Politica
Il PD apre al programma di Tommaso Minervini e lancia messaggi a Maralfa e Siragusa
Presa poco fa la decisone in una sentita e partecipata assemblea di circolo
Molfetta - sabato 1 aprile 2017
18.11
La scelta era già nell'aria, ma è stata ufficializzata pochi minuti fa: il Partito Democratico di Molfetta apre al confronto con Tommaso Minervini.
Dopo due ore di discussione in una partecipata assemblea di circolo, in cui si sono votate le tre mozioni congressuali per le primarie nazionali del Partito Democratico tra Renzi, Emiliano ed Orlando, il PD molfettese vota all'unanimità un documento programmatico che invita il Commissario de Nicolò a sedersi al tavolo di Tommaso Minervini e delle sue liste civiche.
Un'apertura che non volge lo sguardo solo al candidato sindaco Minervini, ma che lancia anche chiari messaggi a Maralfa ed a Siragusa, così come gli interventi di De Nicolo, Piergiovanni, Petruzzella e La Grasta hanno fatto intendere.
«Noi non chiudiamo ad energie importanti che hanno collaborato assieme al PD nella scorsa amministrazione: Linea Diritta e Centro Democratico. Possiamo, inoltre, recuperare altri pezzi importanti della civicità molfettese» così si è espresso infatti, in maniera chiara ed inequivocabile, Piero de Nicolo lanciando un chiaro segnale a Bepi Maralfa e Leonardo Siragusa.
A sostenere ulteriormente tale messaggio c'è poi il testo della mozione che afferma come:
"Preso atto del palese fallimento delle forze politiche che componevano la passata amministrazione comunale nella ricerca di una piattaforma politica-programmatica, dell'incapacità, di grande parte delle predette forze politiche, di avviare un confronto con il PD su qualsiasi tema privilegiando l'unica attività tesa all'individuazione del candidato sindaco e che la situazione interna al PD ha prodotto un oggettivo ritardo rendendo oggi impossibile la possibilità che il PD possa esprimere il suo candidato sindaco alla città (...), delibera di avviare un confronto in tempi rapidi e serrati con il candidato sindaco Tommaso Minervini e con chi vorrà serenamente avviare un percorso propositivo e democratico (...) affinché si possa verificare la possibilità di una comune convergenza politica, amministrativa e programmatica da proporre alle prossime elezioni comunali"
Non sono mancate le stoccate poi ad Antonio di Gioia ed alla sua linea politica, come quella di Piergiovanni che ha affermato come «L'ex segretario ci ha fatto stare tre mesi su un tavolo in cui non potevamo decidere nulla, ma ci volevano solo imporre le scelte», annunciando poi la sua decisione di ritirare la sua candidatura alle primarie interne, ormai tecnicamente irrealizzabili.
Stoccate non solo verso l'ex segretario, ma anche verso tutti i cosiddetti "dissidenti", come afferma La Grasta sostenendo come sia «imbarazzante che chi oggi organizza le primarie della sinistra, prima parlava col Senatore. Chi non partecipa, perde e chi oggi non è venuto in questa assemblea, è un perdente».
Il PD quindi, con la decisione di oggi, si rilancia e punta a diventare protagonista della prossima campagna elettorale.
Dopo due ore di discussione in una partecipata assemblea di circolo, in cui si sono votate le tre mozioni congressuali per le primarie nazionali del Partito Democratico tra Renzi, Emiliano ed Orlando, il PD molfettese vota all'unanimità un documento programmatico che invita il Commissario de Nicolò a sedersi al tavolo di Tommaso Minervini e delle sue liste civiche.
Un'apertura che non volge lo sguardo solo al candidato sindaco Minervini, ma che lancia anche chiari messaggi a Maralfa ed a Siragusa, così come gli interventi di De Nicolo, Piergiovanni, Petruzzella e La Grasta hanno fatto intendere.
«Noi non chiudiamo ad energie importanti che hanno collaborato assieme al PD nella scorsa amministrazione: Linea Diritta e Centro Democratico. Possiamo, inoltre, recuperare altri pezzi importanti della civicità molfettese» così si è espresso infatti, in maniera chiara ed inequivocabile, Piero de Nicolo lanciando un chiaro segnale a Bepi Maralfa e Leonardo Siragusa.
A sostenere ulteriormente tale messaggio c'è poi il testo della mozione che afferma come:
"Preso atto del palese fallimento delle forze politiche che componevano la passata amministrazione comunale nella ricerca di una piattaforma politica-programmatica, dell'incapacità, di grande parte delle predette forze politiche, di avviare un confronto con il PD su qualsiasi tema privilegiando l'unica attività tesa all'individuazione del candidato sindaco e che la situazione interna al PD ha prodotto un oggettivo ritardo rendendo oggi impossibile la possibilità che il PD possa esprimere il suo candidato sindaco alla città (...), delibera di avviare un confronto in tempi rapidi e serrati con il candidato sindaco Tommaso Minervini e con chi vorrà serenamente avviare un percorso propositivo e democratico (...) affinché si possa verificare la possibilità di una comune convergenza politica, amministrativa e programmatica da proporre alle prossime elezioni comunali"
Non sono mancate le stoccate poi ad Antonio di Gioia ed alla sua linea politica, come quella di Piergiovanni che ha affermato come «L'ex segretario ci ha fatto stare tre mesi su un tavolo in cui non potevamo decidere nulla, ma ci volevano solo imporre le scelte», annunciando poi la sua decisione di ritirare la sua candidatura alle primarie interne, ormai tecnicamente irrealizzabili.
Stoccate non solo verso l'ex segretario, ma anche verso tutti i cosiddetti "dissidenti", come afferma La Grasta sostenendo come sia «imbarazzante che chi oggi organizza le primarie della sinistra, prima parlava col Senatore. Chi non partecipa, perde e chi oggi non è venuto in questa assemblea, è un perdente».
Il PD quindi, con la decisione di oggi, si rilancia e punta a diventare protagonista della prossima campagna elettorale.