Cultura, Eventi e Spettacolo
Il grande jazz a Molfetta con Fabrizio Bosso e Bebo Ferra
Giovedì 8 agosto il trombettista e il chitarrista in un inedito progetto che tocca anche il Brasile
Molfetta - martedì 6 agosto 2024
Comunicato Stampa
Il grande jazz sbarca a Molfetta con il «new duo» composto dal trombettista Fabrizio Bosso e dal chitarrista Bebo Ferra, di scena giovedì 8 agosto (ore 21), nel chiostro di San Domenico, per la sezione estiva della stagione Kaleidos '24 della Fondazione Valente programmata dal direttore artistico Pietro Laera.
Dimensione poetica, energia e creatività sono le linee guida di questo nuovo sodalizio tra due straordinari talenti del jazz. Una musica che Bosso e Ferra intendono come pensiero e linguaggio in continua trasformazione. Insomma, un campo nel quale ricercare costantemente nuove sintesi. Il progetto spazia tra brani originali, standard e musica brasiliana, altra passione di entrambi i musicisti, accomunati anche da un profondo amore per la melodia che si unisce a una conoscenza della tradizione jazzistica, all'interazione e allo scambio di ruolo tra i due strumenti. Il tutto supportato da una tensione creativa e da un'empatia ritmica capace di dare vita a una musica dinamica, ricca di sfumature, e al tempo stesso di grande impatto.
D'altronde, Bosso e Ferra incarnano la migliore espressione del jazz italiano capace di guardare oltre i confini nazionali. In particolare, Fabrizio Bosso non ha bisogno di molte presentazioni al grande pubblico, che è abituato a vederlo sia in trasmissioni televisive nazionali che dal vivo al fianco dei più popolari nomi della canzone italiana. Ed è proprio questo il grande dono del cinquantunenne trombettista torinese: riuscire a catturare l'interesse di vasti uditori anche quando indossa i panni del jazzista senza compromessi, virtù di un solista dalla rara eloquenza musicale.
Una carriera in continua ascesa sin dall'esordio col disco «Fast Flight», uscito nel 2000, Fabrizio Bosso ha collaborato con i migliori jazzisti italiani, inclusi i colleghi di strumento Paolo Fresu ed Enrico Rava. Ma ormai il pubblico è abituato ad ascoltarlo soprattutto in veste di leader, sia in importanti contesti orchestrali (vedi i progetti dedicati a Ellington e Gillespie con il Paolo Silvestri Ensemble e quello su Rota con la London Symphony Orchestra) oppure con i suoi sestetti (tra cui il Latin Mood), quintetti e quartetti, sino a formazioni più piccole, fortemente caratterizzate nei programmi musicali (come lo Spiritual Trio).
A sua volta Bebo Ferra, classe 1962, cagliaritano di nascita ma milanese d'adozione, particolarmente apprezzato per il sound elettrificato, la cantabilità melodica e la passione per le strutture ritmiche complesse, caratteristiche che emergono chiaramente soprattutto nei progetti da leader, ha iniziato a muovere i primi passi con il fisarmonicista Gianni Coscia e negli Area diretti da Giulio Capiozzo, prima di consolidare il proprio rapporto con Paolo Fresu, musicista con il quale ha potuto mettere in luce le proprie doti chitarristiche in vari contesti, dal duo al Devil Quartet. Ma vanno anche ricordate, in anni più recenti, le collaborazioni con Javier Girotto, Paolino Dalla Porta, Rosario Bonaccorso, Fabrizio Sferra, Enrico Pieranunzi, Raffaello Pareti e Antonello Salis.
Dimensione poetica, energia e creatività sono le linee guida di questo nuovo sodalizio tra due straordinari talenti del jazz. Una musica che Bosso e Ferra intendono come pensiero e linguaggio in continua trasformazione. Insomma, un campo nel quale ricercare costantemente nuove sintesi. Il progetto spazia tra brani originali, standard e musica brasiliana, altra passione di entrambi i musicisti, accomunati anche da un profondo amore per la melodia che si unisce a una conoscenza della tradizione jazzistica, all'interazione e allo scambio di ruolo tra i due strumenti. Il tutto supportato da una tensione creativa e da un'empatia ritmica capace di dare vita a una musica dinamica, ricca di sfumature, e al tempo stesso di grande impatto.
D'altronde, Bosso e Ferra incarnano la migliore espressione del jazz italiano capace di guardare oltre i confini nazionali. In particolare, Fabrizio Bosso non ha bisogno di molte presentazioni al grande pubblico, che è abituato a vederlo sia in trasmissioni televisive nazionali che dal vivo al fianco dei più popolari nomi della canzone italiana. Ed è proprio questo il grande dono del cinquantunenne trombettista torinese: riuscire a catturare l'interesse di vasti uditori anche quando indossa i panni del jazzista senza compromessi, virtù di un solista dalla rara eloquenza musicale.
Una carriera in continua ascesa sin dall'esordio col disco «Fast Flight», uscito nel 2000, Fabrizio Bosso ha collaborato con i migliori jazzisti italiani, inclusi i colleghi di strumento Paolo Fresu ed Enrico Rava. Ma ormai il pubblico è abituato ad ascoltarlo soprattutto in veste di leader, sia in importanti contesti orchestrali (vedi i progetti dedicati a Ellington e Gillespie con il Paolo Silvestri Ensemble e quello su Rota con la London Symphony Orchestra) oppure con i suoi sestetti (tra cui il Latin Mood), quintetti e quartetti, sino a formazioni più piccole, fortemente caratterizzate nei programmi musicali (come lo Spiritual Trio).
A sua volta Bebo Ferra, classe 1962, cagliaritano di nascita ma milanese d'adozione, particolarmente apprezzato per il sound elettrificato, la cantabilità melodica e la passione per le strutture ritmiche complesse, caratteristiche che emergono chiaramente soprattutto nei progetti da leader, ha iniziato a muovere i primi passi con il fisarmonicista Gianni Coscia e negli Area diretti da Giulio Capiozzo, prima di consolidare il proprio rapporto con Paolo Fresu, musicista con il quale ha potuto mettere in luce le proprie doti chitarristiche in vari contesti, dal duo al Devil Quartet. Ma vanno anche ricordate, in anni più recenti, le collaborazioni con Javier Girotto, Paolino Dalla Porta, Rosario Bonaccorso, Fabrizio Sferra, Enrico Pieranunzi, Raffaello Pareti e Antonello Salis.