Vita di città
Il molfettese Giuseppe Farinola nella giuria popolare del "Bifest 2024"
«Questa esperienza mi ha trasmesso l'incredibile forza del cinema»
Molfetta - martedì 26 marzo 2024
12.04
Si è concluso lo scorso sabato il Bifest 2024, ma le emozioni che questo appuntamento con il cinema e con la cultura ha lasciato continuano a essere vive. A raccontarlo è Giuseppe Farinola, giovane molfettese che quest'anno è stato selezionato per far parte della giuria popolare.
«Per entrare a far parte della giuria ho inviato il mio curriculum, come gli altri 600 candidati. Ci è stato spiegato che le selezioni sono state fatte in funzione della creazione di una giuria popolare eterogenea che avesse gli strumenti necessari a valutare i film in gara - esordisce - nel mio caso ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale l'aver inserito nel mio percorso di studi alcuni esami di storia del cinema, che hanno influenzato l'occhio con il quale ho guardato le pellicole e, naturalmente, anche la mia valutazione finale».
A coordinare il gruppo della giuria popolare è stata la direttrice Donatella Palermo, che ha permesso ai selezionati di comprendere al meglio il ruolo che sono stati chiamati a ricoprire.
«La parte più bella di questa esperienza è stata aver avuto a che fare con altre venti teste che pensavano in modo diverso dalla mia - racconta Giuseppe - alla fine di ogni proiezione abbiamo trascorso almeno mezz'ora a discutere di ciò che avevamo visto e ogni volta si apriva un dibattito nel quale ciascuno portava un elemento che agli altri era sfuggito. Ciò è stato possibile grazie alle differenze fra noi: ciascuno proveniva da un percorso unico e metteva a disposizione la propria esperienza anche in base all'età».
Un'opportunità che senza dubbio segna, in maniera positiva, il percorso umano e professionale del giovane molfettese.
«Ciò che porterò con me sarà soprattutto l'incredibile forza del cinema di entrarci dentro in modo sempre differente: a volte sembrava che ognuno di noi avesse visto un film differente, eppure era lo stesso - conclude - sarò sempre grato per questa "lezione" del Bifest».
«Per entrare a far parte della giuria ho inviato il mio curriculum, come gli altri 600 candidati. Ci è stato spiegato che le selezioni sono state fatte in funzione della creazione di una giuria popolare eterogenea che avesse gli strumenti necessari a valutare i film in gara - esordisce - nel mio caso ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale l'aver inserito nel mio percorso di studi alcuni esami di storia del cinema, che hanno influenzato l'occhio con il quale ho guardato le pellicole e, naturalmente, anche la mia valutazione finale».
A coordinare il gruppo della giuria popolare è stata la direttrice Donatella Palermo, che ha permesso ai selezionati di comprendere al meglio il ruolo che sono stati chiamati a ricoprire.
«La parte più bella di questa esperienza è stata aver avuto a che fare con altre venti teste che pensavano in modo diverso dalla mia - racconta Giuseppe - alla fine di ogni proiezione abbiamo trascorso almeno mezz'ora a discutere di ciò che avevamo visto e ogni volta si apriva un dibattito nel quale ciascuno portava un elemento che agli altri era sfuggito. Ciò è stato possibile grazie alle differenze fra noi: ciascuno proveniva da un percorso unico e metteva a disposizione la propria esperienza anche in base all'età».
Un'opportunità che senza dubbio segna, in maniera positiva, il percorso umano e professionale del giovane molfettese.
«Ciò che porterò con me sarà soprattutto l'incredibile forza del cinema di entrarci dentro in modo sempre differente: a volte sembrava che ognuno di noi avesse visto un film differente, eppure era lo stesso - conclude - sarò sempre grato per questa "lezione" del Bifest».