Sociale
Il comitato Croce Rossa di Molfetta tra storia, interventi e valori
L'intervista al presidente Giovanni Spagnoletta: "il sorriso e il rapporto umano hanno valore inestimabile"
Molfetta - giovedì 23 febbraio 2023
Prosegue il racconto di MolfettaViva sul mondo dell'associazionismo per la rubrica "V per Volontariato". La settimana scorsa vi abbiamo parlato della storia di "Appoggiati a me", una realtà che nasce a livello locale per costruire percorsi di vita dedicati a bambini e ragazzi con disabilità.
Oggi il nostro sguardo si posa su una delle realtà di volontariato più grandi al mondo, nonché tra le più diffuse. Stiamo parlando della Croce Rossa Italiana, conosciuta anche con l'acronimo di CRI.
Per scoprire di più sulle attività di quest'associazione sul nostro territorio, abbiamo intervistato Giovanni Spagnoletta, presidente del comitato di Molfetta di "Croce Rossa", che opera anche su Terlizzi, Ruvo e Corato grazie a circa 160 volontari.
Come ogni comitato locale, quello di Molfetta segue lo statuto nazionale ed è dotato di una carta di servizi che elenca tutto ciò che il comitato svolge per la propria comunità di riferimento. Il bilancio che viene sottoposto ogni anno al vaglio dei soci di Molfetta, viene poi sottoposto al consiglio regionale e nazionale.
Com'è nato il comitato della Croce Rossa a Molfetta?
«La Croce Rossa è operativa a Molfetta dal 1986 e riconosciuta dal 1987, per opera di un gruppo ristretto di volontari che hanno aderito alla volontà del dottor Enrico Pansini. Sono quindi 35 anni di presenza sul territorio. Il nome iniziale era Gruppo pionieri di Croce Rossa e comprendeva ragazzi tra i 16 e i 20 anni. Da quando abbiamo cambiato nome, abbiamo ampliato il nostro raggio d'azione. Ogni volontario fa ciò che gli piace, mettendosi a disposizione della comunità». A quali valori s'ispira il vostro operato?
«Come Croce Rossa abbiamo un nostro credo: i princìpi fondamentali che ci guidano sono Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità. Sono valori contenuti nel nostro statuto e nel nostro codice etico. Sono le basi della nostra azione. Tutte le attività che noi svolgiamo, dal soccorso al sociale, sono tutte incentrate su questi perni fondamentali. La Croce Rossa è come un castello che si poggia su queste fondamenta».
Come si declinano questi princìpi nella vostra quotidianità?
«Intendiamo l'umanità come l'aiuto alle persone a 360 gradi, l'imparzialità come il non effettuare distinzioni di nessun tipo nel momento dell'intervento. La neutralità, invece, è una questione di indipendenza dalla politica: non parteggiamo per nessuno e questo genera fiducia nei nostri confronti da chi viene soccorso. Sulla stessa lunghezza d'onda si pone il concetto di indipendenza: serviamo le leggi dello Stato in cui ci troviamo. Il volontariato, ovviamente, sta a significare che tutto ciò che compiamo viene svolto senza scopo di lucro. Anche l'unità e l'universalità sono due valori in stretta correlazione tra loro: esiste una sola Croce Rossa in tutto il mondo (non siamo presenti solo in 3-4 Stati). Anche se ogni nazione ha regole diverse, siamo una sola grande famiglia».
Quali attività svolgete?
«Siamo attivi principalmente nel soccorso e nel sociale. Grazie al numero dei volontari, riusciamo a coprire le esigenze del territorio, supportandoci a vicenda. Per il primo ambito, svolgiamo assistenza sanitaria nelle partite di calcio, nelle manifestazioni sportive, nelle maratone, negli eventi cittadini di capodanno, nei concerti, nelle discoteche, nelle feste patronali, nelle processioni e nei riti religiosi. Per quanto concerne, invece, il sociale, abbiamo all'attivo uno sportello sociale: in collaborazione con un centro per anziani, cerchiamo di sopperire alla solitudine delle persone più grandi. Riempiamo le giornate degli anziani con attività di vario genere: cineforum, karaoke, ginnastica, balli di gruppo, laboratori di cucina e cucito, lezioni di alfabetizzazione informatica. Non ci siamo fermati nemmeno durante il covid, che ha rappresentato uno dei momenti di difficoltà maggiore. In quel periodo i nostri volontari hanno prestato assistenza all'hub vaccinale e hanno accompagnato al centro vaccinale gli anziani che non potevano spostarsi in autonomia. Altra attività sociale è la collaborazione con il social market solidale di Molfetta (Regaliamoci un sorriso OdV). Aiutiamo le famiglie bisognose a reperire gli alimenti e, in caso di necessità, li accompagniamo a fare la spesa. Su chiamata, portiamo anche gli alimenti a chi non può recarsi nel social market». Quali sono le prossime iniziative in programma?
«Presto daremo il via a "Piazzetta CRI", un progetto vinto nell'ambito di un bando in cui il nostro comitato è stato scelto tra 5 proposte in tutta Italia. Si tratta di una piazzetta virtuale dove si cercherà di aumentare la conoscenza tra coloro che soffrono di problemi di isolamento. I nostri volontari si recheranno a casa di queste persone con un tablet e si collegheranno con psicologi esperti, che terranno degli incontri sulle tematiche stabilite. Durante le call, si cercherà di formare delle classi con persone dello stesso territorio e, a fine del percorso, dalla durata di 6 mesi, i partecipanti del progetto saranno autonomi e interagiranno fra loro».
Uno dei vostri campi d'azione principali è il mondo delle scuole. Che progetti proponete?
«Quest'anno, per un accordo decennale tra MIUR e Croce Rossa, si svolgeranno le olimpiadi di primo soccorso. I nostri volontari formeranno sul tema del primo soccorso una squadra di ragazzi di un istituto di Bari che ci ha contattato, in vista della prima gara regionale che si terrà ad aprile. La squadra vincitrice parteciperà alla competizione nazionale che si svolgerà a Roma. In generale, svolgiamo con le scuole numerosi progetti: diffondiamo corretti stili di vita, ci occupiamo di educazione stradale, sessuale e ambientale, parliamo di prevenzione e di risparmio energetico».
Un aneddoto significativo che volete raccontarci?
«Una volta abbiamo accompagnato ragazzi affetti da autismo allo zoo di Fasano. Questa giornata ci ha donato veramente tanto. All'inizio i ragazzi erano un po' tesi, ma alla fine sono rimasti contentissimi di essere guidati nell'esplorazione di un posto naturale. Non smettevano mai di divertirsi, hanno legato molto con i volontari di Croce Rossa e non volevano salutarci quando siamo dovuti andare via. In poco tempo siamo riusciti a instaurare un bel legame con loro. La stessa sensazione di gratitudine la proviamo nelle attività con gli anziani. Il sorriso e il rapporto umano con la gente hanno un valore inestimabile».
Oggi il nostro sguardo si posa su una delle realtà di volontariato più grandi al mondo, nonché tra le più diffuse. Stiamo parlando della Croce Rossa Italiana, conosciuta anche con l'acronimo di CRI.
Per scoprire di più sulle attività di quest'associazione sul nostro territorio, abbiamo intervistato Giovanni Spagnoletta, presidente del comitato di Molfetta di "Croce Rossa", che opera anche su Terlizzi, Ruvo e Corato grazie a circa 160 volontari.
Come ogni comitato locale, quello di Molfetta segue lo statuto nazionale ed è dotato di una carta di servizi che elenca tutto ciò che il comitato svolge per la propria comunità di riferimento. Il bilancio che viene sottoposto ogni anno al vaglio dei soci di Molfetta, viene poi sottoposto al consiglio regionale e nazionale.
Com'è nato il comitato della Croce Rossa a Molfetta?
«La Croce Rossa è operativa a Molfetta dal 1986 e riconosciuta dal 1987, per opera di un gruppo ristretto di volontari che hanno aderito alla volontà del dottor Enrico Pansini. Sono quindi 35 anni di presenza sul territorio. Il nome iniziale era Gruppo pionieri di Croce Rossa e comprendeva ragazzi tra i 16 e i 20 anni. Da quando abbiamo cambiato nome, abbiamo ampliato il nostro raggio d'azione. Ogni volontario fa ciò che gli piace, mettendosi a disposizione della comunità». A quali valori s'ispira il vostro operato?
«Come Croce Rossa abbiamo un nostro credo: i princìpi fondamentali che ci guidano sono Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità. Sono valori contenuti nel nostro statuto e nel nostro codice etico. Sono le basi della nostra azione. Tutte le attività che noi svolgiamo, dal soccorso al sociale, sono tutte incentrate su questi perni fondamentali. La Croce Rossa è come un castello che si poggia su queste fondamenta».
Come si declinano questi princìpi nella vostra quotidianità?
«Intendiamo l'umanità come l'aiuto alle persone a 360 gradi, l'imparzialità come il non effettuare distinzioni di nessun tipo nel momento dell'intervento. La neutralità, invece, è una questione di indipendenza dalla politica: non parteggiamo per nessuno e questo genera fiducia nei nostri confronti da chi viene soccorso. Sulla stessa lunghezza d'onda si pone il concetto di indipendenza: serviamo le leggi dello Stato in cui ci troviamo. Il volontariato, ovviamente, sta a significare che tutto ciò che compiamo viene svolto senza scopo di lucro. Anche l'unità e l'universalità sono due valori in stretta correlazione tra loro: esiste una sola Croce Rossa in tutto il mondo (non siamo presenti solo in 3-4 Stati). Anche se ogni nazione ha regole diverse, siamo una sola grande famiglia».
Quali attività svolgete?
«Siamo attivi principalmente nel soccorso e nel sociale. Grazie al numero dei volontari, riusciamo a coprire le esigenze del territorio, supportandoci a vicenda. Per il primo ambito, svolgiamo assistenza sanitaria nelle partite di calcio, nelle manifestazioni sportive, nelle maratone, negli eventi cittadini di capodanno, nei concerti, nelle discoteche, nelle feste patronali, nelle processioni e nei riti religiosi. Per quanto concerne, invece, il sociale, abbiamo all'attivo uno sportello sociale: in collaborazione con un centro per anziani, cerchiamo di sopperire alla solitudine delle persone più grandi. Riempiamo le giornate degli anziani con attività di vario genere: cineforum, karaoke, ginnastica, balli di gruppo, laboratori di cucina e cucito, lezioni di alfabetizzazione informatica. Non ci siamo fermati nemmeno durante il covid, che ha rappresentato uno dei momenti di difficoltà maggiore. In quel periodo i nostri volontari hanno prestato assistenza all'hub vaccinale e hanno accompagnato al centro vaccinale gli anziani che non potevano spostarsi in autonomia. Altra attività sociale è la collaborazione con il social market solidale di Molfetta (Regaliamoci un sorriso OdV). Aiutiamo le famiglie bisognose a reperire gli alimenti e, in caso di necessità, li accompagniamo a fare la spesa. Su chiamata, portiamo anche gli alimenti a chi non può recarsi nel social market». Quali sono le prossime iniziative in programma?
«Presto daremo il via a "Piazzetta CRI", un progetto vinto nell'ambito di un bando in cui il nostro comitato è stato scelto tra 5 proposte in tutta Italia. Si tratta di una piazzetta virtuale dove si cercherà di aumentare la conoscenza tra coloro che soffrono di problemi di isolamento. I nostri volontari si recheranno a casa di queste persone con un tablet e si collegheranno con psicologi esperti, che terranno degli incontri sulle tematiche stabilite. Durante le call, si cercherà di formare delle classi con persone dello stesso territorio e, a fine del percorso, dalla durata di 6 mesi, i partecipanti del progetto saranno autonomi e interagiranno fra loro».
Uno dei vostri campi d'azione principali è il mondo delle scuole. Che progetti proponete?
«Quest'anno, per un accordo decennale tra MIUR e Croce Rossa, si svolgeranno le olimpiadi di primo soccorso. I nostri volontari formeranno sul tema del primo soccorso una squadra di ragazzi di un istituto di Bari che ci ha contattato, in vista della prima gara regionale che si terrà ad aprile. La squadra vincitrice parteciperà alla competizione nazionale che si svolgerà a Roma. In generale, svolgiamo con le scuole numerosi progetti: diffondiamo corretti stili di vita, ci occupiamo di educazione stradale, sessuale e ambientale, parliamo di prevenzione e di risparmio energetico».
Un aneddoto significativo che volete raccontarci?
«Una volta abbiamo accompagnato ragazzi affetti da autismo allo zoo di Fasano. Questa giornata ci ha donato veramente tanto. All'inizio i ragazzi erano un po' tesi, ma alla fine sono rimasti contentissimi di essere guidati nell'esplorazione di un posto naturale. Non smettevano mai di divertirsi, hanno legato molto con i volontari di Croce Rossa e non volevano salutarci quando siamo dovuti andare via. In poco tempo siamo riusciti a instaurare un bel legame con loro. La stessa sensazione di gratitudine la proviamo nelle attività con gli anziani. Il sorriso e il rapporto umano con la gente hanno un valore inestimabile».