Il sottopasso pedonale della stazione ferroviaria non è più sicuro
A sottolinearlo con forza il Liberatorio Politico
Molfetta - lunedì 12 settembre 2016
8.30
Il sottopasso pedonale della stazione ferroviaria di Molfetta non è più sicuro, cade a pezzi: ne sono convinti i componenti del Liberatorio Politico. Una problematica che il movimento ha evidenziato già in precedenza ma, a seguito degli allagamenti dei giorni scorsi, è tornata di prepotente attualità.
Il Liberatorio Politico, con un comunicato stampa che riportiamo di seguito, pone in evidenza le maggiori criticità e avanza una condivisibile proposta: quella di progettare e realizzare un nuovo sottopasso ferroviario.
La pioggia torrenziale dei giorni scorsi ha riproposto l'inadeguatezza del sottopasso pedonale della stazione ferroviaria. Il suo allagamento, con conseguente inagibilità dello stesso, crea notevoli disagi alla cittadinanza essendo l'unico passaggio pedonale che collega il centro urbano alla nuova zona d'espansione.
Questo passaggio risulta ormai obsoleto e inadeguato, oltreché pericoloso, per le infiltrazioni d'acqua che dopo ogni pioggia indeboliscono sempre più la struttura; inoltre non ha rampe d'acceso, o strutture meccaniche, per i cittadini diversamente abili. Basterebbero solo queste emergenze per chiederne la chiusura, ma alternative non ci sono in quanto è un passaggio obbligato per i collegamenti pedonali tra "le due città". Quindi è necessario progettare un nuovo sottopasso alternativo a quello esistente in modo che si crei una nuova possibilità di viabilità pedonale, e ciclabile, dove pedoni, ciclisti, cittadini diversamente abili, mamme con carrozzini e anziani, possano passare al di là dei binari ferroviari in sicurezza.
Ci sembra pericolosa anche la struttura muraria in via Madonna delle Rose dov'è situato l'ingresso del sottopasso, ormai fatiscente e che potrebbe collassare da un momento all'altro.
Il Liberatorio Politico ha già presentato pubblicamente, durante il Laboratorio di Urbanistica Partecipata "Gli occhi sulla città", nel maggio 2014, la proposta di un nuovo sottopasso ferroviario. Da quel parcheggio, che l'anno scorso l'amministrazione comunale ha acquisito al patrimonio pubblico, per 150.000,00€, proponiamo di far partire, in direzione di via Baccarini, una rampa di accesso ad un nuovo sottopasso che abbia l'altra uscita in direzione della tanto discussa stradina di collegamento con la via Generale Dalla Chiesa, adiacente al vecchio cementificio De Gennaro. In alternativa ci potrebbe essere la co-progettazione dell'opera da parte delle Ferrovie dello Stato e del Comune di Molfetta, ognuno per le proprie competenze.
Crediamo che tale opera pubblica sia di immediata necessità sia per la scarsa affidabilità strutturale che offre l'attuale sottopasso ferroviario, che per la necessità di eliminare i disagi che attualmente i cittadini residenti al di là della ferrovia vivono quotidianamente. Il modello potrebbe essere quello aperto a Bari in Piazza Poerio e in Via Dieta di Bari.
Il Liberatorio Politico, con un comunicato stampa che riportiamo di seguito, pone in evidenza le maggiori criticità e avanza una condivisibile proposta: quella di progettare e realizzare un nuovo sottopasso ferroviario.
La pioggia torrenziale dei giorni scorsi ha riproposto l'inadeguatezza del sottopasso pedonale della stazione ferroviaria. Il suo allagamento, con conseguente inagibilità dello stesso, crea notevoli disagi alla cittadinanza essendo l'unico passaggio pedonale che collega il centro urbano alla nuova zona d'espansione.
Questo passaggio risulta ormai obsoleto e inadeguato, oltreché pericoloso, per le infiltrazioni d'acqua che dopo ogni pioggia indeboliscono sempre più la struttura; inoltre non ha rampe d'acceso, o strutture meccaniche, per i cittadini diversamente abili. Basterebbero solo queste emergenze per chiederne la chiusura, ma alternative non ci sono in quanto è un passaggio obbligato per i collegamenti pedonali tra "le due città". Quindi è necessario progettare un nuovo sottopasso alternativo a quello esistente in modo che si crei una nuova possibilità di viabilità pedonale, e ciclabile, dove pedoni, ciclisti, cittadini diversamente abili, mamme con carrozzini e anziani, possano passare al di là dei binari ferroviari in sicurezza.
Ci sembra pericolosa anche la struttura muraria in via Madonna delle Rose dov'è situato l'ingresso del sottopasso, ormai fatiscente e che potrebbe collassare da un momento all'altro.
Il Liberatorio Politico ha già presentato pubblicamente, durante il Laboratorio di Urbanistica Partecipata "Gli occhi sulla città", nel maggio 2014, la proposta di un nuovo sottopasso ferroviario. Da quel parcheggio, che l'anno scorso l'amministrazione comunale ha acquisito al patrimonio pubblico, per 150.000,00€, proponiamo di far partire, in direzione di via Baccarini, una rampa di accesso ad un nuovo sottopasso che abbia l'altra uscita in direzione della tanto discussa stradina di collegamento con la via Generale Dalla Chiesa, adiacente al vecchio cementificio De Gennaro. In alternativa ci potrebbe essere la co-progettazione dell'opera da parte delle Ferrovie dello Stato e del Comune di Molfetta, ognuno per le proprie competenze.
Crediamo che tale opera pubblica sia di immediata necessità sia per la scarsa affidabilità strutturale che offre l'attuale sottopasso ferroviario, che per la necessità di eliminare i disagi che attualmente i cittadini residenti al di là della ferrovia vivono quotidianamente. Il modello potrebbe essere quello aperto a Bari in Piazza Poerio e in Via Dieta di Bari.