Help for Felice, donazione congiunta delle Confraternita antoniane di Molfetta e Zagarolo
Presenti anche il padre e lo zio del piccolo terlizzese malato
Molfetta - sabato 26 novembre 2016
Anche la Confraternita di Sant'Antonio della Città di Molfetta contribuirà alla raccolta fondi "Help for Felice" e consegnerà la sua donazione durante la Santa Messa di domenica 27 novembre, alle ore 18.30, nella Chiesa di Sant'Andrea, con il contribuito della Confraternita antoniana gemellata di Zagarolo nell'ambito dei progetti biennali di carità e sostegno economico-finanzario che i due Sodalizi gemellati concretizzano ormai da più di 15 anni.
Alla solenne celebrazione saranno presenti, oltre all'Amministrazione confraternale e ai Confratelli, anche lo zio e il padre del piccolo Felice che esporranno alla comunità molfettese la storia del bambino. Proprio per questo motivo, la cittadinanza è invitata a partecipare. Dopo l'ultimo progetto caritativo biennale "Nell'anno della fede aiutiamo il prossimo" con cui le due Confraternite hanno sostenuto in modo concreto i progetti dell'UNITALSI e della CRI di Molfetta, del Centro Anziani di Zagarolo e dell'associazione "Aiuta un amico" nello SRI Lanka, durante il Giubileo antoniano della Misericordia (svoltosi lo scorso settembre a Padova) le due Confraternite gemellate hanno istituto una nuova iniziativa dal titolo «Miserum rigans cor» (che significa "la misericordia che irrìga il misero cuore"), desunto da un versetto dei Sermones di Sant'Antonio, che fa riferimento proprio alla misericordia. Considerata l'urgenza della raccolta fondi, i due Priori, Sergio Pignatelli (Molfetta) e Alberto di Felice (Zagarolo), con le rispettive Amministrazioni, hanno deciso di stanziare un cospicuo contributo per la causa "Help for Felice".
«Quello della Misericordia non è un tema casuale visto che si è appena concluso l'anno giubilare indetto da papa Francesco proprio su questo tema. A pochi giorni dalla chiusura delle porta della Misericordia è dunque nostro compito aprire le porte della speranza nelle nostre chiese.Oggi la carità sta tornando prepotente al centro dei progetti confraternali: sia però la nostra una carità di sostanza e non la carità degli scarti (quello che ci avanza lo doniamo a chi ne ha bisogno). Non cadiamo nella facile tentazione che, come diceva don Tonino: "La carità sia qualcosa per cui Dio debba ringraziarci, ma piuttosto un qualcosa per cui noi dobbiamo ringraziare Dio"», afferma il Priore Sergio Pignatelli.
Alla solenne celebrazione saranno presenti, oltre all'Amministrazione confraternale e ai Confratelli, anche lo zio e il padre del piccolo Felice che esporranno alla comunità molfettese la storia del bambino. Proprio per questo motivo, la cittadinanza è invitata a partecipare. Dopo l'ultimo progetto caritativo biennale "Nell'anno della fede aiutiamo il prossimo" con cui le due Confraternite hanno sostenuto in modo concreto i progetti dell'UNITALSI e della CRI di Molfetta, del Centro Anziani di Zagarolo e dell'associazione "Aiuta un amico" nello SRI Lanka, durante il Giubileo antoniano della Misericordia (svoltosi lo scorso settembre a Padova) le due Confraternite gemellate hanno istituto una nuova iniziativa dal titolo «Miserum rigans cor» (che significa "la misericordia che irrìga il misero cuore"), desunto da un versetto dei Sermones di Sant'Antonio, che fa riferimento proprio alla misericordia. Considerata l'urgenza della raccolta fondi, i due Priori, Sergio Pignatelli (Molfetta) e Alberto di Felice (Zagarolo), con le rispettive Amministrazioni, hanno deciso di stanziare un cospicuo contributo per la causa "Help for Felice".
«Quello della Misericordia non è un tema casuale visto che si è appena concluso l'anno giubilare indetto da papa Francesco proprio su questo tema. A pochi giorni dalla chiusura delle porta della Misericordia è dunque nostro compito aprire le porte della speranza nelle nostre chiese.Oggi la carità sta tornando prepotente al centro dei progetti confraternali: sia però la nostra una carità di sostanza e non la carità degli scarti (quello che ci avanza lo doniamo a chi ne ha bisogno). Non cadiamo nella facile tentazione che, come diceva don Tonino: "La carità sia qualcosa per cui Dio debba ringraziarci, ma piuttosto un qualcosa per cui noi dobbiamo ringraziare Dio"», afferma il Priore Sergio Pignatelli.