Politica
Il consigliere comunale Roberto la Grasta interviene sugli attacchi alla sede del Pd
E coglie l’occasione per prendersela con il senatore Azzollini
Molfetta - venerdì 5 dicembre 2014
18.10
Il Pd nel mirino a Molfetta. «Quello che sta accadendo nelle ultime ore ha dell'inverosimile. La comunità molfettese, leggendo la stampa on line, leggendo i commenti sui social network, si dimentica della onestà intellettuale oltre che della caratura morale dei componenti del partito democratico locale. Dimentica che il segretario Calvani, il vice Lino Renna ed il capogruppo consiliare Giulio Germinario, a loro spese, e per conto di tutta la comunità locale qualche settimana fa si sono recati a palazzo Madama per manifestare politicamente l'importanza dell'utilizzo di alcune intercettazioni telefoniche del Senatore Azzollini».
«C'è chi dimentica non solo dimentica le lotte del PD negli scorsi anni sulla questione porto ma fa di peggio, alimenta un odio già in atto in questa città nei confronti di ogni singolo iscritto. Io personalmente non ci sto ad accettare tutto questo fango. Lo posso accettare da avvocato, comprendendo ogni motivazione tecnico-giuridica della non utilizzabilità delle intercettazioni, lo posso accettare, riconoscendo le regole costituzionali e le leggi che consentono l'immunità, ma non posso accettarlo dapprima da iscritto e dopo da consigliere comunale. E' troppo ed è troppo gratis. Mercoledì ci sarà un consiglio comunale con un punto all'ordine del giorno iscritto dalla minoranza con il quale si chiede di dissequestrare il porto. Bene, credo che sia arrivato il momento che la comunità molfettese partecipi in massa a questo consiglio e venga a capire quanta finta strumentalizzazione è in corso negli ultimi tempi. Le bugie hanno le gambe corte e non faranno in tempo ad uscire dall'aula. Non si dimentichi che in questa città - conclude la Grasta - in questa amministrazione, in questo consiglio comunale, non esistono le larghe intese e trovo ingiustificati gli atteggiamenti di taluni, iscritti nelle forze-partiti di governo locale che con noi amministrano ed il cui rapporto con le stesse, quotidianamente è di confronto giornaliero per il bene della comunità locale».
«C'è chi dimentica non solo dimentica le lotte del PD negli scorsi anni sulla questione porto ma fa di peggio, alimenta un odio già in atto in questa città nei confronti di ogni singolo iscritto. Io personalmente non ci sto ad accettare tutto questo fango. Lo posso accettare da avvocato, comprendendo ogni motivazione tecnico-giuridica della non utilizzabilità delle intercettazioni, lo posso accettare, riconoscendo le regole costituzionali e le leggi che consentono l'immunità, ma non posso accettarlo dapprima da iscritto e dopo da consigliere comunale. E' troppo ed è troppo gratis. Mercoledì ci sarà un consiglio comunale con un punto all'ordine del giorno iscritto dalla minoranza con il quale si chiede di dissequestrare il porto. Bene, credo che sia arrivato il momento che la comunità molfettese partecipi in massa a questo consiglio e venga a capire quanta finta strumentalizzazione è in corso negli ultimi tempi. Le bugie hanno le gambe corte e non faranno in tempo ad uscire dall'aula. Non si dimentichi che in questa città - conclude la Grasta - in questa amministrazione, in questo consiglio comunale, non esistono le larghe intese e trovo ingiustificati gli atteggiamenti di taluni, iscritti nelle forze-partiti di governo locale che con noi amministrano ed il cui rapporto con le stesse, quotidianamente è di confronto giornaliero per il bene della comunità locale».