Politica
I consiglieri Binetti e Mastropasqua: «Molte perplessità sul grande appalto di Lama Scotella»
I due volti del centrodestra molfettese: «Vogliamo vederci chiaro»
Molfetta - giovedì 24 ottobre 2024
9.22
I consiglieri di opposizione Mastropasqua e Binetti accendono i riflettori sull'appalto per i lavori a Lama Scotella, con una nota stampa in cui si chiedono delucidazioni all'amministrazione comunale: "A leggere gli atti pubblicati dal settore lavori pubblici dell'Amministrazione Minervini si resta, oltre che sgomenti, anche basiti. Ci domandiamo: esiste un codice degli appalti edito dal Comune di Molfetta? O meglio, edito da un dirigente che abbia capito di non essere più un candidato alle elezioni, bensì un pubblico ufficiale, che in quanto tale è tenuto a predisporre procedure e atti giuridicamente inattaccabili e lontani dalla "politica". E invece spesso ci sembra che accadono cose inspiegabili al primo piano di Lama Scotella".
"Da semplice 'lama' rischia di trasformarsi in una 'voragine' che inghiotte importanti cifre economiche. A far drizzare le antenne di Mastropasqua e Binetti è stata una perizia di variante "sospetta", che ha affidato ulteriori lavori per €.60.000 alla società che già stava eseguendo i lavori del primo lotto. Vi ricostruiamo i fatti - iniziano i consiglieri - La giunta aveva dato un indirizzo: dividere in lotti l'appalto per favorire la partecipazione anche di piccoli appaltatori. Benissimo. Qui però arriva il primo problema: il solito dirigente 'già candidato', su proposta del solito Rup, attiva una procedura per il secondo lotto, andando contro le disposizioni della Giunta".
Ma attenzione, c'è di più. "Perdonate il burocratese, ma vogliamo essere precisi - premettono i consiglieri - Nella determina ci sembra che il dirigente attesti l'esistenza dei presupposti per la variante di cui all'art. 120 comma 2 lettera b) dlgs. 36/2023 ,.ossia la '... sopravvenuta necessità di lavori, servizi o forniture supplementari, non previsti nell'appalto iniziale…'. Di quali lavori parliamo? Il dirigente questo non lo spiega. I cittadini, però, sono tenuti a sapere come vengono spesi i loro soldi".
"La Giunta infatti – raccontano i consiglieri Mastropasqua e Binetti- dava un indirizzo preciso: dividere in lotti l'appalto per favorire la partecipazione anche di piccoli appaltatori, mentre il solito dirigente ci sembra contravvenire alla disposizioni giuntali. Ma vi è di piu, nella determina il dirigente, ribadiamo sembra che attesti l'esistenza dei presupposti per la variante senza indicare di quali lavori parliamo! La stessa società dunque vince prima il lotto, dopo una procedura, per €. 250.000 circa, e poi si "aggiudica" anche il secondo lotto con una perizia di variante per €. 65.000 circa".
"Ma allora, se nell'appalto iniziale erano già previsti questi lavori appartenenti al lotto 2, poiché già progettati, da dove saltano fuori i lavori non previsti? Questa la domanda che i consiglieri pongono all'Amministrazione, che ad oggi non ha ancora commentato la vicenda. "Sarà forse un affidamento diretto nascosto dietro la variante? Ci troviamo forse nel classico abuso dello strumento della perizia di variante o è nell'ennesimo errore materiale di qualcuno? Sulla questione speriamo di non registrare il solito silenzio del Sindaco Minervini in materia di appalti. Per ora, restiamo ancora una volta sgomenti per la gestione degli appalti sui lavori pubblici a Molfetta di Minervini e company."
"Da semplice 'lama' rischia di trasformarsi in una 'voragine' che inghiotte importanti cifre economiche. A far drizzare le antenne di Mastropasqua e Binetti è stata una perizia di variante "sospetta", che ha affidato ulteriori lavori per €.60.000 alla società che già stava eseguendo i lavori del primo lotto. Vi ricostruiamo i fatti - iniziano i consiglieri - La giunta aveva dato un indirizzo: dividere in lotti l'appalto per favorire la partecipazione anche di piccoli appaltatori. Benissimo. Qui però arriva il primo problema: il solito dirigente 'già candidato', su proposta del solito Rup, attiva una procedura per il secondo lotto, andando contro le disposizioni della Giunta".
Ma attenzione, c'è di più. "Perdonate il burocratese, ma vogliamo essere precisi - premettono i consiglieri - Nella determina ci sembra che il dirigente attesti l'esistenza dei presupposti per la variante di cui all'art. 120 comma 2 lettera b) dlgs. 36/2023 ,.ossia la '... sopravvenuta necessità di lavori, servizi o forniture supplementari, non previsti nell'appalto iniziale…'. Di quali lavori parliamo? Il dirigente questo non lo spiega. I cittadini, però, sono tenuti a sapere come vengono spesi i loro soldi".
"La Giunta infatti – raccontano i consiglieri Mastropasqua e Binetti- dava un indirizzo preciso: dividere in lotti l'appalto per favorire la partecipazione anche di piccoli appaltatori, mentre il solito dirigente ci sembra contravvenire alla disposizioni giuntali. Ma vi è di piu, nella determina il dirigente, ribadiamo sembra che attesti l'esistenza dei presupposti per la variante senza indicare di quali lavori parliamo! La stessa società dunque vince prima il lotto, dopo una procedura, per €. 250.000 circa, e poi si "aggiudica" anche il secondo lotto con una perizia di variante per €. 65.000 circa".
"Ma allora, se nell'appalto iniziale erano già previsti questi lavori appartenenti al lotto 2, poiché già progettati, da dove saltano fuori i lavori non previsti? Questa la domanda che i consiglieri pongono all'Amministrazione, che ad oggi non ha ancora commentato la vicenda. "Sarà forse un affidamento diretto nascosto dietro la variante? Ci troviamo forse nel classico abuso dello strumento della perizia di variante o è nell'ennesimo errore materiale di qualcuno? Sulla questione speriamo di non registrare il solito silenzio del Sindaco Minervini in materia di appalti. Per ora, restiamo ancora una volta sgomenti per la gestione degli appalti sui lavori pubblici a Molfetta di Minervini e company."