Territorio e Ambiente
Il parcheggio pubblico del Gavetone trasformato in discarica abusiva
La denuncia della Lac Puglia
Molfetta - mercoledì 9 dicembre 2015
14.59
Poche settimane fa a tutti coloro che hanno percorso la vecchia SS 16 per Giovinazzo non sarà passata inosservata la presenza di una imbarcazione di colore verde presente sotto costa ed all'altezza del parcheggio pubblico del Gavetone.
Non sarà passata inosservata anche la presenza di alcuni operai intenti a demolire una parte del muretto a secco nonché togliere un intero albero di fico lì presente oltre ad altri cespugli di macchia mediterranea. Il tutto serviva per far salire sulla terra ferma l'intera gabbia per allevamenti di itticoltura presente a largo del Comune di Giovinazzo.
Ebbene i lavori, che sono durati oltre una settimana, hanno visto la sostituzione di alcuni galleggianti, di un grosso tubo circolare e di altri elementi a corredo della stessa gabbia.
Dopo circa dieci giorni è tornata la piccola imbarcazione che con una enorme cima e con l'aiuto di un muletto (lato terra) ha ripreso la gabbia riportandola in mare e posizionandola nello stesso punto di origine.
Tutto quanto avrà fatto felice i titolari della gabbia (società di Giovinazzo) perché la stessa ora tornerà a compiere il proprio lavoro giornaliero. La stessa cosa non si può dire per i fruitori del parcheggio che da oltre 20 giorni si imbattono in una visione a dir poco sconfortante.
I rifiuti derivanti dalla manutenzione straordinaria sono ancora tutti lì: plastica, vetroresina, rifiuti di vegetazione, vetro ed altro ancora giacciono sulla terra ferma.
Ci chiediamo: a chi spetterà il compito di togliere quei rifiuti? Alla Ditta esecutrice dei lavori o a chi li ha autorizzati senza poi curarsi di verificare l'esecuzione degli stessi?
Il muretto a secco era lì anche come protezione per evitare che auto e/o altro potessero scivolare direttamente in mare.
Per Pasquale Salvemini delegato regionale della LAC, ora ci aspettiamo un intervento urgente per la rimozione di quei rifiuti altrimenti presenteremo esposto in Procura. È assurdo che tutto questo accada sotto la luce del sole.
Non sarà passata inosservata anche la presenza di alcuni operai intenti a demolire una parte del muretto a secco nonché togliere un intero albero di fico lì presente oltre ad altri cespugli di macchia mediterranea. Il tutto serviva per far salire sulla terra ferma l'intera gabbia per allevamenti di itticoltura presente a largo del Comune di Giovinazzo.
Ebbene i lavori, che sono durati oltre una settimana, hanno visto la sostituzione di alcuni galleggianti, di un grosso tubo circolare e di altri elementi a corredo della stessa gabbia.
Dopo circa dieci giorni è tornata la piccola imbarcazione che con una enorme cima e con l'aiuto di un muletto (lato terra) ha ripreso la gabbia riportandola in mare e posizionandola nello stesso punto di origine.
Tutto quanto avrà fatto felice i titolari della gabbia (società di Giovinazzo) perché la stessa ora tornerà a compiere il proprio lavoro giornaliero. La stessa cosa non si può dire per i fruitori del parcheggio che da oltre 20 giorni si imbattono in una visione a dir poco sconfortante.
I rifiuti derivanti dalla manutenzione straordinaria sono ancora tutti lì: plastica, vetroresina, rifiuti di vegetazione, vetro ed altro ancora giacciono sulla terra ferma.
Ci chiediamo: a chi spetterà il compito di togliere quei rifiuti? Alla Ditta esecutrice dei lavori o a chi li ha autorizzati senza poi curarsi di verificare l'esecuzione degli stessi?
Il muretto a secco era lì anche come protezione per evitare che auto e/o altro potessero scivolare direttamente in mare.
Per Pasquale Salvemini delegato regionale della LAC, ora ci aspettiamo un intervento urgente per la rimozione di quei rifiuti altrimenti presenteremo esposto in Procura. È assurdo che tutto questo accada sotto la luce del sole.