Il Consiglio regionale vara una legge sugli oratori
A Molfetta storico quello dei Salesiani. Restano ancora punti fermi in ogni quartiere
Molfetta - domenica 26 giugno 2016
2.13
C'è qualcosa che accomuna ogni quartiere a Molfetta: la presenza degli oratori. Centri di aggregazione, punti di riferimento che spesso si accollano la necessità di rendere vivibile una intera zona, soprattutto quelle dimenticate della periferia più estrema, che quasi sempre, tra sforzi e un grande dispiego di forze volontarie, cerca di sopperire alle mancanze di un programma politico e poi amministrativo che tende a dimenticare le esigenze di chi deve crescere, anche divertendosi, nel modo più sano, migliore e protetto possibile.
Così, arriva la legge regionale sugli oratori, varata dal Consiglio a maggioranza: 44 si e un solo no. Al centro il riconoscimento, la valorizzazione e il sostegno della funzione socio-educativa delle attività di oratorio.
Magari molti potrebbero storcere il naso: era proprio necessario? E' questa la priorità per una Regione?
Viene da dire si. Alzi la mano chi, soprattutto nei decenni addietro, non è cresciuto frequentando lo storico oratorio dei Salesiani nella Parrocchia di San Giuseppe, ancora oggi nodo focale dell'intera zona e di tutti i bambini e ragazzini del circondario. Tanto sport, tanta vita all'aria aperta, momenti di riflessione: tutto per forgiare il carattere e, soprattutto, evitare che tanti possano perdersi per strada.
C'è l'oratorio della Parrocchia Santa Famiglia che tra sagre, momenti di preghiera al Molo Pennello, attività ludico-ricreative nei mesi caldi e l'attività di dopo scuola per i bambini più indigenti ogni giorno dà un motivo a un quartiere di sentirsi più vivo e meno solo.
E che dire delle centinaia di bambini che in questi giorni invadono gioiosamente la 167 grazie alla Parrocchia Sant'Achille? Qui, il bello è che tantissimi sono i ventenni o poco più impegnati come volontari.
E tanti altri sono gli esempi che si potrebbero fare.
«Rendiamo meno faticosa - ha spiegato il presidente della Regione, Michele Emiliano - il lavoro dei tanti volontari che prestano il loro tempo negli oratori. Menomale che ci sono questi posti e che non chiudono, a noi il cercare di sostenerli con il principio di sussidiarietà».
Così, arriva la legge regionale sugli oratori, varata dal Consiglio a maggioranza: 44 si e un solo no. Al centro il riconoscimento, la valorizzazione e il sostegno della funzione socio-educativa delle attività di oratorio.
Magari molti potrebbero storcere il naso: era proprio necessario? E' questa la priorità per una Regione?
Viene da dire si. Alzi la mano chi, soprattutto nei decenni addietro, non è cresciuto frequentando lo storico oratorio dei Salesiani nella Parrocchia di San Giuseppe, ancora oggi nodo focale dell'intera zona e di tutti i bambini e ragazzini del circondario. Tanto sport, tanta vita all'aria aperta, momenti di riflessione: tutto per forgiare il carattere e, soprattutto, evitare che tanti possano perdersi per strada.
C'è l'oratorio della Parrocchia Santa Famiglia che tra sagre, momenti di preghiera al Molo Pennello, attività ludico-ricreative nei mesi caldi e l'attività di dopo scuola per i bambini più indigenti ogni giorno dà un motivo a un quartiere di sentirsi più vivo e meno solo.
E che dire delle centinaia di bambini che in questi giorni invadono gioiosamente la 167 grazie alla Parrocchia Sant'Achille? Qui, il bello è che tantissimi sono i ventenni o poco più impegnati come volontari.
E tanti altri sono gli esempi che si potrebbero fare.
«Rendiamo meno faticosa - ha spiegato il presidente della Regione, Michele Emiliano - il lavoro dei tanti volontari che prestano il loro tempo negli oratori. Menomale che ci sono questi posti e che non chiudono, a noi il cercare di sostenerli con il principio di sussidiarietà».