Cronaca
Il cimitero "sepolto" da erbacce e immondizia
L'erba riveste le lapidi. Avvicinarsi è quasi impossibile
Molfetta - martedì 9 giugno 2015
7.57
Bisogna munirsi di "stivali e zappa" per far visita ai propri defunti. Eppure dovrebbe trattarsi di un ambiente sacro, pulito, curato, rispettabile. Un "luogo di riposo", come suggerisce l'etimologia stessa del termine. Invece ogni parvenza d'ordine e sacralità viene deturpata da un'incuria che disonora il ricordo dei defunti che ivi riposano. Stiamo parlando del Cimitero di Molfetta. Le foto scattate mostrano un camposanto in preda al degrado. Aiuole dissestate e invase da erbacce; lapidi distrutte; rifiuti a destra e a manca. E così un luogo della "memoria" ispira emozioni da dimenticare quanto prima.
I cittadini hanno più volte denunciato lo stato di abbandono, esortando le autorità competenti a intervenire. Come si evince dalle istantanee fotografiche, le attività di scerbatura, pulizia e manutenzione rimangono una chimera. Al di là delle segnalazioni pervenute, le carenze permangono sia nella parte più vecchia che nell'area nuova del cimitero molfettese. Il decoro delle tombe e delle aree circostanti è un fondamentale imprescindibile.
Perché come tutti i luoghi delle memoria e degli affetti perduti il cimitero resta una di quelle cartine di tornasole che dovrebbero dimostrare soprattutto la cura, l'attenzione e l'efficienza di una pubblica amministrazione. Che a Molfetta il confine tra sacro e profano sia un diaframma perennemente labile e oscillante è cosa nota. Ma qui siamo ben oltre quel limite.
I cittadini hanno più volte denunciato lo stato di abbandono, esortando le autorità competenti a intervenire. Come si evince dalle istantanee fotografiche, le attività di scerbatura, pulizia e manutenzione rimangono una chimera. Al di là delle segnalazioni pervenute, le carenze permangono sia nella parte più vecchia che nell'area nuova del cimitero molfettese. Il decoro delle tombe e delle aree circostanti è un fondamentale imprescindibile.
Perché come tutti i luoghi delle memoria e degli affetti perduti il cimitero resta una di quelle cartine di tornasole che dovrebbero dimostrare soprattutto la cura, l'attenzione e l'efficienza di una pubblica amministrazione. Che a Molfetta il confine tra sacro e profano sia un diaframma perennemente labile e oscillante è cosa nota. Ma qui siamo ben oltre quel limite.