Sociale
Il volontariato Vincenziano regala un sorriso ai piccoli del centro storico
Grande successo per la festa di San Nicola
Molfetta - lunedì 7 dicembre 2015
8.08
Ancora una volta il Gruppo di volontariato Vincenziano, appartenente alla Cattedrale di Molfetta si è mobilitato per regalare un sorriso, un momento di gioia, a chi è meno fortunato e ,soprattutto se si tratta di bambini, è fondamentale, nei momenti di festa far sentire il calore e l'affetto.
Il gruppo ha infatti confezionato ben 60 pacchi, tanti quanti sono i bambini da 6 mesi a11 anni che appartengono a famiglie disagiate del territorio della città. Le Vincenziane lavorano a stretto contatto con le istituzioni: Assessorato ai Servizi sociali. Le assistenti sociali illustrano alle volontarie la concreta situazione socio-economica delle famiglie, i disagi che vivono per mancanza di lavoro o per motivi legati alla salute fisica. Il Volontariato Vincenziano, con le sue solerti socie, è pertanto a servizio delle povertà presenti non solo nel territorio a cui appartiene la Cattedrale, ma della città tutta.
Quella organizzata in Via Piazza, in occasione della ricorrenza di san Nicola, è stata una vera festa illuminata dalla gioia del sorriso e dagli sguardi stupiti. Una grande bandiera arcobaleno, con i colori della pace, sorretta da tante piccole mani, ha magicamente allentato ansie e preoccupazioni, visto il clima che si respira. Tanto stupore e curiosità ha suscitato il San Nicola, vestito di tutto punto, con il suo abito rosso più da Babbo Natale, munito dell' immancabile sacco che ha distribuito fra i festanti bambini giochi e doni scelti in base all'età, materiale scolastico, dolciumi e caramelle. Al festoso momento ha partecipato anche il vice sindaco con delegata alla socialità Bepi Maralfa che ha voluto condividere certe forti emozioni con i bimbi meno fortunati. Hanno vivacizzato l'evento, gli animatori dell'Agenzia Frog che seguono il gruppo vincenziano anche in un altro "servizio": la visita alle recluse nel Carcere di Trani.
Fra i valori che animano le vincenziane: il sentimento della "condivisione" che impegna gli appartenenti a lavorare in gruppo contrapponendosi alle visioni individualistiche, alla competizione, all'egoismo, al calcolo e all'interesse personale. Il loro "fare" vuol essere un "inno alla gioia", un dire "no" alla cupa tristezza, all'inimicizia, a quei sentimenti, cioè, che impoveriscono l'animo.
Il gruppo ha infatti confezionato ben 60 pacchi, tanti quanti sono i bambini da 6 mesi a11 anni che appartengono a famiglie disagiate del territorio della città. Le Vincenziane lavorano a stretto contatto con le istituzioni: Assessorato ai Servizi sociali. Le assistenti sociali illustrano alle volontarie la concreta situazione socio-economica delle famiglie, i disagi che vivono per mancanza di lavoro o per motivi legati alla salute fisica. Il Volontariato Vincenziano, con le sue solerti socie, è pertanto a servizio delle povertà presenti non solo nel territorio a cui appartiene la Cattedrale, ma della città tutta.
Quella organizzata in Via Piazza, in occasione della ricorrenza di san Nicola, è stata una vera festa illuminata dalla gioia del sorriso e dagli sguardi stupiti. Una grande bandiera arcobaleno, con i colori della pace, sorretta da tante piccole mani, ha magicamente allentato ansie e preoccupazioni, visto il clima che si respira. Tanto stupore e curiosità ha suscitato il San Nicola, vestito di tutto punto, con il suo abito rosso più da Babbo Natale, munito dell' immancabile sacco che ha distribuito fra i festanti bambini giochi e doni scelti in base all'età, materiale scolastico, dolciumi e caramelle. Al festoso momento ha partecipato anche il vice sindaco con delegata alla socialità Bepi Maralfa che ha voluto condividere certe forti emozioni con i bimbi meno fortunati. Hanno vivacizzato l'evento, gli animatori dell'Agenzia Frog che seguono il gruppo vincenziano anche in un altro "servizio": la visita alle recluse nel Carcere di Trani.
Fra i valori che animano le vincenziane: il sentimento della "condivisione" che impegna gli appartenenti a lavorare in gruppo contrapponendosi alle visioni individualistiche, alla competizione, all'egoismo, al calcolo e all'interesse personale. Il loro "fare" vuol essere un "inno alla gioia", un dire "no" alla cupa tristezza, all'inimicizia, a quei sentimenti, cioè, che impoveriscono l'animo.