Vita di città
Il Baden Powell dai disegni di un bambino ai sogni di un ragazzo
Un giovane residente della 167: «Oggi questo spazio verde sarà realtà e ancora non riesco a crederci»
Molfetta - lunedì 5 giugno 2023
17.43
Vent'anni fa disegnava con i colori a matita i giochi che avrebbe voluto vedere all'interno del Baden Powell. Oggi potrà camminare in quel parco e scrivere una pagina della propria storia da residente nella 167 di Molfetta. A raccontarlo è il giovane Nicolò, tra ricordi e speranze.
«Ero in prima o in seconda elementare quando chi si occupava allora del progetto presentò a me e ai miei compagni di classe come sarebbe stato il Baden Powell - racconta- ci mostrarono i giochi che sarebbero stati installati e un'anteprima delle aree verdi previste».
Ma non solo. I piccoli studenti vennero anche resi protagonisti di questo processo. Il loro sguardo semplice e al contempo profondo sarebbe stato un contributo importante per immaginare un luogo di cui avrebbero potuto usufruire.
«In quell'occasione ci venne chiesto di realizzare dei disegni in cui presentavamo la nostra idea di parco - continua Nicolò - queste illustrazioni, che consegnammo a chi aveva lanciato la proposta, sarebbero state d'ispirazione a chi avrebbe costruito il Baden Powell».
Poi arrivò la promessa: nell'arco di cinque anni, ossia al termine del ciclo di scuola elementare di Nicolò, il parco sarebbe stato a disposizione della città. Cinque anni passarono e non ci fu niente da fare. Poi ne sono passati altri ancora, spezzando i sogni di tanti bambini. Così siamo arrivati a oggi, il giorno dell'inaugurazione del Baden Powell, questa volta per davvero.
«A 6 anni ero felice di quella notizia, finalmente avrei potuto giocare in un immenso spazio verde nei pressi di casa, ben più grande della villa comunale e delle altre villette di Molfetta - spiega - oggi questo spazio verde diventa realtà e ancora non riesco a crederci».
Le aspettative di Nicolò, chiaramente, adesso sono quelle di un ragazzo di 26 anni che crede nel valore delle persone per la vita di questo polmone verde.
«Solo se i giovani e i bambini, con la supervisione degli adulti, frequentano questo spazio, si può prevenire il rischio dell'abbandono - dichiara - fenomeno già successo per tanti altri spazi della città. Ovviamente a questo dovrà aggiungersi la necessaria manutenzione da parte di chi di competenza».
Abitare il parco: un impegno che la comunità cittadina, da oggi, è pronta ad assumersi.
«Ero in prima o in seconda elementare quando chi si occupava allora del progetto presentò a me e ai miei compagni di classe come sarebbe stato il Baden Powell - racconta- ci mostrarono i giochi che sarebbero stati installati e un'anteprima delle aree verdi previste».
Ma non solo. I piccoli studenti vennero anche resi protagonisti di questo processo. Il loro sguardo semplice e al contempo profondo sarebbe stato un contributo importante per immaginare un luogo di cui avrebbero potuto usufruire.
«In quell'occasione ci venne chiesto di realizzare dei disegni in cui presentavamo la nostra idea di parco - continua Nicolò - queste illustrazioni, che consegnammo a chi aveva lanciato la proposta, sarebbero state d'ispirazione a chi avrebbe costruito il Baden Powell».
Poi arrivò la promessa: nell'arco di cinque anni, ossia al termine del ciclo di scuola elementare di Nicolò, il parco sarebbe stato a disposizione della città. Cinque anni passarono e non ci fu niente da fare. Poi ne sono passati altri ancora, spezzando i sogni di tanti bambini. Così siamo arrivati a oggi, il giorno dell'inaugurazione del Baden Powell, questa volta per davvero.
«A 6 anni ero felice di quella notizia, finalmente avrei potuto giocare in un immenso spazio verde nei pressi di casa, ben più grande della villa comunale e delle altre villette di Molfetta - spiega - oggi questo spazio verde diventa realtà e ancora non riesco a crederci».
Le aspettative di Nicolò, chiaramente, adesso sono quelle di un ragazzo di 26 anni che crede nel valore delle persone per la vita di questo polmone verde.
«Solo se i giovani e i bambini, con la supervisione degli adulti, frequentano questo spazio, si può prevenire il rischio dell'abbandono - dichiara - fenomeno già successo per tanti altri spazi della città. Ovviamente a questo dovrà aggiungersi la necessaria manutenzione da parte di chi di competenza».
Abitare il parco: un impegno che la comunità cittadina, da oggi, è pronta ad assumersi.