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"Il buco": tra schiamazzi, vivacchi e residenti sfiniti

«Siamo da anni la zona di Molfetta dove tutto è concesso. Adesso basta!»

«Adesso è giunto il momento di attirare l'attenzione dei media sulla nostra zona perchè non ne possiamo più: siamo da anni ostaggio della maleducazione assoluta di tanti che hanno scambiato la nostra strada per la zona dove tutto è concesso in città! Ma noi qui ci viviamo e non ce la facciamo più!»

A parlare è uno dei tantissimi residenti della zona de "il buco", o meglio via Giulio Cozzoli, lo stradone che costeggia la ferrovia nel tratto verso Giovinazzo e che culmina nell'isola ecologica di Levante. C'è da credere al suo racconto se si guardano le foto della gallery sottostante, scattate nella mattinata di lunedì 29 agosto. Una mattinata come tante che, purtroppo, descrive a posteriori, una serata come tutte quelle che si consumano da queste parti.

«Intere comitive di giovani si fermano sotto i nostri balconi, davanti ai recinti dei piano terra tanto che spesso bisogna chiedere permesso per entrare nelle nostre abitazioni mentre loro parcheggiano come vogliono, bevono qualsiasi tipo di alcoolico lasciando poi i resti, e non parlo solo di bottiglie di vetro: c'è chi vomita, chi urina, chi dà sfogo a ogni bisogno fisiologico», racconta.

«Forse la cosa meno peggio che avviene sono gli schiamazzi, la musica ad alto volume: d'estate, non tutti sono in ferie per tre mesi e al mattino bisogna alzarsi. Peccato che non si vada a dormire prima delle 3 del mattino e che, quasi sempre, per farlo occorre chiudere le finestre».

«E cosa ne è della sicurezza? Questa strada è scambiata per una pista: ci sono le auto che sfrecciano e i motorini, gli scooter che partono da una estremità e arrivano a folle velocità dall'altra parte».
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  • "il buco" via giulio cozzoli
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