È il giorno della domanda fatale: «Cosa fai a Ferragosto?»
Ogni anno la stessa cosa: stesse domande, stessi dubbi
Molfetta - lunedì 15 agosto 2016
Una consuetudine. Ci sono una serie di domande che, nella vita, è quasi impossibile evitare. Ce ne sono altre che è durissimo dribblare, superati i 22 anni soprattutto per le donne, come ad esempio: «Quando ti sposi?» è un evergreen. Però le peggiori sono quelle che non hanno scadenza, che vengono reiterate inesorabili. La consuetudine per eccellenza. «Cosa fai a Ferragosto?»
Se siete rimasti in città ve la potete cavare con il capo chino e un sofferto «una gitarella, da qualche parte. Sempre nelle vicinanze però...» esalato con l'espressione dubbiosa del «mal che vada si va al mare». Nessuno obietterà.
Se siete in vacanza, Ferragosto sarà incluso nel pacchetto. In albergo vi daranno pure la lasagna e il cocomero, la piscina e la disco music, e poi vai di zumba come fosse l'ultimo giorno su questa terra. Ma ci sono altre opzioni: ad esempio, le città di mare popolate da individui che ci vivono e non ci svacanzano. Meglio andare altrove. Troppo mare e sole possono irritare la pelle.
L'enigma ferragostiano mette i dubbi anche a chi è dietro la scrivania. Verso fine luglio, quando i colleghi ti chiedono con l'occhio volpino cosa farai a Ferragosto, tu puoi fingere indifferenza, depistare la domanda proponendo di andare al bar con «Caffè? Pago io!» quasi fingendo di non capire la lingua, ma già sai che non verrai lasciato in pace.
«Quindi come ti sei organizzato?» Generalmente non sono tollerate formule interlocutorie quali: «pensavamo di vedere al momento». Il momento non esiste. Soprattutto a Ferragosto. Poi ci sono quelli che si affidano al web sfoglino pagine e pagine di qualunque cosa alla voce «10 idee imperdibili e spassose per il Ferragosto», e cliccando a casaccio su link improbabili che finiscono per consigliarti l'acquisto di un plaid o di un materassino. Per non parlare di quelli che non hanno idea di cosa faranno a Ferragosto. E nemmeno vogliono saperlo. «Dormo e mi rilasso» ti diranno.
Immancabili gli amanti della tradizione. Campagna e grigliate di mezza estate, con le colonne di fumo visibili da Saturno, e con le canottiere e le membra sudate dalle 10.40 di mattina perché «devo arrostire bene le costine di maiale». «Quindi come ti sei organizzato?»
Inutile. Sarà comunque vano. Perché se anche a Ferragosto saremo riusciti a non rendere conto a nessuno di quello che abbiamo fatto (o non fatto), l'insidia è dietro l'angolo. Ancora pochi mesi e la domanda con annessi dubbi tornerà in auge. «Cosa fai a Capodanno?» Ci sembrerà ieri che non sapevamo cosa avremmo fatto a Ferragosto. Risponderemo in maniera educata: «non lo so, mancano 4 mesi, c'è tempo per organizzarsi».
E tu, caro molfettese «che farai a Ferragosto?»
Se siete rimasti in città ve la potete cavare con il capo chino e un sofferto «una gitarella, da qualche parte. Sempre nelle vicinanze però...» esalato con l'espressione dubbiosa del «mal che vada si va al mare». Nessuno obietterà.
Se siete in vacanza, Ferragosto sarà incluso nel pacchetto. In albergo vi daranno pure la lasagna e il cocomero, la piscina e la disco music, e poi vai di zumba come fosse l'ultimo giorno su questa terra. Ma ci sono altre opzioni: ad esempio, le città di mare popolate da individui che ci vivono e non ci svacanzano. Meglio andare altrove. Troppo mare e sole possono irritare la pelle.
L'enigma ferragostiano mette i dubbi anche a chi è dietro la scrivania. Verso fine luglio, quando i colleghi ti chiedono con l'occhio volpino cosa farai a Ferragosto, tu puoi fingere indifferenza, depistare la domanda proponendo di andare al bar con «Caffè? Pago io!» quasi fingendo di non capire la lingua, ma già sai che non verrai lasciato in pace.
«Quindi come ti sei organizzato?» Generalmente non sono tollerate formule interlocutorie quali: «pensavamo di vedere al momento». Il momento non esiste. Soprattutto a Ferragosto. Poi ci sono quelli che si affidano al web sfoglino pagine e pagine di qualunque cosa alla voce «10 idee imperdibili e spassose per il Ferragosto», e cliccando a casaccio su link improbabili che finiscono per consigliarti l'acquisto di un plaid o di un materassino. Per non parlare di quelli che non hanno idea di cosa faranno a Ferragosto. E nemmeno vogliono saperlo. «Dormo e mi rilasso» ti diranno.
Immancabili gli amanti della tradizione. Campagna e grigliate di mezza estate, con le colonne di fumo visibili da Saturno, e con le canottiere e le membra sudate dalle 10.40 di mattina perché «devo arrostire bene le costine di maiale». «Quindi come ti sei organizzato?»
Inutile. Sarà comunque vano. Perché se anche a Ferragosto saremo riusciti a non rendere conto a nessuno di quello che abbiamo fatto (o non fatto), l'insidia è dietro l'angolo. Ancora pochi mesi e la domanda con annessi dubbi tornerà in auge. «Cosa fai a Capodanno?» Ci sembrerà ieri che non sapevamo cosa avremmo fatto a Ferragosto. Risponderemo in maniera educata: «non lo so, mancano 4 mesi, c'è tempo per organizzarsi».
E tu, caro molfettese «che farai a Ferragosto?»