Politica
Il ricordo di Carnicella: le reazioni del mondo della politica sui social
Da de Bari a la Grasta, dalla Altomare a Mancini. I messaggi da parte di tutti gli schieramenti politici
Molfetta - venerdì 7 luglio 2017
12.44
Il mondo della politica piange e ricorda a distanza di 25 anni Gianni Carnicella, storico esponente della Democrazia Cristiana, e poi sindaco di Molfetta. Dalle primissime ore di questa mattina, numerosi rappresentanti e leader politici hanno espresso via Facebook il loro ricordo.
«Basterà un ricordo? Basterà una commemorazione? Basterà un minuto o poco più nella giornata di domani a metterci in pace con quello che accadde il 7 luglio 1992? No, non basterà. Non basta», ha commentato Annalisa Altomare. «Gianni, emergono oggi come 25 anni fa sgomento, solitudine, dolore profondo. Oggi come allora si affermi forte la necessità dell'impegno a fare memoria del tuo sacrificio». E continua: «Mio Sindaco, carissimo Gianni, quanta fatica ci vuole per essere rigorosi, quanto sacrificio per servire la verità, quanto dolore per essere uomini "fino in cima". Non bastano le nostre lacrime, c'è una strada da percorrere con la schiena dritta e le spalle larghe».
E proprio la forte passione e devozione per la politica di Carnicella, sono state ricordate anche dall'ex Consigliere comunale Pd Roberto la Grasta, che su Facebook ha scritto: «Entrare in Municipio da ragazzo e restarci a vita. 7.7.1992», con l'hashtag #ragazzosenzapaura.
«Nell'anniversario dell'amico Gianni, sindaco amato, il mio ricordo affettuoso e nostalgico, nell'impossibilità di nulla potere per cancellare quel gesto efferato che ha macchiato indelebilmente la nostra città, unita però nella fierezza di una rappresentanza di valore - ha dichiarato invece Isabella de Bari -. La mia assenza alla commemorazione sarà solo fisica per impegni fuori distretto giudiziario».
Pasquale Mancini, ricorda invece che «da quel giorno non siamo stati più gli stessi. Ritroviamo il senso di Comunità in nome del 7 luglio. Siamo tutti Molfettesi».
Parole che rievocano un uomo modesto, personalità politica capace di svettare di fronte ai tempi difficili che abbiamo vissuto nel 1992, non merita solo l'unanimità del cordoglio. Perché a distanza di 25 anni Molfetta piange ancora oggi un uomo leale e forte, un antico lottatore delle proprie convinzioni, ma anche un politico e sindaco modello. Perché il 25 luglio del 1992 scompariva un simbolo della Democrazia Cristiana, autentica, identitaria e appassionata, che considerava la politica uno strumento al servizio della comunità locale e nella quale il movimentismo, il radicamento sul territorio, il rapporto diretto con il cittadino sono stati presupposti fondanti e irrinunciabili. Una vita intensa, spavalda, coerente, generosa, umile, gioiosa, laica, difficile, coraggiosa, esemplare. Insomma, una vita da Gianni Carnicella.
«Basterà un ricordo? Basterà una commemorazione? Basterà un minuto o poco più nella giornata di domani a metterci in pace con quello che accadde il 7 luglio 1992? No, non basterà. Non basta», ha commentato Annalisa Altomare. «Gianni, emergono oggi come 25 anni fa sgomento, solitudine, dolore profondo. Oggi come allora si affermi forte la necessità dell'impegno a fare memoria del tuo sacrificio». E continua: «Mio Sindaco, carissimo Gianni, quanta fatica ci vuole per essere rigorosi, quanto sacrificio per servire la verità, quanto dolore per essere uomini "fino in cima". Non bastano le nostre lacrime, c'è una strada da percorrere con la schiena dritta e le spalle larghe».
E proprio la forte passione e devozione per la politica di Carnicella, sono state ricordate anche dall'ex Consigliere comunale Pd Roberto la Grasta, che su Facebook ha scritto: «Entrare in Municipio da ragazzo e restarci a vita. 7.7.1992», con l'hashtag #ragazzosenzapaura.
«Nell'anniversario dell'amico Gianni, sindaco amato, il mio ricordo affettuoso e nostalgico, nell'impossibilità di nulla potere per cancellare quel gesto efferato che ha macchiato indelebilmente la nostra città, unita però nella fierezza di una rappresentanza di valore - ha dichiarato invece Isabella de Bari -. La mia assenza alla commemorazione sarà solo fisica per impegni fuori distretto giudiziario».
Pasquale Mancini, ricorda invece che «da quel giorno non siamo stati più gli stessi. Ritroviamo il senso di Comunità in nome del 7 luglio. Siamo tutti Molfettesi».
Parole che rievocano un uomo modesto, personalità politica capace di svettare di fronte ai tempi difficili che abbiamo vissuto nel 1992, non merita solo l'unanimità del cordoglio. Perché a distanza di 25 anni Molfetta piange ancora oggi un uomo leale e forte, un antico lottatore delle proprie convinzioni, ma anche un politico e sindaco modello. Perché il 25 luglio del 1992 scompariva un simbolo della Democrazia Cristiana, autentica, identitaria e appassionata, che considerava la politica uno strumento al servizio della comunità locale e nella quale il movimentismo, il radicamento sul territorio, il rapporto diretto con il cittadino sono stati presupposti fondanti e irrinunciabili. Una vita intensa, spavalda, coerente, generosa, umile, gioiosa, laica, difficile, coraggiosa, esemplare. Insomma, una vita da Gianni Carnicella.