Cronaca
Il Liberatorio chiede «una nuova piazza pulita»
Per il movimento di d'Ingeo «l'occupazione abusiva è reato, invade terreni ed edifici»
Molfetta - domenica 14 gennaio 2018
A Molfetta, a quasi otto anni da "Piazza Pulita", il blitz dei Carabinieri dell'8 giugno 2010 contro il commercio abusivo, non è cambiato nulla. Anzi, l'occupazione abusiva di suolo pubblico nella nostra città «è in aumento esponenziale ogni giorno» secondo il Liberatorio Politico.
«Chi occupa abusivamente il suolo pubblico - ricorda il movimento molfettese con a capo Matteo d'Ingeo - intralcia la viabilità pedonale e veicolare, non rispetta le più elementari norme igienico-sanitarie e di tracciabilità della merce in vendita. Inoltre tutte le situazioni di occupazione abusiva di suolo pubblico rappresentano un'immagine negativa di decoro urbano».
Oltre l'occupazione abusiva diffusa di suolo pubblico, il Liberatorio Politico segnala anche «il mancato rispetto di due sentenze di Cassazione, la n. 6108/14 del 10 febbraio 2014 e la sentenza n. 25826/2016, con cui i giudici ritengono condannabile il commerciante che vende merce esposta agli agenti inquinanti dell'aria senza assicurare l'idonea conservazione degli alimenti stessi.
Senza la relativa autorizzazione amministrativa, - prosegue - l'occupazione in maniera stabile della via pubblica con cassette di frutta e verdura, e installazioni, è reato, comportando invasione di terreni ed edifici. Tale occupazione abusiva del suolo pubblico rappresenta un reato e non un illecito amministrativo e rientra nell'ambito di applicazione dei provvedimenti posti a tutela del patrimonio e non di quelli volti a garantire la sicurezza della circolazione stradale.
Pertanto, ai fini di una corretta gestione dell'attività di commercio di frutta e verdura, l'esposizione delle relative cassette fuori dal locale commerciale, richiede apposita autorizzazione amministrativa; in mancanza - sottolinea ancora il Liberatorio Politico - è prevista la reclusione fino a due anni o la multa da 103,99 euro a 1.032,91 euro».
In numerosi esposti presentati in passato il movimento molfettese ha segnalato situazioni che ancor oggi sono rimaste inalterate quali via Bari n. 27, via Bari n.88, viale PioXI n. 17/D, largo Michiello n. 23, piazza Principe di Napoli angolo con via Adele Cairoli, via Massimo d'Azeglio n. 150, via Immacolata n. 13, via Immacolata, altezza del civico n.25, via Carlo Alberto n. 38, via Canonico de Beatis, via Silvestri, via capitano Magrone e via Ricasoli n. 42.
«In molte di queste situazioni - conclude il Liberatorio Politico - si occupa stabilmente marciapiede e strada, anche di notte, e di giorno si aprono ombrelloni che occupano strade e marciapiedi. Questa città ha bisogno di ritrovare una sua immagine più decorosa e rispettosa del bene comune».
«Chi occupa abusivamente il suolo pubblico - ricorda il movimento molfettese con a capo Matteo d'Ingeo - intralcia la viabilità pedonale e veicolare, non rispetta le più elementari norme igienico-sanitarie e di tracciabilità della merce in vendita. Inoltre tutte le situazioni di occupazione abusiva di suolo pubblico rappresentano un'immagine negativa di decoro urbano».
Oltre l'occupazione abusiva diffusa di suolo pubblico, il Liberatorio Politico segnala anche «il mancato rispetto di due sentenze di Cassazione, la n. 6108/14 del 10 febbraio 2014 e la sentenza n. 25826/2016, con cui i giudici ritengono condannabile il commerciante che vende merce esposta agli agenti inquinanti dell'aria senza assicurare l'idonea conservazione degli alimenti stessi.
Senza la relativa autorizzazione amministrativa, - prosegue - l'occupazione in maniera stabile della via pubblica con cassette di frutta e verdura, e installazioni, è reato, comportando invasione di terreni ed edifici. Tale occupazione abusiva del suolo pubblico rappresenta un reato e non un illecito amministrativo e rientra nell'ambito di applicazione dei provvedimenti posti a tutela del patrimonio e non di quelli volti a garantire la sicurezza della circolazione stradale.
Pertanto, ai fini di una corretta gestione dell'attività di commercio di frutta e verdura, l'esposizione delle relative cassette fuori dal locale commerciale, richiede apposita autorizzazione amministrativa; in mancanza - sottolinea ancora il Liberatorio Politico - è prevista la reclusione fino a due anni o la multa da 103,99 euro a 1.032,91 euro».
In numerosi esposti presentati in passato il movimento molfettese ha segnalato situazioni che ancor oggi sono rimaste inalterate quali via Bari n. 27, via Bari n.88, viale PioXI n. 17/D, largo Michiello n. 23, piazza Principe di Napoli angolo con via Adele Cairoli, via Massimo d'Azeglio n. 150, via Immacolata n. 13, via Immacolata, altezza del civico n.25, via Carlo Alberto n. 38, via Canonico de Beatis, via Silvestri, via capitano Magrone e via Ricasoli n. 42.
«In molte di queste situazioni - conclude il Liberatorio Politico - si occupa stabilmente marciapiede e strada, anche di notte, e di giorno si aprono ombrelloni che occupano strade e marciapiedi. Questa città ha bisogno di ritrovare una sua immagine più decorosa e rispettosa del bene comune».