Il Pulo di Molfetta tra la spazzatura. Ma adesso pronta la rinascita
Le immagini dei rifiuti abbandonati nel sito archeologico
Molfetta - venerdì 25 gennaio 2019
La speranza è che in questo 2019 il Pulo di Molfetta possa riprendere vita. Per il bene della città e del suo turismo, per il bene dei suoi cittadini e anche per rispetto della storia di questo sito archeologico e naturalistico.
A fine Settecento questo luogo era diventato addirittura di interesse internazionale, quando nel 1783 venne scoperta una cospicua quantità di salnitro naturale, che attirò per decenni molti scienziati, italiani e stranieri. Soprattutto geologi e professori di storia naturale si recarono al Pulo e scrissero pagine importanti della storia della città. Pazzesco immaginare che poco più di due secoli fa intellettuali provenienti da Francia, Germania e Inghilterra vedessero questo ambiente come una fonte d'ispirazione per i loro trattati scientifici, mentre oggi questo luogo non è altro che un fatiscente accumulo di vegetazione e rifiuti.
Dopo gli ultimi anni di totale chiusura del sito, la flora ha preso il totale controllo su tutti i percorsi turistici e sulle varie aree un tempo dedicate ai visitatori. Ma non solo. Ciò che delude di più è vedere all'ingresso di quello che dovrebbe essere un polo turistico di tutto rispetto immondizia di ogni tipo, indice di ignoranza e inciviltà.
Ci si augura dunque che la messa in sicurezza del Pulo possa riportare in auge anche valori spesso ignorati come il rispetto per la natura e, in generale, per la cultura.
A fine Settecento questo luogo era diventato addirittura di interesse internazionale, quando nel 1783 venne scoperta una cospicua quantità di salnitro naturale, che attirò per decenni molti scienziati, italiani e stranieri. Soprattutto geologi e professori di storia naturale si recarono al Pulo e scrissero pagine importanti della storia della città. Pazzesco immaginare che poco più di due secoli fa intellettuali provenienti da Francia, Germania e Inghilterra vedessero questo ambiente come una fonte d'ispirazione per i loro trattati scientifici, mentre oggi questo luogo non è altro che un fatiscente accumulo di vegetazione e rifiuti.
Dopo gli ultimi anni di totale chiusura del sito, la flora ha preso il totale controllo su tutti i percorsi turistici e sulle varie aree un tempo dedicate ai visitatori. Ma non solo. Ciò che delude di più è vedere all'ingresso di quello che dovrebbe essere un polo turistico di tutto rispetto immondizia di ogni tipo, indice di ignoranza e inciviltà.
Ci si augura dunque che la messa in sicurezza del Pulo possa riportare in auge anche valori spesso ignorati come il rispetto per la natura e, in generale, per la cultura.