Politica
I giorni caldi di Minervini: Piergiovanni vicesindaco e Mastropasqua presidente del Consiglio?
A breve l'ufficialità della Giunta. Ma iniziano le polemiche
Molfetta - mercoledì 19 luglio 2017
Per Tommaso Minervini questi sono giorni caldi.
Se da un lato l'afa estiva non lascia scampo a Molfetta, dall'altro il neo sindaco è alle prese con la scelta delicatissima degli uomini e delle donne che lo affiancheranno nella sua seconda esperienza alla guida della città.
A tre settimane dal ballottaggio del 25 giugno, infatti, Minervini non ha ancora divulgato i nomi dei membri della Giunta e quelli del vicesindaco e del presidente del Consiglio comunale.
Secondo alcune indiscrezioni, sarà Nicola Piergiovanni il vicesindaco.
Dopo l'esperienza alla presidenza della massima assise cittadina, Piergiovanni avrebbe il ruolo più rilevante subito dopo quello di primo cittadino. Sarebbe un premio alla sua preparazione e competenza amministrativa ma anche un riconoscimento per il suo consenso popolare, decretato con gli oltre 1000 voti ricevuti dalle urne che lo fanno il più suffragato tra tutti i sostenitori di Tommaso Minervini, oltre che il più suffragato anche del Partito democratico, al quale è iscritto, che dovrebbe ottenere due assessorati.
La presidenza del Consiglio Comunale, invece, dovrebbe andare a Pietro Mastropasqua, candidato con la lista civica Si può fare Molfetta. L'avvocato, già consigliere comunale, sarebbe il nome giusto per ricoprire un ruolo da superpartes e che necessita, al contempo, di comprovata esperienza amministrativa e politica.
Le riflessioni da parte di Tommaso Minervini sarebbero in corso ma i dubbi dovrebbero essere sciolti a giorni, se non ad ore. Molti erano coloro che avevano segnato il giorno di ieri, martedì 18 luglio, come quello propizio per conoscere il nuovo governo locale.
Tuttavia, le polemiche non mancano.
Se nei paesi del circondario, come Terlizzi, dove pure si è votato l'11 e il 25 giugno 2017, il primo Consiglio comunale è già stato convocato, a Molfetta ancora no. E potrebbero esserci novità: sarebbe in corso una ennesima conta dei voti dalla quale potrebbe emergere l'esclusione di alcuni a favore di altri. Voti non assegnati o contestati sarebbero al vaglio motivo per il quale la proclamazione degli eletti starebbe slittando.
Se da un lato l'afa estiva non lascia scampo a Molfetta, dall'altro il neo sindaco è alle prese con la scelta delicatissima degli uomini e delle donne che lo affiancheranno nella sua seconda esperienza alla guida della città.
A tre settimane dal ballottaggio del 25 giugno, infatti, Minervini non ha ancora divulgato i nomi dei membri della Giunta e quelli del vicesindaco e del presidente del Consiglio comunale.
Secondo alcune indiscrezioni, sarà Nicola Piergiovanni il vicesindaco.
Dopo l'esperienza alla presidenza della massima assise cittadina, Piergiovanni avrebbe il ruolo più rilevante subito dopo quello di primo cittadino. Sarebbe un premio alla sua preparazione e competenza amministrativa ma anche un riconoscimento per il suo consenso popolare, decretato con gli oltre 1000 voti ricevuti dalle urne che lo fanno il più suffragato tra tutti i sostenitori di Tommaso Minervini, oltre che il più suffragato anche del Partito democratico, al quale è iscritto, che dovrebbe ottenere due assessorati.
La presidenza del Consiglio Comunale, invece, dovrebbe andare a Pietro Mastropasqua, candidato con la lista civica Si può fare Molfetta. L'avvocato, già consigliere comunale, sarebbe il nome giusto per ricoprire un ruolo da superpartes e che necessita, al contempo, di comprovata esperienza amministrativa e politica.
Le riflessioni da parte di Tommaso Minervini sarebbero in corso ma i dubbi dovrebbero essere sciolti a giorni, se non ad ore. Molti erano coloro che avevano segnato il giorno di ieri, martedì 18 luglio, come quello propizio per conoscere il nuovo governo locale.
Tuttavia, le polemiche non mancano.
Se nei paesi del circondario, come Terlizzi, dove pure si è votato l'11 e il 25 giugno 2017, il primo Consiglio comunale è già stato convocato, a Molfetta ancora no. E potrebbero esserci novità: sarebbe in corso una ennesima conta dei voti dalla quale potrebbe emergere l'esclusione di alcuni a favore di altri. Voti non assegnati o contestati sarebbero al vaglio motivo per il quale la proclamazione degli eletti starebbe slittando.