Museo Diocesano. <span>Foto Vincenzo Bisceglie</span>
Museo Diocesano. Foto Vincenzo Bisceglie
Cultura, Eventi e Spettacolo

Il Museo diocesano di Molfetta concorre per essere il "Museo dell'anno 2017"

Rappresenterà l'Associazione nazionale dei Musei Ecclesiastici Italiani

Sarà il Museo diocesano di Molfetta a rappresentare l'AMEI al Bando ICOM per il museo dell'anno 2017.

Una commissione composta da Paolo Biscottini, Alessandra Galizzi Kroeghel e Valeria Minucciani ha valutato la candidatura della struttura museale diocesana per conto dell'Associazione nazionale dei Musei Ecclesiastici Italiani (AMEI).

ICOM Italia riprende, in questo anno 2017 che segna i suoi primi 70 anni di vita, l'iniziativa di premiare, con un riconoscimento di importanza non solo simbolica, un museo italiano.
Il premio - rivolto a tutti i musei e/o reti di musei - sarà assegnato al museo o rete museale che negli ultimi anni abbia lavorato per essere più attrattivo e innovativo nel rapporto col pubblico.

«Il tema, ampio e attuale, può includere attività museali diverse come gli allestimenti, la gestione e valorizzazione dei patrimoni conservati (anche nei depositi), la comunicazione, il corretto uso delle tecnologie digitali, i progetti di educazione e mediazione culturale con tecniche e strumenti innovativi, le relazioni di rete con altri istituti di cultura, la partnership con privati profit e no profit.

Al museo vincitore ICOM Italia riconoscerà un anno d'iscrizione gratuita a ICOM e inoltre: una promozione speciale, della durata di un anno, sul sito di ICOM Italia e sugli organi di comunicazione internazionali di ICOM, una targa da esporre nel museo.

Le candidature proposte dai musei saranno vagliate dai Coordinamenti regionali di ICOM Italia, che potranno anche collaborare con i musei-candidati nella cura del dossier di presentazione, sulla base della loro conoscenza dei musei del territorio. I coordinamenti, sulla base dei criteri previsti dal bando, proporranno alla Giuria da una a tre candidature per ciascuna regione. Per le regioni che non dispongono di un Coordinamento ICOM le attività di raccolta e pre-selezione saranno svolte dai Coordinamenti delle regioni limitrofe: le Marche per l'Abruzzo, la Puglia per la Basilicata e il Molise, la Campania per la Calabria.

I Consigli direttivi delle Associazioni che rappresentano specifiche categorie di musei (ANMLI, AMACI, SIMBDEA, AMEI, MUSEIMPRESA, ANMS, ASS. CASE DELLA MEMORIA) possono esprimere ciascuna una propria candidatura.

I parametri da usare per la selezione dei musei aspiranti al premio saranno in linea con gli obiettivi di ICOM Italia e articolati in coerenza con il Codice Etico, le Raccomandazioni Unesco sui Musei, gli standard di qualità, con particolare riferimento agli ambiti relativi ai rapporti con il pubblico e il territorio.
I criteri di giudizio che i Coordinamenti regionali di ICOM Italia e le Associazioni useranno per selezionare le candidature riguarderanno i seguenti punti: l'esistenza di uno Statuto, regolamento, o almeno di una "carta fondativa" del museo; la presenza stabile (nel museo o nella rete) di un direttore competente e professionalmente preparato; l'esistenza e la qualità di dotazioni essenziali per la visita (segnaletica su percorsi e servizi, strumenti di comunicazione come didascalie, pannelli o schede mobili, cataloghi, audioguide o applicazioni, etc.); lo svolgimento di attività educative; la creazione di reti e alleanze con altri musei e con enti pubblici e privati (comprese le collaborazioni culturali con altri soggetti); la costruzione di rapporti col pubblico e gli stakeholders, le comunità, il territorio, facendo del museo uno spazio di incontro e sviluppandone il ruolo sociale e la funzione simbolica nella comunità; le iniziative intraprese negli ultimi 5 anni per essere più attrattivi e innovativi nel rapporto con il pubblico; anche adottando innovazioni tecnologiche e nuovi linguaggi (per comunicazione, servizi di informazione al pubblico inventari, sito web). (da: www.icomitalia.org).

Ci sembra che il nostro Museo diocesano, diretto da don Michele Amorosini e gestito esemplarmente dalla Cooperativa FeArT abbia tutte le carte in regola per accreditarsi il prestigioso riconoscimento.
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