Politica
Il sindaco Natalicchio dal palco milanese di Sel: il centro destra ha comprato i voti a 50 euro
I consiglieri di opposizione si preparano a presentare denuncia
Molfetta - lunedì 26 gennaio 2015
7.10
Avrà un lungo strascico l'affermazione che il sindaco Paola Natalicchio ha reso nel corso del suo intervento a Human Factory, la tre giorni di riflessioni e scambi di idee, progetti ed esperienze voluta da Sinistra ecologia e libertà a Milano.
«Mi hanno detto non sa contare, eccola, sarà la solita simpatica meteora, quando abbiamo vinto a Molfetta con quattromila voti di scarto dal centrodestra che si era comprato i voti fuori dalla scuole a 50 euro, comprandosi i ragazzi, fuori dalle scuole, pornograficamente», ecco lo stralcio dell'intervento del primo cittadino che ha mandato su tutte le furie l'opposizione.
La prima risposta, come ormai consuetudine per mezzo Facebook, è quella di Ninni Camporeale.
«Sono alquanto allibito. Ma qualcuno ha detto a questo sindaco che sono trascorsi due anni dalle elezioni e forse dovrebbe fare qualcosa per Molfetta visto che incassa 4800 euro al mese. Altrimenti avesse un sussulto di dignità e si dimettesse riconoscendo che non è all'altezza del ruolo. Tanto la prossima volta non ci sarà partita», scrive l'avvocato, probabilmente il più toccato (anche se poi sulla questione sono intervenuti anche Mariano Caputo, Pino Amato e tanti altri) visto il ruolo di candidato sindaco del centrodestra all'epoca dei fatti denunciati a parole dalla Natalicchio davanti a una folta platea tra cui Nichi Vendola e Pippo Civati.
Ma la querelle non finirà qui, anzi: sembrerebbe, infatti, che i consiglieri all'opposizione nel Consiglio Comunale e altri candidati delle ultime elezioni, sempre per il centrodestra, avrebbero già deciso di presentare denuncia nei confronti del primo cittadino, sempre che la magistratura non si muova autonomamente visto che il sindaco ha denunciato un reato di cui, evidentemente, è a conoscenza.
La replica del sindaco, comunque, non si è fatta attendere.
«Strane polemiche si inseguono ma io torno da Milano piena di forza e gioia. E so che da domani siamo di nuovo a maniche rimboccate per la città». Quella stessa città ormai stanca di sentire sempre i soliti veleni sul passato e desiderosa solamente di iniziare a scorgere il lavoro che, chi di dovere, a prescindere da che parte stia, deve fare solo per il suo bene.
«Mi hanno detto non sa contare, eccola, sarà la solita simpatica meteora, quando abbiamo vinto a Molfetta con quattromila voti di scarto dal centrodestra che si era comprato i voti fuori dalla scuole a 50 euro, comprandosi i ragazzi, fuori dalle scuole, pornograficamente», ecco lo stralcio dell'intervento del primo cittadino che ha mandato su tutte le furie l'opposizione.
La prima risposta, come ormai consuetudine per mezzo Facebook, è quella di Ninni Camporeale.
«Sono alquanto allibito. Ma qualcuno ha detto a questo sindaco che sono trascorsi due anni dalle elezioni e forse dovrebbe fare qualcosa per Molfetta visto che incassa 4800 euro al mese. Altrimenti avesse un sussulto di dignità e si dimettesse riconoscendo che non è all'altezza del ruolo. Tanto la prossima volta non ci sarà partita», scrive l'avvocato, probabilmente il più toccato (anche se poi sulla questione sono intervenuti anche Mariano Caputo, Pino Amato e tanti altri) visto il ruolo di candidato sindaco del centrodestra all'epoca dei fatti denunciati a parole dalla Natalicchio davanti a una folta platea tra cui Nichi Vendola e Pippo Civati.
Ma la querelle non finirà qui, anzi: sembrerebbe, infatti, che i consiglieri all'opposizione nel Consiglio Comunale e altri candidati delle ultime elezioni, sempre per il centrodestra, avrebbero già deciso di presentare denuncia nei confronti del primo cittadino, sempre che la magistratura non si muova autonomamente visto che il sindaco ha denunciato un reato di cui, evidentemente, è a conoscenza.
La replica del sindaco, comunque, non si è fatta attendere.
«Strane polemiche si inseguono ma io torno da Milano piena di forza e gioia. E so che da domani siamo di nuovo a maniche rimboccate per la città». Quella stessa città ormai stanca di sentire sempre i soliti veleni sul passato e desiderosa solamente di iniziare a scorgere il lavoro che, chi di dovere, a prescindere da che parte stia, deve fare solo per il suo bene.