Lidia De Leonardis e Tommaso Minervini
Lidia De Leonardis e Tommaso Minervini
Cronaca

I "pizzini" e la bonifica degli uffici dalle microspie: «La Finanza ce l'ha queste»

Al centro dell'inchiesta della Procura di Trani anche la gara d'appalto per i servizi di Porta Futuro. «Quando arriva quella... avvisami»

«Quando arriva quella... di Porta Futuro avvisami». Così parlava Tommaso Minervini, il primo cittadino di Molfetta che rischia l'arresto, con la dirigente del settore Socialità Lidia De Leonardis. Ai due è contestata l'accusa di aver «turbato» a luglio 2022 la gara per la gestione dello sportello cofinanziato dalla Regione Puglia.

Dalle carte dell'inchiesta, infatti, è emerso che il sindaco «concorreva con la dirigente nella formazione "pilotata" della commissione giudicatrice» e «si informava dalla stessa De Leonardis sulle nomine» dei membri: «Ci sta quella?», chiedeva Minervini. «Cristina (Maria Cristina del Vescovo, indagata) è rup», la risposta della dirigente. I due, il 19 luglio 2022, nella «stanza del sindaco parlavano della gara di Porta Futuro», interessandosi «dell'andamento della gara e dei vari punteggi».

«Chiedi per tutti! Non chiedere solo per una... chiedilo per tutte quante!», diceva Minervini. «Va be mo vado io a vedere gli atti. Meglio che veda io al massimo», lo rassicurava De Leonardis. E in «quest'occasione, per evitare di essere ascoltati, parlavano anche a gesti e per iscritto - si legge nelle carte già a disposizione delle difese -, scambiando in silenzio le informazioni collusive scrivendole a turno su di un foglio, che veniva subito distrutto dal Minervini nell'apparecchio tritacarte».

A rivelare alla dirigente dell'esistenza di un'indagine sulla gara per la gestione di Porta Futuro sarebbe stato un luogotenente della Guardia di Finanza di Molfetta, Michele Pizzo, indagato. Le «apparecchiature captative» erano state installate fra l'11 e il 12 agosto 2022 nell'ufficio di via Cifariello, ma De Leonardis l'indomani, dopo aver visto Pizzo, «scopriva l'apparecchiatura audio» («la P.G. che magari sta facendo», diceva) e «istigava» un dipendente «a rimuoverla, danneggiandola».

Il 4 ottobre 2022, sempre la dirigente, fece eseguire la bonifica ambientale degli uffici del settore Socialità per un importo di 4.282,20 euro. Un incarico «a proprio esclusivo vantaggio, ma a spese della pubblica amministrazione». L'operatore di una ditta specializzata trovò un secondo apparecchio audio-video. «Buongiorno Lidia, sono stati i miei», le disse il finanziere su WhatsApp. «Dico: ma posso stare tranquilla?», chiedeva De Leonardis a Pizzo. «Certo che sì», fu la sua risposta.

Il sindaco, «anch'egli convinto dell'esistenza di un'indagine», il 14 ottobre fece intervenire un ufficiale dei Carabinieri. E così, evocando «l'esistenza di un mitomane - afferma l'accusa - intenzionato a sottrarre dati sensibili dalla platea dei soggetti fragili del settore Socialità, lo istigava a rimuovere la seconda apparecchiatura».

Lo speciale di MolfettaViva.it

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