, nonché vicesindaco, Nicola Piergiovanni, il consigliere comunale Domenico Gagliardi, il consigliere comunale Felice Spaccavento, il segretario generale del PD, Alberto d'Amato, l'esponente di Rifondazione Comunista, Manuel Minervini e rappresentanti del Masci (Movimento Adulti Scout) e della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli).
«Il Parco di Mezzogiorno è una situazione aperta, siamo pronti all'ascolto delle idee - ha dichiarato il vicesindaco - sin da subito l'amministrazione ha coinvolto i gruppi scout che hanno realizzato una mappatura delle piante e hanno dato la disponibilità per fare attività due volte al mese».
Ma non solo. «All'interno del parco ci sarà una zona eventi per il cinema all'aperto, la possibilità di fare spettacoli, abbiamo predisposto dei collegamenti elettrici per soddisfare le esigenze di gruppi e artisti emergenti che vorranno esibirsi, è prevista anche la filodiffusione».
In ultima istanza, Piergiovanni ha precisato come ogni spazio abbia esigenze specifiche, che possono essere differenti, per svariate ragioni, da quelle di altri luoghi. Secondo il vicesindaco, le necessità per il "Baden Powell", ben diverse dalle esigenze di un polmone verde come "Lama Martina", risiedono nella collaborazione tra enti e cittadini per renderlo un luogo vivo.
Sulla stessa lunghezza d'onda le parole di Gagliardi. «Il Parco di Mezzogiorno è un bellissimo contenitore, il suggerimento è quello di cercare un'organizzazione organica e strutturata di questo spazio».
Uno spazio in cui il terzo settore riveste un ruolo fondamentale, come evidenziato da Spaccavento. «Sono importanti tutti quei processi di comunità che non vanno sottovalutati nella gestione dei luoghi pubblici».
Una gestione che sia il più possibile condivisa, come ribadito da d'Amato. «Crediamo che il Baden Powell abbia bisogno della collaborazione tra cittadini, associazioni e comitati di quartiere».
La richiesta di Manuel Minervini, invece, è stata l'avvio dei processi di co-progettazione. «Bisognerebbe puntare sull'utilizzo dei fondi del PNRR legati all'obiettivo 5, che prevede la promozione dei progetti legati al sociale nell'ambito del no-profit».
Un momento di confronto per scrivere la storia di un parco a misura di cittadino.