I candidati sindaco all'evento VivaNetwork
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Politica

I candidati sindaco nel confronto organizzato da MolfettaViva e dall'associazione Imprenditori

Si tratta del primo evento pubblico in città che ha messo insieme Drago, Infante, Masstropasqua e Minervini

Per la prima volta da inizio campagna elettorale i quattro candidati sindaco di Molfetta si sono confrontati pubblicamente davanti alla città.
Lillino Drago, Giovanni Infante, Pietro Mastropasqua e Tommaso Minervini si sono ritrovati ne "Il confronto", organizzato dalla redazione di MolfettaViva, giornale edito dalla società Innovanews, e dall'associazione Imprenditori di Molfetta il cui presidente, Maddalena Pisani, ha avuto il compito di introdurre il dibattito.

Dinanzi all'Auditorium Madonna della Rosa, gremito, è toccato a alla giornalista del Viva Network, Lucia De Mari, e al caporedattore del TGR Rai Puglia, Giancarlo Fiume, moderare il dibattito nel quale non sono mancati momenti dialettici importanti.

"Per noi è un confronto progettuale - sostiene Maddalena Pisani - perché per noi questa serata è una serata di prospettiva, non politica. Anzi sottolineo la terzietà dell'associazione rispetto a ogni candidato sindaco, e rivendico questa posizione".
Il confronto inizia sul tema dell'investimento nelle infrastrutture in zona industriale.
"Le prospettive non sono rosee - esordisce Drago - per inadempienze ascrivibili all'attuale amministrazione".
Il magistrato riporta "le lamentele legate all'assenza di suolo che non consente l'ampliamento strutturale, che vuole dire maggiori posti di lavoro". Per Drago fondamentale "è assicurarsi che non ci sia più il rischio idrogeologico, rispetto a cui ci sono parole e non fatti".
Infante, invece, sottolinea come l'ingresso nella ZES "è sicuramente un vantaggio, una grossa opportunità" legata alle infrastrutture già presenti "tuttavia, il terminal che si vuole costruire lo contestiamo perché è stato fatto in sostanza dando il progetto a un privato, in una zona che insiste su una lama e immaginato in un contesto di possedimenti privati. Abbiamo fatto un incontro, gli unici, con l'ingegnere Gattuso per spostare in altra zona questo terminal per risparmiare suolo".
Mastropasqua rimarca quanto ascoltato in questi giorni "e la prima emergenza è decoro e pulizia. Tutti gli imprenditori mi hanno chiesto di risolvere questo problema". Tuttavia, sostiene che "bisogna pensare a un distretto industriale che guarda con interesse a Bisceglie. Dobbiamo, però, ultimare la fogna bianca e pensare in zona PIP a dei depuratori. Ultima cosa è inserire nella zona artigianale un centro servizi".
È il sindaco a concludere sul tema.
"Abbiamo fatto finanziare i lavori per eliminare il rischio idrogeologico: i lavori iniziano a fine anno. Il terminal è pagato dai privati e Ferrovie dello Stato ha detto che quello è il sito ottimale. A breve ci saranno tutte le agevolazioni fiscali che grazie alla ZES".
"La fibra ottica - aggiunge il sindaco - è stata installata, come le pulizie che stanno procedendo".
La tassazione è l'argomento di dibattito successivo.
"L'addizionale Irpef è da contenere - introduce Mastropasqua - Sulla TARI si deve fare qualcosa: le imprese pagano 2,5 milioni di euro per avere solo sporcizia. Dobbiamo strutturare un ufficio per il recupero dell'evasione così da intervenire sulla riduzione fino al 15% della TARI. Per l'IMU dobbiamo pensare a una riduzione oppure investire il 1,2 euro ricavato ad esempio per sistemare le strade della zona".
Minervini sostiene che "proprio la ZES, con i suoi benefici, attrae le aziende nella nostra zona industriale, perché comporta notevoli abbattimento dei costi".
"Si potrà intervenire - aggiunge Minervini - solo sull'IRPEF, abbiamo eliminato il pagamento dei passi carrabili senza aumentare le tasse".
"Oltre alle semplificazioni fiscali - chiarisce Infante - servono quelle amministrative. Non si possono tagliare le tasse e pretendere che una zona industriale sia servita più e meglio della città. Dobbiamo riprendere i lotti dismessi e fare funzionare i servizi".
"L'IMU può essere diminuita solo se sarà stabile il bilancio che ci lascerà l'attuale amministratore - spiega Drago - Sulla TARi bisogna adeguare il costo al servizio reso, pessimo. Il problema è fornire un servizio adeguato al corrispettivo delle tasse pagate, servizio reso ad ora male perché non funzionano le municipalizzate preposte".
La manutenzione della zona industriale è la terza tematica: quale l'impegno dei candidati in caso di elezione?
Si inizia da Minervini.
"Occorre - precisa - dividere il PIP che è di nostra competenza e la zona ASI che non è di nostra competenza. Oggi servono manutenzioni straordinarie e abbiamo già messo in bilancio 2022-2024 mutui per le strade, la pubblica amministrazione ma anche per il risparmio energetico. Questi sono impegni concreti che noi abbiamo già preso".
"Auspico la collaborazione con gli imprenditori anche nelle municipalizzate - è il pensiero di Mastropasqua - per alzare il livello di chi ci governa. Ma vorrei pensare anche a società si diritto pubblico, come ad Altamura, che si occupi di promozione, di supportare le azioni del SUAP perché nessuno meglio degli imprenditori può sapere come risolvere i problemi".
"Ho voluto il richiamo di tavoli di confronto strutturati con imprenditori, lavoratori, sindacati - interviene Drago - perché dobbiamo decidere il metodo migliore si intervento dopo aver ascoltato chi lavora".
"Dobbiamo condividere come tutelare i diritti di chi lavora - afferma Infante - Bisogna poi pensare che il piano regolatore comunale è esaurito, ecco perché serve mettere in contatto, in continuità, la città con la zona industriale attraverso proposte che vanno oltre la manutenzione ordinaria che è il minimo sindacale. Bisogna pensare al trasporto, riducendo il carico di inquinamento. Altra opera importante è l'ospedale perché dobbiamo garantire presidi adeguati anche in quella zona".
Ultimo tema: il welfare.
"Abbiamo previsto una grande area servizi - sintetizza Minervini - con punti ristoro e sosta ma anche un asilo nido".
"Dobbiamo creare servizi anche legati alla sicurezza - dice Mastropasqua - con un presidio di polizia locale e poi un presidio medico: non è possibile che una piccola città di 12 mila persone non abbia tutele. A ciò dobbiamo aggiungere una mobilità equa, a garanzia anche dell'ambiente".
"Non è stato fatto un piano di servizi - ricorda Drago - e quindi il risultato è che c'è un modello di non sviluppo. Basta al consumo di suolo, dobbiamo pensare a una città più vivibile".
"La nostra proposta - conclude Infante - è usare zone dismesse per coworking, ad esempio. Noi dobbiamo aumentare gli spazi per la professionalità attraverso politiche sociali, culturali ed economiche: solo così si fa il salto di qualità".
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