Politica
I leader nell'ombra: Amato e Minuto il binomio giusto per il centrodestra?
L'ultima volta che il centrodestra conquistò la città fu nel 2008
Molfetta - lunedì 17 luglio 2017
Chiamatele pure le conseguenze del ballottaggio. Un elevato astensionismo, la vittoria del civismo, un centrodestra che al contrario soccombe, un leader quale il senatore Antonio Azzollini praticamente scomparso. Sono stati questi i risultati più eclatanti rinvenuti dal ballottaggio dopo le elezioni comunali del 25 giugno scorso, che mostrano una Molfetta disinnamorata del voto (solo 25.170 votanti).
La remuntada è stata un bel sogno, siamo sinceri. In ogni caso i numeri stanno lì, e inghiottono all'improvviso l'illusione – a lungo coltivata dalla destra – che il campo dei civici fosse vuoto, facilmente contendibile. Da dove ripartire adesso? Già, perché con il fallimento dell'ultima tornata elettorale, annegato tra il primo turno con il 29,92 % e 9.917 voti e il ballottaggio con il 42,94 % e 10.406 voti, commentatori e giornalisti si sono dati un gran da fare per capire come il centrodestra troverà la quadra dopo la debacle.
Ecco che allora a spuntarla potrebbero essere due dei candidati più suffragati, quelli che oggi lavorano dietro le quinte e che saranno in grado di metter d'accordo un po' tutti domani. Pino Amato (Udc) e Carmela Minuto (Patto Comune) che dopo aver raccolto – rispettivamente – 1176 e 1079 voti, dimostrandosi decisivi non solo per la propria coalizione, sembrano avere le carte in regola per essere i nuovi timonieri del centrodestra. Due profili politici navigati, con l'età giusta per la leadership e la pelle dura di chi ha saputo scendere nuovamente in campo e uscirne indenne.
Amato e Minuto possono prendersi il merito di aver salvato un'intera coalizione nel momento più complicato della sua storia e conquistando soprattutto grazie ai loro voti il secondo turno, tenendo unito il centrodestra. Potrebbero andare bene a tutti, in attesa di vedere cosa ne sarà del centrodestra. Magari potrebbero provare in questi anni a raccogliere l'eredità di Azzollini dopo i recenti esiti fallimentari. Infatti, l'ultima volta che il centrodestra conquistò la città fu nel 2008 quando proprio il senatore Azzollini prevalse al ballottaggio con il 57,0 % (18.128 voti) su Mino Salvemini fermo al 43,0 % (13.661 voti). Adesso, forse, i tempi sono maturi e quello di Pino Amato e Carmela Minuto potrebbe essere un binomio giusto per rinsaldare la destra.
La remuntada è stata un bel sogno, siamo sinceri. In ogni caso i numeri stanno lì, e inghiottono all'improvviso l'illusione – a lungo coltivata dalla destra – che il campo dei civici fosse vuoto, facilmente contendibile. Da dove ripartire adesso? Già, perché con il fallimento dell'ultima tornata elettorale, annegato tra il primo turno con il 29,92 % e 9.917 voti e il ballottaggio con il 42,94 % e 10.406 voti, commentatori e giornalisti si sono dati un gran da fare per capire come il centrodestra troverà la quadra dopo la debacle.
Ecco che allora a spuntarla potrebbero essere due dei candidati più suffragati, quelli che oggi lavorano dietro le quinte e che saranno in grado di metter d'accordo un po' tutti domani. Pino Amato (Udc) e Carmela Minuto (Patto Comune) che dopo aver raccolto – rispettivamente – 1176 e 1079 voti, dimostrandosi decisivi non solo per la propria coalizione, sembrano avere le carte in regola per essere i nuovi timonieri del centrodestra. Due profili politici navigati, con l'età giusta per la leadership e la pelle dura di chi ha saputo scendere nuovamente in campo e uscirne indenne.
Amato e Minuto possono prendersi il merito di aver salvato un'intera coalizione nel momento più complicato della sua storia e conquistando soprattutto grazie ai loro voti il secondo turno, tenendo unito il centrodestra. Potrebbero andare bene a tutti, in attesa di vedere cosa ne sarà del centrodestra. Magari potrebbero provare in questi anni a raccogliere l'eredità di Azzollini dopo i recenti esiti fallimentari. Infatti, l'ultima volta che il centrodestra conquistò la città fu nel 2008 quando proprio il senatore Azzollini prevalse al ballottaggio con il 57,0 % (18.128 voti) su Mino Salvemini fermo al 43,0 % (13.661 voti). Adesso, forse, i tempi sono maturi e quello di Pino Amato e Carmela Minuto potrebbe essere un binomio giusto per rinsaldare la destra.