Il Comitato di quartiere di rione Catecombe chiede risposte
Da mesi giace inascoltato un esposto sul rischio sanitario
Molfetta - martedì 17 gennaio 2017
0.54
Sei pagine piene di segnalazioni, problemi ma anche soluzioni proposte dal Comitato di quartiere di rione Catecombe, giacciono dal 31 ottobre 2016 presso gli uffici comunali, presso il Comando dei Vigili Urbani e presso i Carabinieri. Un plico rilevante che, tra i diversi temi, tratta ed evidenzia una "emergenza sanitaria e di ordine pubblico nei vicoli e nelle Piazze del quartiere storico delle Catecombe" con conseguente richiesta di intervento.
Da diversi mesi gli abitanti del rione lamentano un continuo abbandono di rifiuti e mobili presso piazza Catecombe, la presenza di numerose deiezioni canine e l'abbandono di pesce marcio.
Una situazione di degrado ambientale, quella lamentata dal Comitato, che si affianca a quella di totale abbandono del quartiere: la piazza omonima è divenuta ormai un parcheggio a cielo aperto, la sede del Comitato da più di un anno è occupata abusivamente da una famiglia indigente alla quale non è stata garantita nessun'altra alternativa, le attività commerciali sono totalmente inesistenti, l'arredo urbano è stato completamente divelto e diversi sono i mucchi di spazzatura che qua e là spuntano negli angoli del rione.
Abbiamo quindi ascoltato alcuni membri del Comitato e tante sono state le diverse e comprensibili rimostranze che ci hanno evidenziato, rimostranze che << sono indirizzate a chi governava prima, a chi governa adesso e a chi sarà eletto nelle prossime elezioni >> .
Se tante sono le problematiche che emergono dall'esposto presentato dal comitato, solo una invece è la richiesta << chiediamo - ci dicono i portavoce - soltanto di poter avere delle risposte, magari attraverso un incontro con tutti coloro che abbiamo interpellato: Amministrazione, Vigili e Carabinieri >>.
Intanto, così come vi abbiamo anticipato alcuni giorni fa, il quartiere dovrà passare presto alla raccolta differenziata porta e porta e non mancano i timori che il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti possa ampliarsi, senza un adeguato controllo. Se si aggiungono a ciò anche i non rari episodi in cui gli angoli del quartiere diventano orinatoi a cielo aperto, diviene chiaro come sia legittimo il timore di rischio sanitario che gli abitanti del quartiere avvertono.
Un rischio a cui le Istituzioni devono e dovranno rispondere.
Da diversi mesi gli abitanti del rione lamentano un continuo abbandono di rifiuti e mobili presso piazza Catecombe, la presenza di numerose deiezioni canine e l'abbandono di pesce marcio.
Una situazione di degrado ambientale, quella lamentata dal Comitato, che si affianca a quella di totale abbandono del quartiere: la piazza omonima è divenuta ormai un parcheggio a cielo aperto, la sede del Comitato da più di un anno è occupata abusivamente da una famiglia indigente alla quale non è stata garantita nessun'altra alternativa, le attività commerciali sono totalmente inesistenti, l'arredo urbano è stato completamente divelto e diversi sono i mucchi di spazzatura che qua e là spuntano negli angoli del rione.
Abbiamo quindi ascoltato alcuni membri del Comitato e tante sono state le diverse e comprensibili rimostranze che ci hanno evidenziato, rimostranze che << sono indirizzate a chi governava prima, a chi governa adesso e a chi sarà eletto nelle prossime elezioni >> .
Se tante sono le problematiche che emergono dall'esposto presentato dal comitato, solo una invece è la richiesta << chiediamo - ci dicono i portavoce - soltanto di poter avere delle risposte, magari attraverso un incontro con tutti coloro che abbiamo interpellato: Amministrazione, Vigili e Carabinieri >>.
Intanto, così come vi abbiamo anticipato alcuni giorni fa, il quartiere dovrà passare presto alla raccolta differenziata porta e porta e non mancano i timori che il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti possa ampliarsi, senza un adeguato controllo. Se si aggiungono a ciò anche i non rari episodi in cui gli angoli del quartiere diventano orinatoi a cielo aperto, diviene chiaro come sia legittimo il timore di rischio sanitario che gli abitanti del quartiere avvertono.
Un rischio a cui le Istituzioni devono e dovranno rispondere.