Il vermocane nelle acque del Sud? Salvemini: «Non c'è da preoccuparsi»
Il presidente del WWF di Molfetta: «Ci stiamo disabituando alla convivenza con la fauna»
Molfetta - domenica 16 giugno 2024
La fase di cambiamento climatico, ancora pienamente in corso sul nostro pianeta, sta portando a grandi stravolgimenti a livello ambientale.
L'innalzamento delle temperature marine e fluviali in Italia ha dato il via a una vera e propria invasione di specie aliene. Tra queste, si registra il vermocane, un verme marino errante appartenente alla classe dei Policheti, nativo della zona tropicale dell'Oceano Atlantico ma sempre più presente nel Mar Mediterraneo al punto da rendere virali le notizie in merito al presunto pericolo rappresentato da questa creatura.
A smorzare i toni, però, è stato il presidente del WWF di Molfetta, Pasquale Salvemini: «Non comprendo queste ondate di titoli sensazionalistici che impazzano con dilagante facilità sui social, portando tanta gente ad avere sempre più timore nell'affrontare la natura e l'ambiente esterno. Il rischio di venire a contatto con queste creature resta relativamente basso nelle nostre acque e non va considerato diversamente dall'ordinario pericolo legato, ad esempio, alle meduse. Ma nulla di più».
«L'aumento delle temperature delle acque del Mediterraneo di 0,88°C rispetto alla media del 1850-1900 - spiega - ha favorito l'ingresso e la proliferazione di specie esotiche. Questi nuovi abitanti, a detta delle notizie che si leggono sul web, rappresentano una possibile minaccia non solo per la fauna autoctona, ma anche per l'uomo. Io voglio rassicurarvi rispetto ai titoli allarmistici che si leggono sempre più spesso».
Il vermocane si trova in molti ambienti marini come coralli, rocce, fango, sabbia, posidonia e sul legno alla deriva, nonché nelle infrastrutture portuali in acque poco profonde dalla superficie fino a 40 m di profondità. Si nutre principalmente di sostanze in decomposizione e pesci morti, ma anche di ricci che attacca infilandosi sotto la parte che aderisce agli scogli: non è raro trovarne un gruppetto mentre si nutrono di un pesce morto.
L'innalzamento delle temperature marine e fluviali in Italia ha dato il via a una vera e propria invasione di specie aliene. Tra queste, si registra il vermocane, un verme marino errante appartenente alla classe dei Policheti, nativo della zona tropicale dell'Oceano Atlantico ma sempre più presente nel Mar Mediterraneo al punto da rendere virali le notizie in merito al presunto pericolo rappresentato da questa creatura.
A smorzare i toni, però, è stato il presidente del WWF di Molfetta, Pasquale Salvemini: «Non comprendo queste ondate di titoli sensazionalistici che impazzano con dilagante facilità sui social, portando tanta gente ad avere sempre più timore nell'affrontare la natura e l'ambiente esterno. Il rischio di venire a contatto con queste creature resta relativamente basso nelle nostre acque e non va considerato diversamente dall'ordinario pericolo legato, ad esempio, alle meduse. Ma nulla di più».
«L'aumento delle temperature delle acque del Mediterraneo di 0,88°C rispetto alla media del 1850-1900 - spiega - ha favorito l'ingresso e la proliferazione di specie esotiche. Questi nuovi abitanti, a detta delle notizie che si leggono sul web, rappresentano una possibile minaccia non solo per la fauna autoctona, ma anche per l'uomo. Io voglio rassicurarvi rispetto ai titoli allarmistici che si leggono sempre più spesso».
Il vermocane si trova in molti ambienti marini come coralli, rocce, fango, sabbia, posidonia e sul legno alla deriva, nonché nelle infrastrutture portuali in acque poco profonde dalla superficie fino a 40 m di profondità. Si nutre principalmente di sostanze in decomposizione e pesci morti, ma anche di ricci che attacca infilandosi sotto la parte che aderisce agli scogli: non è raro trovarne un gruppetto mentre si nutrono di un pesce morto.