
Politica
Il PD fuori dalla maggioranza apre al dialogo con le altre forze politiche
Il Partito Democratico strizza l'occhio al gruppo Rinascere?
Molfetta - martedì 22 giugno 2021
8.16
Il dado è tratto.
Attorno alle ore 22 di ieri, lunedì 21 giugno 2021 a circa quattro anni (giorno più, giorno meno) dall'insediamento nel 2017, il Partito Democratico si è tirato fuori dalla maggioranza amministrativa molfettese che così non potrà più contare su Nicola Piergiovanni, presidente del Consiglio comunale, Gianni Facchini, consigliere comunale, e Gabriella Azzollini, assessore al commercio.
La decisione era nell'aria e mette Tommaso Minervini nella condizione di dover iniziare a fare i conti.
Per davvero.
Il sindaco, senza il Pd, detiene il numero necessario di consensi per governare la città? La risposta sarebbe affermativa visto l'avvicinarsi del gruppo di Pino Amato ma potrebbe risultare negativa in caso di ripensamenti di alcuni (il gruppo di Pietro Mastropasqua in primis), come accaduto con Officine Molfetta che si è dichiarata indipendente, per mezzo di Pasquale Mancini, in Aula Carnicella.
Il primo cittadino potrebbe pure vagliare seriamente l'ipotesi dimissioni che sembrano comunque molto lontane. Già nell'inverno 2020, in piena crisi amministrativa, Minervini aveva fatto intendere che mai avrebbe rinunciato al mandato ottenuto dagli elettori a meno di sfiducia da parte del Consiglio Comunale. La cui prossima convocazione, cruciale, non è ancora nota.
Il Partito Democratico di Molfetta, però, ha detto anche altro nella nota diffusa ieri dopo la riunione più importante degli ultimi anni.
«Affida al Congresso - che si svolgerà nelle prossime settimane - la creazione di un percorso politico e amministrativo» che, per il PD locale, deve contenere le «migliori prospettive di sviluppo economico e sociale della Città in una prospettiva che affermi la centralità della "questione morale"».
Ed è proprio il passaggio sulla "questione morale" a far drizzare le antenne: è apertura verso il movimento "Rinascere", che guarda caso, proprio lo scorso venerdì si è trovato in piazza per parlarne?
Non è dato sapersi seppure il PD non correrà da solo alle prossime elezioni comunali poichè già ravvede l'«inderogabile necessità dell'avvio di un confronto con ogni sensibilità politica cittadina, disponibile alla ricerca delle migliori condizioni per la costruzione di un'ampia alleanza improntata su un programma progressista, riformista e democratico che possa bene governare Molfetta nei prossimi anni».
Attorno alle ore 22 di ieri, lunedì 21 giugno 2021 a circa quattro anni (giorno più, giorno meno) dall'insediamento nel 2017, il Partito Democratico si è tirato fuori dalla maggioranza amministrativa molfettese che così non potrà più contare su Nicola Piergiovanni, presidente del Consiglio comunale, Gianni Facchini, consigliere comunale, e Gabriella Azzollini, assessore al commercio.
La decisione era nell'aria e mette Tommaso Minervini nella condizione di dover iniziare a fare i conti.
Per davvero.
Il sindaco, senza il Pd, detiene il numero necessario di consensi per governare la città? La risposta sarebbe affermativa visto l'avvicinarsi del gruppo di Pino Amato ma potrebbe risultare negativa in caso di ripensamenti di alcuni (il gruppo di Pietro Mastropasqua in primis), come accaduto con Officine Molfetta che si è dichiarata indipendente, per mezzo di Pasquale Mancini, in Aula Carnicella.
Il primo cittadino potrebbe pure vagliare seriamente l'ipotesi dimissioni che sembrano comunque molto lontane. Già nell'inverno 2020, in piena crisi amministrativa, Minervini aveva fatto intendere che mai avrebbe rinunciato al mandato ottenuto dagli elettori a meno di sfiducia da parte del Consiglio Comunale. La cui prossima convocazione, cruciale, non è ancora nota.
Il Partito Democratico di Molfetta, però, ha detto anche altro nella nota diffusa ieri dopo la riunione più importante degli ultimi anni.
«Affida al Congresso - che si svolgerà nelle prossime settimane - la creazione di un percorso politico e amministrativo» che, per il PD locale, deve contenere le «migliori prospettive di sviluppo economico e sociale della Città in una prospettiva che affermi la centralità della "questione morale"».
Ed è proprio il passaggio sulla "questione morale" a far drizzare le antenne: è apertura verso il movimento "Rinascere", che guarda caso, proprio lo scorso venerdì si è trovato in piazza per parlarne?
Non è dato sapersi seppure il PD non correrà da solo alle prossime elezioni comunali poichè già ravvede l'«inderogabile necessità dell'avvio di un confronto con ogni sensibilità politica cittadina, disponibile alla ricerca delle migliori condizioni per la costruzione di un'ampia alleanza improntata su un programma progressista, riformista e democratico che possa bene governare Molfetta nei prossimi anni».