Il Duomo di Molfetta torna a splendere dopo i lavori di restauro
Celebrazione eucaristica per la riapertura officiata dal Vescovo
Molfetta - lunedì 30 aprile 2018
9.04
Mesi di attesa per rivedere il Duomo Vecchio di San Corrado, simbolo di una Città come Molfetta, riaprire i battenti e tornare ad essere finalmente fruibile a fedeli e turisti.
Nella serata di ieri, dopo circa quattro mesi di chiusura, causa restauri di carattere conservativo, una delle più importanti espressioni dell' architettura romanico pugliese è tornata ad accogliere gente.
L'inaugurazione del Duomo Vecchio non poteva che avvenire attraverso una celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Domenico Cornacchia a poco più di una settimana dalla storica venuta in Città di Papa Francesco. Proprio per accogliere il Santo Padre gli stessi lavori di restauro avevano subito un'accellerazione, sebbene il ritardo accumulato nella tappa ad Alessano, hanno purtroppo impedito al Pontefice di godere di una delle meraviglie della nostra storia. I lavori, come comunicato da Don Vito Bufi, parroco del Duomo Vecchio, sono stati programmati e realizzati con un intervento di somma urgenza direttamente dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bari, sotto l'attenta guida dell'Architetto Dott.ssa Lucia Patrizia Caliandro, responsabile del procedimento, in collaborazione con l'Ufficio Tecnico della Diocesi, ed eseguiti dall'impresa Rossi Restauri s.r.l., di Turi (Ba). In particolare, gli interventi di restauro si sono resi necessari a causa del diffuso stato di degrado dei paramenti murari interni ed esterni, soprattutto delle torri dell'edificio sacro, dove erano state notate evidenti infiltrazioni d'acqua. Tuttavia, quelli appena conclusisi rappresentano soltanto una parte degli interventi considerati necessari per la messa in sicurezza di un luogo sacro e al contempo meta turistica.
L'attenzione sulla struttura del Duomo, intitolato a San Corrado, patrono di Molfetta, resta comunque alta e non è escluso che in futuro ulteriori lavori possano essere programmati per ulteriori interventi. Sono in fase di completamento i lavori riguardanti la facciata posteriore del Duomo, dove nella notte del 27 novembre scorso uno dei due leoni in pietra (copia dell'antica scultura medievale già crollata in passato insieme alle due colonnine che sovrastavano i due leoni e ricostruito nel corso dei lavori di restauro avvenuti nel 1943) venne danneggiato. Nella Messa inaugurale, che ha visto il Duomo gremito di fedeli, il Vescovo Mons. Domenico Cornacchia, durante la sua omelia, ha più volte ricordato l'importanza del recupero di un luogo sacro quanto ad alta valenza storica e artistica, definendolo ripetutamente "un tesoro che torna a risplendere". Sicuramente d'impatto la presenza, all'interno del Duomo, dell'altare utilizzato da Papa Francesco per la celebrazione della Santa Messa lo scorso 20 aprile, sul quale lo stesso Vescovo, ieri sera, ha officiato la celebrazione eucaristica inaugurale.
La riapertura del Duomo Vecchio coincide con l'inizio della solenne Novena in onore della Madonna del Rosario di Pompei, il cui simulacro è venerato in chiesa, e la cui festa sarà celebrata il prossimo 8 maggio.
Nella serata di ieri, dopo circa quattro mesi di chiusura, causa restauri di carattere conservativo, una delle più importanti espressioni dell' architettura romanico pugliese è tornata ad accogliere gente.
L'inaugurazione del Duomo Vecchio non poteva che avvenire attraverso una celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Domenico Cornacchia a poco più di una settimana dalla storica venuta in Città di Papa Francesco. Proprio per accogliere il Santo Padre gli stessi lavori di restauro avevano subito un'accellerazione, sebbene il ritardo accumulato nella tappa ad Alessano, hanno purtroppo impedito al Pontefice di godere di una delle meraviglie della nostra storia. I lavori, come comunicato da Don Vito Bufi, parroco del Duomo Vecchio, sono stati programmati e realizzati con un intervento di somma urgenza direttamente dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bari, sotto l'attenta guida dell'Architetto Dott.ssa Lucia Patrizia Caliandro, responsabile del procedimento, in collaborazione con l'Ufficio Tecnico della Diocesi, ed eseguiti dall'impresa Rossi Restauri s.r.l., di Turi (Ba). In particolare, gli interventi di restauro si sono resi necessari a causa del diffuso stato di degrado dei paramenti murari interni ed esterni, soprattutto delle torri dell'edificio sacro, dove erano state notate evidenti infiltrazioni d'acqua. Tuttavia, quelli appena conclusisi rappresentano soltanto una parte degli interventi considerati necessari per la messa in sicurezza di un luogo sacro e al contempo meta turistica.
L'attenzione sulla struttura del Duomo, intitolato a San Corrado, patrono di Molfetta, resta comunque alta e non è escluso che in futuro ulteriori lavori possano essere programmati per ulteriori interventi. Sono in fase di completamento i lavori riguardanti la facciata posteriore del Duomo, dove nella notte del 27 novembre scorso uno dei due leoni in pietra (copia dell'antica scultura medievale già crollata in passato insieme alle due colonnine che sovrastavano i due leoni e ricostruito nel corso dei lavori di restauro avvenuti nel 1943) venne danneggiato. Nella Messa inaugurale, che ha visto il Duomo gremito di fedeli, il Vescovo Mons. Domenico Cornacchia, durante la sua omelia, ha più volte ricordato l'importanza del recupero di un luogo sacro quanto ad alta valenza storica e artistica, definendolo ripetutamente "un tesoro che torna a risplendere". Sicuramente d'impatto la presenza, all'interno del Duomo, dell'altare utilizzato da Papa Francesco per la celebrazione della Santa Messa lo scorso 20 aprile, sul quale lo stesso Vescovo, ieri sera, ha officiato la celebrazione eucaristica inaugurale.
La riapertura del Duomo Vecchio coincide con l'inizio della solenne Novena in onore della Madonna del Rosario di Pompei, il cui simulacro è venerato in chiesa, e la cui festa sarà celebrata il prossimo 8 maggio.