Il campo sportivo di Molfetta per ricordare Benedetto Petrone
Il militante comunista fu ucciso nel capoluogo nel 1977. Ieri mattina l'inaugurazione
Molfetta - lunedì 6 maggio 2019
Il colore del manto erboso è verde intenso. Vivace. Benedetto Petrone, giovane militante comunista vittima di un agguato fascista, rivivrà grazie al calcio. È stato inaugurato ieri il campo sportivo di Molfetta, intitolato all'operaio 18enne barese ucciso nel 1977 da un gruppo di militanti del Movimento Sociale Italiano.
A 40 anni da quell'omicidio e dall'enorme mobilitazione contro il fascismo che ne seguì a Bari, quello che s'affaccia sul mar Adriatico è il primo campo di calcio intitolato a Benny ed in cui è stata anche apposta una targa commemorativa richiesta dalla città di Molfetta, alla presenza di Porzia Petrone, sorella di Benedetto e presidente del Comitato 28 novembre, prima di dar vita al primo memorial in suo nome, un triangolare giovanile, quest'ultimo, organizzato dalla Cgil cittadina.
«La morte di Benedetto - ha dichiarato ai nostri taccuini - mi ha cambiato la vita. Da allora ho spezzato molte barriere». Ha ricordato anche l'emozione di essere nominata socia dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, «in nome dell'antifascismo e degli ideali per i quali Benedetto ha vissuto ed è stato ucciso». Si è trattato di un evento voluto per difendere i valori su cui è fondata la nostra democrazia e per ricordare un ragazzo vittima del fanatismo ideologico neofascista.
Ricordare è un modo per far tesoro del passato, ma è anche un modo per costruire il futuro. «Molfetta - ha aggiunto il presidente del consiglio comunale, Nicola Piergiovanni - oggi (ieri, nda) ha dimostrato di essere antifascista e ricordare quei tempi bui serve a far sì che non ritornino più». Ma l'evento è stato un monito per le nuove generazioni «perché sappiano perseguire, anche nello sport, i valori della sana competizione contro la violenza», come riportato sulla targa.
Ed è stata proprio l'ampia partecipazione di giovani a far commuovere Porzia Petrone. «Sono emozionata. Grazie a tutti voi giovani, vi chiedo di fare una foto con me perché siete il messaggio di speranza». La struttura di Molfetta necessitava di una serie di lavori di riqualificazione. L'intervento di restyling, diretto da Diego Iessi, progettista e direttore dei lavori, e affidato alle imprese Persia Nicolangelo, Tecnodata e Tennis Tecnica, è costato 750.000 euro.
Con il nuovo manto in erba sintetica sono stati realizzati 6 spogliatoi, l'infermeria e sono stati installati impianti fotovoltaici, solari e termici a servizio dell'area riservata agli atleti. Non solo: è stata realizzata la copertura delle due tribune da ben 250 posti ciascuna e l'intera area sportiva è stata dotata di un impianto di illuminazione con nuovi proiettori con sorgenti a Led, già omologato dalla Lega Nazionale Dilettanti.
«Dopo il Paolo Poli, torna a splendere un altro gioiello della nostra impiantistica sportiva, in attesa della piscina e del PalaPoli», le parole di Tommaso Minervini. L'intitolazione del campo sportivo a Benedetto Petrone, poi, assume un significato forte «perché - conclude il sindaco - fa parte della memoria della Puglia».
A 40 anni da quell'omicidio e dall'enorme mobilitazione contro il fascismo che ne seguì a Bari, quello che s'affaccia sul mar Adriatico è il primo campo di calcio intitolato a Benny ed in cui è stata anche apposta una targa commemorativa richiesta dalla città di Molfetta, alla presenza di Porzia Petrone, sorella di Benedetto e presidente del Comitato 28 novembre, prima di dar vita al primo memorial in suo nome, un triangolare giovanile, quest'ultimo, organizzato dalla Cgil cittadina.
«La morte di Benedetto - ha dichiarato ai nostri taccuini - mi ha cambiato la vita. Da allora ho spezzato molte barriere». Ha ricordato anche l'emozione di essere nominata socia dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, «in nome dell'antifascismo e degli ideali per i quali Benedetto ha vissuto ed è stato ucciso». Si è trattato di un evento voluto per difendere i valori su cui è fondata la nostra democrazia e per ricordare un ragazzo vittima del fanatismo ideologico neofascista.
Ricordare è un modo per far tesoro del passato, ma è anche un modo per costruire il futuro. «Molfetta - ha aggiunto il presidente del consiglio comunale, Nicola Piergiovanni - oggi (ieri, nda) ha dimostrato di essere antifascista e ricordare quei tempi bui serve a far sì che non ritornino più». Ma l'evento è stato un monito per le nuove generazioni «perché sappiano perseguire, anche nello sport, i valori della sana competizione contro la violenza», come riportato sulla targa.
Ed è stata proprio l'ampia partecipazione di giovani a far commuovere Porzia Petrone. «Sono emozionata. Grazie a tutti voi giovani, vi chiedo di fare una foto con me perché siete il messaggio di speranza». La struttura di Molfetta necessitava di una serie di lavori di riqualificazione. L'intervento di restyling, diretto da Diego Iessi, progettista e direttore dei lavori, e affidato alle imprese Persia Nicolangelo, Tecnodata e Tennis Tecnica, è costato 750.000 euro.
Con il nuovo manto in erba sintetica sono stati realizzati 6 spogliatoi, l'infermeria e sono stati installati impianti fotovoltaici, solari e termici a servizio dell'area riservata agli atleti. Non solo: è stata realizzata la copertura delle due tribune da ben 250 posti ciascuna e l'intera area sportiva è stata dotata di un impianto di illuminazione con nuovi proiettori con sorgenti a Led, già omologato dalla Lega Nazionale Dilettanti.
«Dopo il Paolo Poli, torna a splendere un altro gioiello della nostra impiantistica sportiva, in attesa della piscina e del PalaPoli», le parole di Tommaso Minervini. L'intitolazione del campo sportivo a Benedetto Petrone, poi, assume un significato forte «perché - conclude il sindaco - fa parte della memoria della Puglia».