Il saluto della città al suo Vescovo
Tanta gente alle esequie di Mons. Martella
Molfetta - mercoledì 8 luglio 2015
19.38
Un lungo è caloroso applauso ha salutato, a conclusione della cerimonia funebre officiata in cattedrale, il feretro di Mons. Luigi Martella. Tanta la gente che ha voluto dare l'estremo saluto al Vescovo che ha guidato per tanti anni la diocesi di Molfetta-Ruvo- Giovinazzo e Terlizzi, e che si era fatto conoscere e anche ed apprezzare per il ruolo rivestito in Seminario.
Viste le alte temperature, i fedeli hanno preferito trovare riparo al chiuso seguendo il rito funebre oltre che in Cattedrale anche presso la chiesa del Purgatorio e spostando le sedie all'ombra della stessa cattedrale e del palazzo accanto per seguire la funzione religiosa dal maxischermo. La bara è stata portata a spalla dai sacerdoti, tutti commossi e in lacrime, soprattutto i più giovani che hanno conosciuto don Gino come uomo oltre che come Vescovo.
Ai lati del corteo funebre le bandiere delle associazioni combattentistiche e d'arma, dell'Associazione Molfettesi nel Mondo, del Nastro azzurro, degli Eredi della Storia che in chiesa erano accanto alla bara del vescovo, ornata con pochi fiori e posizionata sulla nuda terra.
A seguire i vescovi giunti per rendere l' estremo saluto, i famigliari di don Gino, le tante autorità politiche, civili e militari giunte da tutta la regione, i sindaci dei comuni della diocesi oltre che tanti sacerdoti, scout, il mondo dell'associazionismo, del volontariato e i fedeli convenuti anche dal paese di origine del vescovo. In tanti si sono lasciati sfuggire una lacrima, la bara è stata scortata dai Carabinieri in alta uniforme. All'esterno della cattedrale i mezzi di soccorso per ogni evenienza, visto il caldo e la particolare commozione.
La gente ha circondato la bara a tributare con l'estremo abbraccio il suo vescovo prematuramente scomparso e che aveva incontrato la sua città in due felici occasioni proprio ultimamente: l'ordinazione di don Ignazio Gadaleta e i festeggiamenti di San Corrado. Don Gino era apparso sereno e sorridente, aveva scherzato e salutato con calore i fedeli che ancora non riescono a rendersi conto della sua dipartita, questa è l'immagine che è rimasta impressa ai più. Nel momento dell'uscita della bara, un elicottero in segno di saluto ha sorvolato il cielo, mentre sul porto le sirene dei pescherecci hanno suonatoin segno di omaggio, così come le campane delle chiese.
Chi non ha potuto essere presente in chiesa ha potuto seguito la cerimonia funebre attraverso la diretta streaming predisposta dall'Ufficio Comunicazioni della diocesi che. A tutti i fedeli è stato distribuito un numero speciale di "Luce e Vita" dedicato interamente al Vescovo con tutti i messaggi di cordoglio pervenuti. Il corteo funebre poi si è diretto verso il Seminario Vescovile, luogo dove il vescovo risiedeva, fra ali commosse di folla, che continuava a battere le mani, come estremo e caloroso saluto alla sua guida spirituale.
Viste le alte temperature, i fedeli hanno preferito trovare riparo al chiuso seguendo il rito funebre oltre che in Cattedrale anche presso la chiesa del Purgatorio e spostando le sedie all'ombra della stessa cattedrale e del palazzo accanto per seguire la funzione religiosa dal maxischermo. La bara è stata portata a spalla dai sacerdoti, tutti commossi e in lacrime, soprattutto i più giovani che hanno conosciuto don Gino come uomo oltre che come Vescovo.
Ai lati del corteo funebre le bandiere delle associazioni combattentistiche e d'arma, dell'Associazione Molfettesi nel Mondo, del Nastro azzurro, degli Eredi della Storia che in chiesa erano accanto alla bara del vescovo, ornata con pochi fiori e posizionata sulla nuda terra.
A seguire i vescovi giunti per rendere l' estremo saluto, i famigliari di don Gino, le tante autorità politiche, civili e militari giunte da tutta la regione, i sindaci dei comuni della diocesi oltre che tanti sacerdoti, scout, il mondo dell'associazionismo, del volontariato e i fedeli convenuti anche dal paese di origine del vescovo. In tanti si sono lasciati sfuggire una lacrima, la bara è stata scortata dai Carabinieri in alta uniforme. All'esterno della cattedrale i mezzi di soccorso per ogni evenienza, visto il caldo e la particolare commozione.
La gente ha circondato la bara a tributare con l'estremo abbraccio il suo vescovo prematuramente scomparso e che aveva incontrato la sua città in due felici occasioni proprio ultimamente: l'ordinazione di don Ignazio Gadaleta e i festeggiamenti di San Corrado. Don Gino era apparso sereno e sorridente, aveva scherzato e salutato con calore i fedeli che ancora non riescono a rendersi conto della sua dipartita, questa è l'immagine che è rimasta impressa ai più. Nel momento dell'uscita della bara, un elicottero in segno di saluto ha sorvolato il cielo, mentre sul porto le sirene dei pescherecci hanno suonatoin segno di omaggio, così come le campane delle chiese.
Chi non ha potuto essere presente in chiesa ha potuto seguito la cerimonia funebre attraverso la diretta streaming predisposta dall'Ufficio Comunicazioni della diocesi che. A tutti i fedeli è stato distribuito un numero speciale di "Luce e Vita" dedicato interamente al Vescovo con tutti i messaggi di cordoglio pervenuti. Il corteo funebre poi si è diretto verso il Seminario Vescovile, luogo dove il vescovo risiedeva, fra ali commosse di folla, che continuava a battere le mani, come estremo e caloroso saluto alla sua guida spirituale.