Politica
Il 40% circa di molfettesi ha deciso di astenersi: quale il motivo?
Disinteresse o segno di protesta?
Molfetta - lunedì 5 marzo 2018
1.56
Chi ha vinto l'elezioni politiche? Tutti e nessuno, così come era nelle previsioni, ancora una volta in questa competizione elettorale si conferma un unico vincitore, quello che è stato definito, il partito dell'astensionismo.
Il perché di questo disamore verso la politica è da ricercare nella sfiducia che i molfettesi e gli italiani più in generale hanno nei confronti della politica e dei suoi uomini. Frasi un po' alla Cettolaqualunque, ma che fotografano lo stato attuale della situazione politica.
Il 40% di molfettesi ha deciso di non decidere, nonostante vi fossero ben 6 candidati molfettesi al Parlamento, hanno preferito non scegliere, pensando: "tanto non cambierà niente", "tanto tra qualche mese si ritornerà a votare, si continueranno a sprecare i soldi dei cittadini, piuttosto che fare una legge elettorale seria, perché con questa è già stato tutto deciso dall'alto, i cittadini potevano apporre solo una croce sul candidato o sul partito, non scegliere e scrivere di proprio pugno il nome del candidato prescelto".
Sono frasi da bar, ma sono frasi che dovrebbero far riflettere il mondo della politica, che dovrebbe ritornare fra la gente ad ascoltare le sue istanze, riprendere in mano le redini di questo Paese e dargli un sferzata seria, incominciando dall'occupazione, di conseguenza anche dalle agevolazioni per le aziende e per il mondo delle partite Iva, creare quelle opportunità di crescita di questa straordinaria nazione che vanta eccellenze in tutti i settori, in tutti gli ambiti, non ultimo i beni culturali ed architettonici.
E' inutile dire che Molfetta ha seguito il trend nazionale, si è discostata di qualche punto in percentuale in più, forse perché trainata dai candidati molfettesi, ed ha anche migliorato la percentuale rispetto alla precedenti elezioni politiche, ma rimane pur sempre un buon numero che non si è recato alle urne.
Da alcuni anni è proprio il popolo degli astensionisti ad essere l'ago della bilancia nelle elezioni, siano queste politiche, regionali o amministrative, è su di loro che i partiti politici cercano di far presa, con proposte che possano essere più o meno accattivanti, almeno in campagna elettorale, ma che poi devono tradursi realmente in legge, questo accade molto più raramente.
In fondo la gente alla fine si aspetta proposte chiare, concrete e fattibili, non solo belle parole, non solo litigi fra i vari candidati o schieramenti politici, per poi ritrovarsi il giorno dopo anche a governare insieme. Ma è pur vero che se nella campagna elettorale non ci si mette un po' di pepe non è una campagna elettorale, ma all'indomani del voto si devono incominciare a fare le cose sul serio.
Si è parlato spesso durante questa campagna elettorale di voto utile, ma perché ci sono voti inutili? Coloro che hanno lottato per questo diritto non hanno mai pensato alla sua inutilità, anzi tutt'altro, solo per questo il diritto al voto dovrebbe essere esercitato veramente da tutti.
Il perché di questo disamore verso la politica è da ricercare nella sfiducia che i molfettesi e gli italiani più in generale hanno nei confronti della politica e dei suoi uomini. Frasi un po' alla Cettolaqualunque, ma che fotografano lo stato attuale della situazione politica.
Il 40% di molfettesi ha deciso di non decidere, nonostante vi fossero ben 6 candidati molfettesi al Parlamento, hanno preferito non scegliere, pensando: "tanto non cambierà niente", "tanto tra qualche mese si ritornerà a votare, si continueranno a sprecare i soldi dei cittadini, piuttosto che fare una legge elettorale seria, perché con questa è già stato tutto deciso dall'alto, i cittadini potevano apporre solo una croce sul candidato o sul partito, non scegliere e scrivere di proprio pugno il nome del candidato prescelto".
Sono frasi da bar, ma sono frasi che dovrebbero far riflettere il mondo della politica, che dovrebbe ritornare fra la gente ad ascoltare le sue istanze, riprendere in mano le redini di questo Paese e dargli un sferzata seria, incominciando dall'occupazione, di conseguenza anche dalle agevolazioni per le aziende e per il mondo delle partite Iva, creare quelle opportunità di crescita di questa straordinaria nazione che vanta eccellenze in tutti i settori, in tutti gli ambiti, non ultimo i beni culturali ed architettonici.
E' inutile dire che Molfetta ha seguito il trend nazionale, si è discostata di qualche punto in percentuale in più, forse perché trainata dai candidati molfettesi, ed ha anche migliorato la percentuale rispetto alla precedenti elezioni politiche, ma rimane pur sempre un buon numero che non si è recato alle urne.
Da alcuni anni è proprio il popolo degli astensionisti ad essere l'ago della bilancia nelle elezioni, siano queste politiche, regionali o amministrative, è su di loro che i partiti politici cercano di far presa, con proposte che possano essere più o meno accattivanti, almeno in campagna elettorale, ma che poi devono tradursi realmente in legge, questo accade molto più raramente.
In fondo la gente alla fine si aspetta proposte chiare, concrete e fattibili, non solo belle parole, non solo litigi fra i vari candidati o schieramenti politici, per poi ritrovarsi il giorno dopo anche a governare insieme. Ma è pur vero che se nella campagna elettorale non ci si mette un po' di pepe non è una campagna elettorale, ma all'indomani del voto si devono incominciare a fare le cose sul serio.
Si è parlato spesso durante questa campagna elettorale di voto utile, ma perché ci sono voti inutili? Coloro che hanno lottato per questo diritto non hanno mai pensato alla sua inutilità, anzi tutt'altro, solo per questo il diritto al voto dovrebbe essere esercitato veramente da tutti.