Cultura, Eventi e Spettacolo
Il maestro Gaetano Grillo torna ad esporre a Molfetta
La mostra sarà inaugurata venerdì 1 novembre
Molfetta - martedì 22 ottobre 2019
Il maestro Gaetano Grillo torna a Molfetta con un'opera monumentale per la sua città e una grande mostra in un luogo assolutamente inedito, una memoria industriale dell'ottocento salvata per il futuro a nuove funzioni, l'ex Pastificio Caradonna, mostra che si inaugurerà venerdì 1 novembre alle ore 18,00 in via Papa Giovanni Paolo II n. 14.
L'esposizione, voluta e patrocinata dal Comune di Molfetta, Assessorato alla Cultura, nonché promossa dalla Fondazione Musicale Vincenzo Maria Valente, presieduta dall'avvocato Rocco Nanna e dall'Associazione Culturale Casadartista, affianca l'evento dell'inaugurazione della scultura monumentale intitolata "LE NUOVE TORRI DI MOLFETTA", opera che Grillo dona alla sua città natale come riconoscimento per averla prodotta.
La scultura sarà inaugurata proprio alla chiusura della mostra ed esattamente il giorno 8 dicembre alle ore 17,00 alla presenza delle autorità e della madrina scelta dallo stesso autore, l'alto magistrato Livia Pomodoro, nome illustre e originaria di Molfetta, ex Presidente del Tribunale di Milano e attualmente anche Presidente dell'Accademia di Brera.
«Si tratta di due torri in pietra alte circa nove metri dal suolo, una sorta di nuova identità della città, rievocando le torri campanarie del Duomo romanico, da sempre simbolo di Molfetta e della sua vocazione intelligente alla navigazione, all'apertura, all'operosità e all'accoglienza. Realizzare questa grande opera lapidea è stato possibile grazie ad un team di collaboratori professionisti e artigiani molfettesi che hanno contribuito oltre che con le loro capacità, con grande passione auto riducendo i costi. Quest'opera altresì è nel solco della "bellezza" che l'assessorato alle opere pubbliche, con tutto il suo staff tecnico sta realizzando nella città con le opere di altri scultori», ha spiegato il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini.
Proprio per il collegamento culturale che Grillo ha creato fra la storia di Molfetta e la sua vocazione al futuro, la sede della conferenza stampa sarà altrettanto storica, la dimora di Casa Giuseppe Saverio Poli, affacciata direttamente su quelle torri del Duomo antico, oggi riproposte nella scultura di Grillo, conferenza stampa che si terrà lunedì 28 ottobre alle ore 11,00 angolo fra via San Domenico e via Francesco Saverio Poli.
In questa specifica mostra, che si avvale della presentazione del prestigioso critico e storico dell'arte Flavio Caroli, l'artista espone sessantacinque opere (fra dipinti anche di grandi formati, sculture in terracotta e l'imponente Alfabeto Grillico composto da 1.400 bassorilievi in terracotta). Con il titolo "Cultura torna Natura" l'artista lancia un forte messaggio: la cultura abbandoni la presunzione di essere centro motore e riapra il dialogo con la natura per sanare il profondo divario che l'uomo ha provocato con essa. Si tratta di un cospicuo numero di opere che richiedono un allestimento molto particolare; per questo motivo l'artista ha voluto uno spazio vasto e assolutamente inedito e spartano come questo cantiere di un ex opificio di 800 metri quadri che si sviluppano su quattro piani. Un contenitore ristrutturato nelle parti esterne ma rustico e spartano negli spazi interni, ideale per fruire le opere nella neutralità di un cantiere del quale l'autore ha voluto sottolineare la sua peculiarità. Un edificio gentilmente messo a disposizione dall'imprenditore Antonio Messina.
Per la circostanza è stato anche pubblicato un catalogo dalla casa Editrice L'Immagine.
L'esposizione, voluta e patrocinata dal Comune di Molfetta, Assessorato alla Cultura, nonché promossa dalla Fondazione Musicale Vincenzo Maria Valente, presieduta dall'avvocato Rocco Nanna e dall'Associazione Culturale Casadartista, affianca l'evento dell'inaugurazione della scultura monumentale intitolata "LE NUOVE TORRI DI MOLFETTA", opera che Grillo dona alla sua città natale come riconoscimento per averla prodotta.
La scultura sarà inaugurata proprio alla chiusura della mostra ed esattamente il giorno 8 dicembre alle ore 17,00 alla presenza delle autorità e della madrina scelta dallo stesso autore, l'alto magistrato Livia Pomodoro, nome illustre e originaria di Molfetta, ex Presidente del Tribunale di Milano e attualmente anche Presidente dell'Accademia di Brera.
«Si tratta di due torri in pietra alte circa nove metri dal suolo, una sorta di nuova identità della città, rievocando le torri campanarie del Duomo romanico, da sempre simbolo di Molfetta e della sua vocazione intelligente alla navigazione, all'apertura, all'operosità e all'accoglienza. Realizzare questa grande opera lapidea è stato possibile grazie ad un team di collaboratori professionisti e artigiani molfettesi che hanno contribuito oltre che con le loro capacità, con grande passione auto riducendo i costi. Quest'opera altresì è nel solco della "bellezza" che l'assessorato alle opere pubbliche, con tutto il suo staff tecnico sta realizzando nella città con le opere di altri scultori», ha spiegato il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini.
Proprio per il collegamento culturale che Grillo ha creato fra la storia di Molfetta e la sua vocazione al futuro, la sede della conferenza stampa sarà altrettanto storica, la dimora di Casa Giuseppe Saverio Poli, affacciata direttamente su quelle torri del Duomo antico, oggi riproposte nella scultura di Grillo, conferenza stampa che si terrà lunedì 28 ottobre alle ore 11,00 angolo fra via San Domenico e via Francesco Saverio Poli.
In questa specifica mostra, che si avvale della presentazione del prestigioso critico e storico dell'arte Flavio Caroli, l'artista espone sessantacinque opere (fra dipinti anche di grandi formati, sculture in terracotta e l'imponente Alfabeto Grillico composto da 1.400 bassorilievi in terracotta). Con il titolo "Cultura torna Natura" l'artista lancia un forte messaggio: la cultura abbandoni la presunzione di essere centro motore e riapra il dialogo con la natura per sanare il profondo divario che l'uomo ha provocato con essa. Si tratta di un cospicuo numero di opere che richiedono un allestimento molto particolare; per questo motivo l'artista ha voluto uno spazio vasto e assolutamente inedito e spartano come questo cantiere di un ex opificio di 800 metri quadri che si sviluppano su quattro piani. Un contenitore ristrutturato nelle parti esterne ma rustico e spartano negli spazi interni, ideale per fruire le opere nella neutralità di un cantiere del quale l'autore ha voluto sottolineare la sua peculiarità. Un edificio gentilmente messo a disposizione dall'imprenditore Antonio Messina.
Per la circostanza è stato anche pubblicato un catalogo dalla casa Editrice L'Immagine.