I Giochi di Fibonacci premiano gli alunni della scuola "Savio" con due medaglie
Importante risultato per Claudio de Bari e Cristiano Casarola
Molfetta - martedì 21 maggio 2024
Solo da due anni, col patrocinio del ministero dell'istruzione e del merito, il comitato dei campionati italiani di informatica ha lanciato una gara di programmazione dedicata alle scuole primarie ed a quelle secondarie di primo grado e l'ha intitolata "giochi di Fibonacci". Potremmo chiederci che senso abbia questa gara in un momento storico in cui tutti guardano all'intelligenza artificiale. Perché avvicinare i più piccoli alla programmazione quando, entro un decennio, gli esseri umani potrebbero essere rimpiazzati dalle macchine in questa attività creativa?
Forse questa competizione è dettata dalla nostalgia? In realtà la scrittura di programmi per computer, oltre ad aver radicalmente modificato la società nella quale viviamo, si è sempre palesata come un'attività intellettualmente gratificante che mette a dura prova le capacità logiche, sia degli adulti che dei ragazzi, e che sviluppa non solo la stessa logica ma anche tante altre capacità, come l' osservazione, il buon senso, la capacità di fare sintesi, la pazienza ed altre ancora. Ci sono tanti buoni motivi per stimolare i nostri ragazzi a programmare, che non significa farli diventare programmatori per professione. banner dei giochi Fibonacci, il cui vero nome era Leonardo Bonacci, uno dei più grandi matematici di ogni epoca, è oggi citato principalmente per la sua famosa successione, che lui introdusse in maniera ludica, tramite un indovinello sulla velocità di riproduzione dei conigli. Di qui l'idea di costruire tutte le prove dei giochi di Fibonacci attorno ad un coniglietto, Bunny, pieno di iniziativa ma sempre bisognoso di una mano.
Ai ragazzi viene chiesto di tirare Bunny fuori dai suoi guai, inventando ed implementando in pochi minuti un apposito algoritmo. Sotto la veste da videogioco si celano rompicapi che mettono a dura prova anche gli insegnanti; pensate che i ragazzi si spaventino? Effettivamente qualcuno rimane perplesso, ma pochissimi si arrendono. In questo anno scolastico la scuola Savio ha partecipato per la prima volta ai giochi di Fibonacci, grazie all'aiuto fondamentale di un'altra scuola di Molfetta, l'istituto Galileo Ferraris che prima ci ha trascinato in questa piacevole avventura e successivamente ha offerto un corso pomeridiano gratuito di programmazione a tredici alunni selezionati. I ragazzi della Savio che hanno partecipato alla prima fase dei giochi sono stati 48. La metà di questi ha conquistato il diritto di disputare la semifinale. Da quel punto in avanti la selezione diventava durissima: massimo due i posti in finale a disposizione per ogni scuola italiana.
La semifinale del 13 marzo è stata molto equilibrata e combattuta. Tanti i ragazzi e le ragazze che avrebbero meritato un riconoscimento e che sono arrivati ad un passo dal realizzare il proprio sogno. Avranno la possibilità di ritentare il prossimo anno! Alla finale del 23 aprile sono approdati soltanto un alunno della 1^A ed uno della 2^A. La finale presentava una novità: ogni concorrente era tenuto a collegarsi in videochiamata con un arbitro che ha assicurato la regolarità della competizione, ossia che nessun concorrente ricevesse suggerimenti. Per dare un'idea della difficoltà dell'ultima gara, essa è durata tre ore ininterrotte e nessun ragazzo in tutta Italia è riuscito, in tale tempo, a risolvere completamente i quattro quesiti proposti. La classifica è rimasta segreta fino alla cerimonia di premiazione del 14 maggio, una giornata che ha regalato tante soddisfazioni alla Savio. I nostri due finalisti hanno ricevuto una medaglia di bronzo per ciascuno.
Cristiano Casarola si è classificato ventinovesimo, Claudio De Bari trentunesimo. Per contestualizzare il risultato, alla competizione si erano iscritte 116 scuole secondarie per un totale di 6616 studenti. Solo cinque ragazzi dell'Italia centro-meridionale, dal Lazio in giù, hanno vinto premi e, di questi cinque, ben due frequentano la Savio! Al suo esordio nella competizione, la nostra scuola figura fra le prime venti del medagliere, seconda scuola del centro-sud. Speriamo di fare tesoro di questa esperienza e di arrivare ancora più in alto nelle prossime edizioni. La prof.ssa Anna Brancaccio, dirigente del ministero presente alla cerimonia di premiazione, ha notato e rimarcato che la maggioranza dei premi è andata al Nord ed ha spiegato il fenomeno con la maggior propensione delle scuole del Nord a mettersi in gioco, ovverosia a darsi l'organizzazione necessaria per ottenere risultati di rilievo. Questo il suo personale parere. I numeri le danno ragione. Speriamo per poco ancora
Forse questa competizione è dettata dalla nostalgia? In realtà la scrittura di programmi per computer, oltre ad aver radicalmente modificato la società nella quale viviamo, si è sempre palesata come un'attività intellettualmente gratificante che mette a dura prova le capacità logiche, sia degli adulti che dei ragazzi, e che sviluppa non solo la stessa logica ma anche tante altre capacità, come l' osservazione, il buon senso, la capacità di fare sintesi, la pazienza ed altre ancora. Ci sono tanti buoni motivi per stimolare i nostri ragazzi a programmare, che non significa farli diventare programmatori per professione. banner dei giochi Fibonacci, il cui vero nome era Leonardo Bonacci, uno dei più grandi matematici di ogni epoca, è oggi citato principalmente per la sua famosa successione, che lui introdusse in maniera ludica, tramite un indovinello sulla velocità di riproduzione dei conigli. Di qui l'idea di costruire tutte le prove dei giochi di Fibonacci attorno ad un coniglietto, Bunny, pieno di iniziativa ma sempre bisognoso di una mano.
Ai ragazzi viene chiesto di tirare Bunny fuori dai suoi guai, inventando ed implementando in pochi minuti un apposito algoritmo. Sotto la veste da videogioco si celano rompicapi che mettono a dura prova anche gli insegnanti; pensate che i ragazzi si spaventino? Effettivamente qualcuno rimane perplesso, ma pochissimi si arrendono. In questo anno scolastico la scuola Savio ha partecipato per la prima volta ai giochi di Fibonacci, grazie all'aiuto fondamentale di un'altra scuola di Molfetta, l'istituto Galileo Ferraris che prima ci ha trascinato in questa piacevole avventura e successivamente ha offerto un corso pomeridiano gratuito di programmazione a tredici alunni selezionati. I ragazzi della Savio che hanno partecipato alla prima fase dei giochi sono stati 48. La metà di questi ha conquistato il diritto di disputare la semifinale. Da quel punto in avanti la selezione diventava durissima: massimo due i posti in finale a disposizione per ogni scuola italiana.
La semifinale del 13 marzo è stata molto equilibrata e combattuta. Tanti i ragazzi e le ragazze che avrebbero meritato un riconoscimento e che sono arrivati ad un passo dal realizzare il proprio sogno. Avranno la possibilità di ritentare il prossimo anno! Alla finale del 23 aprile sono approdati soltanto un alunno della 1^A ed uno della 2^A. La finale presentava una novità: ogni concorrente era tenuto a collegarsi in videochiamata con un arbitro che ha assicurato la regolarità della competizione, ossia che nessun concorrente ricevesse suggerimenti. Per dare un'idea della difficoltà dell'ultima gara, essa è durata tre ore ininterrotte e nessun ragazzo in tutta Italia è riuscito, in tale tempo, a risolvere completamente i quattro quesiti proposti. La classifica è rimasta segreta fino alla cerimonia di premiazione del 14 maggio, una giornata che ha regalato tante soddisfazioni alla Savio. I nostri due finalisti hanno ricevuto una medaglia di bronzo per ciascuno.
Cristiano Casarola si è classificato ventinovesimo, Claudio De Bari trentunesimo. Per contestualizzare il risultato, alla competizione si erano iscritte 116 scuole secondarie per un totale di 6616 studenti. Solo cinque ragazzi dell'Italia centro-meridionale, dal Lazio in giù, hanno vinto premi e, di questi cinque, ben due frequentano la Savio! Al suo esordio nella competizione, la nostra scuola figura fra le prime venti del medagliere, seconda scuola del centro-sud. Speriamo di fare tesoro di questa esperienza e di arrivare ancora più in alto nelle prossime edizioni. La prof.ssa Anna Brancaccio, dirigente del ministero presente alla cerimonia di premiazione, ha notato e rimarcato che la maggioranza dei premi è andata al Nord ed ha spiegato il fenomeno con la maggior propensione delle scuole del Nord a mettersi in gioco, ovverosia a darsi l'organizzazione necessaria per ottenere risultati di rilievo. Questo il suo personale parere. I numeri le danno ragione. Speriamo per poco ancora