I matrimoni ripartiranno dal 15 giugno ma restano i dubbi del comparto wedding
La nota: «Il vincolo della certificazione verde scelta insensata»
Molfetta - mercoledì 19 maggio 2021
0.48
Il Consiglio dei Ministri tenutosi due giorni fa ha decretato che i matrimoni potranno ripartire dal 15 giugno con "certificazione verde", una decisione presa non con entusiasmo dagli operatori di uno dei comparti più colpiti dalla pandemia.
«Una scelta insensata e scellerata che di fatto chiude la nostra principale stagione lavorativa ancor prima di aprirla - scrive in una nota Federmep - Ripartire così si può tradurre banalmente con un invito agli sposi a rinviare per l'ennesima volta le nozze, come sta già accadendo in questi minuti. Con conseguenze devastanti per gli operatori economici del nostro settore. Hanno deciso che siamo noi gli untori, negando la realtà: una realtà che parla di banchetti mascherati da pranzi al ristorante, di feste vip che si sono tenute e si terranno, di concerti con migliaia di persone».
«Il problema - proseguono - secondo gli scienziati e i governanti, sono i nostri eventi. Il problema, secondo noi, è il loro distacco dalla realtà. Ci tengono fermi per altri mesi? Stanzino fondi adeguati o possono scordarsi ogni scadenza fiscale. Abbiamo proposto protocolli di sicurezza e piani di riaperture progressive; abbiamo messo a garanzia la nostra professionalità e dato la nostra disponibilità a trovare una soluzione in grado di conciliare le esigenze sanitarie con quelle degli operatori economici e degli sposi».
«In Francia, in Spagna, in Portogallo i matrimoni sono già consentiti, qui si rimanda di un mese - concludono - Ci fa male dirlo, perché il nostro lavoro è anche valorizzazione delle eccellenze italiane, ma oggi ci rammarichiamo di non essere francesi, spagnoli o portoghesi».
«Una scelta insensata e scellerata che di fatto chiude la nostra principale stagione lavorativa ancor prima di aprirla - scrive in una nota Federmep - Ripartire così si può tradurre banalmente con un invito agli sposi a rinviare per l'ennesima volta le nozze, come sta già accadendo in questi minuti. Con conseguenze devastanti per gli operatori economici del nostro settore. Hanno deciso che siamo noi gli untori, negando la realtà: una realtà che parla di banchetti mascherati da pranzi al ristorante, di feste vip che si sono tenute e si terranno, di concerti con migliaia di persone».
«Il problema - proseguono - secondo gli scienziati e i governanti, sono i nostri eventi. Il problema, secondo noi, è il loro distacco dalla realtà. Ci tengono fermi per altri mesi? Stanzino fondi adeguati o possono scordarsi ogni scadenza fiscale. Abbiamo proposto protocolli di sicurezza e piani di riaperture progressive; abbiamo messo a garanzia la nostra professionalità e dato la nostra disponibilità a trovare una soluzione in grado di conciliare le esigenze sanitarie con quelle degli operatori economici e degli sposi».
«In Francia, in Spagna, in Portogallo i matrimoni sono già consentiti, qui si rimanda di un mese - concludono - Ci fa male dirlo, perché il nostro lavoro è anche valorizzazione delle eccellenze italiane, ma oggi ci rammarichiamo di non essere francesi, spagnoli o portoghesi».