Il caso Exprivia arriva al parlamento europeo
Presentata interrogazione urgente dall'onorevole Forenza Altra Europa- Gue/Ngl
Molfetta - lunedì 25 maggio 2015
7.42
Il "caso" Exprivia approda al parlamento europeo. L'onorevole Eleonnora Forenza, nei gironi scorsi, ha presentato una interrogazione urgente.
Il testo.
«Premesso che nei giorni scorsi la società di call center Exprivia Projects di Molfetta (Puglia, Italia) ha perso la commessa con Enel Energia, aggiudicata alla Network Contacts, sita anch'essa nel territorio di Molfetta.
Tenuto conto che la Direttiva europea 2001/23/CE garantisce la migrazione dei lavoratori verso la nuova azienda vincitrice della commessa senza alcuna perdita di posti di lavoro;
la Direttiva 2001/23/CE, infatti, riguarda il mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento di imprese e si prefigge di proteggere i lavoratori in caso di cambiamento del datore di lavoro in seguito al trasferimento della loro impresa e che la direttiva precisa i diritti e gli obblighi dei datori di lavoro interessati dal trasferimento;
l'Italia "inspiegabilmente" non recepisce la Direttiva europea e, in violazione della stessa, regola la materia dell'appalto con l'art. 29 del D.Lgs n. 276/2013 prevedendo la continuità del rapporto di lavoro solo nell'ipotesi di "appalto non genuino" per il quale è consentito al lavoratore di rivolgersi al giudice, per chiedere la costituzione del rapporto di lavoro alle dipendenze del soggetto che ha utilizzato la prestazione;
per gli oltre 200 lavoratori di Exprivia Projects, oltre il danno derivante dal mancato recepimento della Direttiva europea, c'è anche la beffa di un contratto a tempo indeterminato stipulato qualche settimana fa con la nuova disciplina italiana del cosiddetto "Jobs Act" che in nessun modo è in grado di tutelare la sicurezza dei posti di lavoro.
La sottoscritta On. Eleonora Forenza chiede
a) che la Commissione Europea avvii nei confronti dello Stato italiano una procedura d'infrazione per non aver recepito e armonizzato correttamente la direttiva 2001/23/CE;
b) che la Commissione adotti pertanto tutti i provvedimenti di sua competenza per rimuovere la violazione del diritto dell'Unione Europea».
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Il testo.
«Premesso che nei giorni scorsi la società di call center Exprivia Projects di Molfetta (Puglia, Italia) ha perso la commessa con Enel Energia, aggiudicata alla Network Contacts, sita anch'essa nel territorio di Molfetta.
Tenuto conto che la Direttiva europea 2001/23/CE garantisce la migrazione dei lavoratori verso la nuova azienda vincitrice della commessa senza alcuna perdita di posti di lavoro;
la Direttiva 2001/23/CE, infatti, riguarda il mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento di imprese e si prefigge di proteggere i lavoratori in caso di cambiamento del datore di lavoro in seguito al trasferimento della loro impresa e che la direttiva precisa i diritti e gli obblighi dei datori di lavoro interessati dal trasferimento;
l'Italia "inspiegabilmente" non recepisce la Direttiva europea e, in violazione della stessa, regola la materia dell'appalto con l'art. 29 del D.Lgs n. 276/2013 prevedendo la continuità del rapporto di lavoro solo nell'ipotesi di "appalto non genuino" per il quale è consentito al lavoratore di rivolgersi al giudice, per chiedere la costituzione del rapporto di lavoro alle dipendenze del soggetto che ha utilizzato la prestazione;
per gli oltre 200 lavoratori di Exprivia Projects, oltre il danno derivante dal mancato recepimento della Direttiva europea, c'è anche la beffa di un contratto a tempo indeterminato stipulato qualche settimana fa con la nuova disciplina italiana del cosiddetto "Jobs Act" che in nessun modo è in grado di tutelare la sicurezza dei posti di lavoro.
La sottoscritta On. Eleonora Forenza chiede
a) che la Commissione Europea avvii nei confronti dello Stato italiano una procedura d'infrazione per non aver recepito e armonizzato correttamente la direttiva 2001/23/CE;
b) che la Commissione adotti pertanto tutti i provvedimenti di sua competenza per rimuovere la violazione del diritto dell'Unione Europea».
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