Cronaca
Il 2 giugno a Molfetta senza corteo istituzionale
Da una parte le Associazioni Combattentistiche e d’Arma, dall’altra la municipalità
Molfetta - lunedì 2 giugno 2014
07.31
«Ricordare un evento nato grazie all'antifascismo è un dovere di ogni italiano». Così le Associazioni Combattentistiche e d'Arma in aperta polemica con il Comune che ha deciso di non celebrare la Festa della Repubblica a Molfetta.
E allora, a prescindere da quelle che sono le scelte, opinabili, della municipalità, oggi, lunedì 2 giugno, 68esimo anniversario della nascita della Repubblica, le associazioni Combattentistiche e d'Arma si incontreranno in Piazza Mazzini alle 9.30 per la consueta cerimonia dell'alzabandiera sulle note dell'inno nazionale, con gli onori ai caduti. Successivamente una delegazione si sposterà a Bari, su invito ufficiale del comandante della 3a Regione Aerea, il Col. Vincenzo Girardi e del vicepresidente nazionale dell'Istituto del Nastro Azzurro, il Gen. Giuseppe Picca.
«Particolarmente importante sarà il conferimento dell'Attestato di Benemerenza con medaglia al combattente Cavaliere Giuseppe Scardigno, classe 1915, che – continua la nota delle Associazioni - contribuì alla nascita della Repubblica.Attestato che non sarà consegnato dalle istituzioni molfettesi, bensì dalle massime autorità militari di Bari. Nella speranza che tale dimenticanza non abbia più a divenire, sarebbe bello vedere la città imbandierata con il tricolore al vento».
La storia. Il 2 giugno 1946 si tiene il Referendum istituzionale che sancisce la fine della monarchia Sabauda e l'inizio della Repubblica. Per la prima volta in Italia, le donne esprimono la loro preferenza. Per la prima volta il popolo Italiano è chiamato a scegliere il proprio assetto istituzionale. Per la prima volta dopo il ventennio fascista gli elettori tornano ad esercitare il potere. La democrazia è ripristinata e compiuta con la successiva promulgazione della Costituzione.
La data del 2 giugno (la foto si riferisce alle celebrazioni del 2003) porta con sé una carica intrinseca di unità nazionale di matrice Democratica, fondata dal sacrificio degli uomini e delle donne coinvolte nella Seconda Guerra Mondiale. A Molfetta tale festa è sempre stata commemorata, con gli aderenti alle associazioni Combattentistiche e d'Arma in prima fila a ricordarla e tramandarla. Il numero dei combattenti si è assottigliato nel corso degli anni, ma i valori che hanno sostenuto e propugnato sono stati la linfa con cui le nuove generazioni ne hanno preso il testimone. Un ciclo che rischia di rompersi. Per la prima volta a Molfetta le istituzioni pubbliche cittadine non terranno una cerimonia ufficiale. Eppure, dopo il declassamento del 1977, la festa della Repubblica Italiana è tornata giorno di festa nazionale con la legge 336 del 20 Novembre 2000, su impulso dell'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Ciò ebbe effetti benefici in ogni parte del paese. In città, anziani combattenti e giovani curiosi si incontravano per celebrare la festa tramite mostre e convegni.
E allora, a prescindere da quelle che sono le scelte, opinabili, della municipalità, oggi, lunedì 2 giugno, 68esimo anniversario della nascita della Repubblica, le associazioni Combattentistiche e d'Arma si incontreranno in Piazza Mazzini alle 9.30 per la consueta cerimonia dell'alzabandiera sulle note dell'inno nazionale, con gli onori ai caduti. Successivamente una delegazione si sposterà a Bari, su invito ufficiale del comandante della 3a Regione Aerea, il Col. Vincenzo Girardi e del vicepresidente nazionale dell'Istituto del Nastro Azzurro, il Gen. Giuseppe Picca.
«Particolarmente importante sarà il conferimento dell'Attestato di Benemerenza con medaglia al combattente Cavaliere Giuseppe Scardigno, classe 1915, che – continua la nota delle Associazioni - contribuì alla nascita della Repubblica.Attestato che non sarà consegnato dalle istituzioni molfettesi, bensì dalle massime autorità militari di Bari. Nella speranza che tale dimenticanza non abbia più a divenire, sarebbe bello vedere la città imbandierata con il tricolore al vento».
La storia. Il 2 giugno 1946 si tiene il Referendum istituzionale che sancisce la fine della monarchia Sabauda e l'inizio della Repubblica. Per la prima volta in Italia, le donne esprimono la loro preferenza. Per la prima volta il popolo Italiano è chiamato a scegliere il proprio assetto istituzionale. Per la prima volta dopo il ventennio fascista gli elettori tornano ad esercitare il potere. La democrazia è ripristinata e compiuta con la successiva promulgazione della Costituzione.
La data del 2 giugno (la foto si riferisce alle celebrazioni del 2003) porta con sé una carica intrinseca di unità nazionale di matrice Democratica, fondata dal sacrificio degli uomini e delle donne coinvolte nella Seconda Guerra Mondiale. A Molfetta tale festa è sempre stata commemorata, con gli aderenti alle associazioni Combattentistiche e d'Arma in prima fila a ricordarla e tramandarla. Il numero dei combattenti si è assottigliato nel corso degli anni, ma i valori che hanno sostenuto e propugnato sono stati la linfa con cui le nuove generazioni ne hanno preso il testimone. Un ciclo che rischia di rompersi. Per la prima volta a Molfetta le istituzioni pubbliche cittadine non terranno una cerimonia ufficiale. Eppure, dopo il declassamento del 1977, la festa della Repubblica Italiana è tornata giorno di festa nazionale con la legge 336 del 20 Novembre 2000, su impulso dell'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Ciò ebbe effetti benefici in ogni parte del paese. In città, anziani combattenti e giovani curiosi si incontravano per celebrare la festa tramite mostre e convegni.