Il Procuratore Nitti a Molfetta per l'evento Libera: «Serve impegno collettivo per la legalità»
Ieri la conferenza per fare il punto sulla situazione della criminalità sul territorio
Molfetta - martedì 9 luglio 2024
Il Presidio Libera di Molfetta ha proposto ieri un momento di riflessione aperto alla città: si è tenuto presso la Sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico l'incontro-dibattito dal titolo "Cosa succede…in città? Criminalità e possibili strumenti di contrasto".
L'incontro è stato introdotto e moderato da Sergio Amato, referente del Presidio cittadino, e ha visto la partecipazione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani dott. Renato Nitti, del vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico Michele Abbaticchio, e del referente regionale di Libera Puglia, don Angelo Cassano. L'approfondimento dell'ultima relazione semestrale della DIA è stato il punto di partenza per leggere il fenomeno criminale nel territorio.
«Quando parliamo di mafia - ha dichiarato Nitti - non dobbiamo sempre pensare ai film dedicati a questo tema, perché in questa macro-categoria dobbiamo considerare anche tutti i fenomeni di micro-criminalità che non sono mai a sé stanti ma sempre connessi a una rete più ampia. Stiamo facendo uno sforzo importante sui reati economici. La provincia Bat ma anche Molfetta, hanno una feconda produttività dal punto di vista economico e abbiamo un'attività di impresa che non si sviluppa quanto potrebbe in ragione della presenza anche di una impresa non sana».
«Ci sono degli imprenditori che cercano con tutto il loro sforzo di far bene le cose come dovrebbero essere fatte, poi ci sono imprenditori che ricorrono all'evasione fiscale per avere un credito. E questo crea delle forti discriminazioni. Molfetta ha una criminalità simile a quella di Bari perché qui ci sono forti, pesanti e significative ramificazione dei clan baresi attestate ormai da provvedimenti giudiziari anche definitivi» ha affermato Nitti.
«L'attenzione della procura di Trani - ha aggiunto il Procuratore - è rivolta anche ai reati ambientali e al crimine dei colletti bianchi perché ci sono diversi procedimenti anche recenti, che attestano come vi sia l'esigenza di alzare molto l'attenzione sia da parte della collettività sia dal punto di vista investigativo. Il tentativo è quello di muoverci su tutti i fronti perché non c'è un reato che può essere trascurato - ha concluso Nitti - anche su questo abbiamo dei gruppi investigativi si occupano specificamente di queste tipologie di reati».
L'incontro è stato introdotto e moderato da Sergio Amato, referente del Presidio cittadino, e ha visto la partecipazione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani dott. Renato Nitti, del vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico Michele Abbaticchio, e del referente regionale di Libera Puglia, don Angelo Cassano. L'approfondimento dell'ultima relazione semestrale della DIA è stato il punto di partenza per leggere il fenomeno criminale nel territorio.
«Quando parliamo di mafia - ha dichiarato Nitti - non dobbiamo sempre pensare ai film dedicati a questo tema, perché in questa macro-categoria dobbiamo considerare anche tutti i fenomeni di micro-criminalità che non sono mai a sé stanti ma sempre connessi a una rete più ampia. Stiamo facendo uno sforzo importante sui reati economici. La provincia Bat ma anche Molfetta, hanno una feconda produttività dal punto di vista economico e abbiamo un'attività di impresa che non si sviluppa quanto potrebbe in ragione della presenza anche di una impresa non sana».
«Ci sono degli imprenditori che cercano con tutto il loro sforzo di far bene le cose come dovrebbero essere fatte, poi ci sono imprenditori che ricorrono all'evasione fiscale per avere un credito. E questo crea delle forti discriminazioni. Molfetta ha una criminalità simile a quella di Bari perché qui ci sono forti, pesanti e significative ramificazione dei clan baresi attestate ormai da provvedimenti giudiziari anche definitivi» ha affermato Nitti.
«L'attenzione della procura di Trani - ha aggiunto il Procuratore - è rivolta anche ai reati ambientali e al crimine dei colletti bianchi perché ci sono diversi procedimenti anche recenti, che attestano come vi sia l'esigenza di alzare molto l'attenzione sia da parte della collettività sia dal punto di vista investigativo. Il tentativo è quello di muoverci su tutti i fronti perché non c'è un reato che può essere trascurato - ha concluso Nitti - anche su questo abbiamo dei gruppi investigativi si occupano specificamente di queste tipologie di reati».