Guglielmo Minervini: una vita tra politica e volontariato
Giovani e diritti al centro del suo impegno
Molfetta - martedì 2 agosto 2016
10.07
La malattia, contro la quale Guglielmo Minervini ha combattuto con grande forza ma che non ha ridotto l'attività politica, oggi ha avuto la meglio.
Deceduto nella notte, a soli 55 anni, lascia la moglie Maria e i due figli Camilla e Nicolò.
Indubbiamente ha segnato per oltre venti anni la vita politica della nostra città.
Nato nel 1961 si è dedicato alla comunità sin da giovanissimo, prima con il volontariato – in particolare dalla parte dei più piccoli e delle donne del centro antico – poi con l'impegno in partiti e movimenti.
Fondamentale l'impegno nel mondo del pacifismo e la scelta dell'obiezione di coscienza: nel 1985 ha fondato la Casa per la pace e diventa consigliere nazionale di Pax Cristi. Si è impegnato per il riconoscimento dei diritti degli obiettori di coscienza e ha pubblicato due testi su questi temi: L'abecedario dell'obiettore (1991) e L'antologia dell'obiettore (1992).
Nel 1987, con altri collaboratori, ha promosso la fondazione della casa editrice la Meridiana, di cui è stato anche direttore editoriale.
Nel 1992, dopo l'omicidio del sindaco Carnicella, con Matteo D'Ingeo, è stato tra i promotori de "l'Osservatorio 7 luglio".
Nel 1994 è diventato sindaco di Molfetta. Confermato anche per un secondo mandato è rimasto primo cittadino sino al 2000.
La sua esperienza di Sindaco e la sua idea di città nel 1997 confluiscono nel libro Mar Comune.
Nel 2000 ha ricevuto il premio nazionale "Luciano Lama" conferito ai sindaci delle migliori amministrazioni comunali.
Tra i fondatori del movimento nazionale Centocittà, ha contribuito alla nascita dei Democratici e della Margherita. Di entrambe è diventato coordinatore regionale.
Per tre volte è stato eletto consigliere regionale (2005, 2010, 2015) e per dieci anni ha ricoperto la carica di assessore nella massima assise pugliese, interessandosi dei settori gestione delle risorse umane e trasparenza, politiche giovanili e sport, trasporti.
Proprio nell'ambito delle politiche per i giovani matura il progetto Bollenti Spiriti, finalizzato a sostenere e promuovere l'imprenditoria giovanile.
Le divergenze con Michele Emiliano e la decisione di candidarsi alle ultime elezioni regionali con "Noi a sinistra per la Puglia" (nel quale confluiscono i vendoliani) lo hanno portato a una clamorosa spaccatura con il Partito Democratico.
Negli scorsi mesi ha pubblicato la sua ultima fatica editoriale: il libro "La politica generativa. Pratiche di comunità nel laboratorio Puglia" nel quale ha analizzato la crisi della vecchia politica.
Deceduto nella notte, a soli 55 anni, lascia la moglie Maria e i due figli Camilla e Nicolò.
Indubbiamente ha segnato per oltre venti anni la vita politica della nostra città.
Nato nel 1961 si è dedicato alla comunità sin da giovanissimo, prima con il volontariato – in particolare dalla parte dei più piccoli e delle donne del centro antico – poi con l'impegno in partiti e movimenti.
Fondamentale l'impegno nel mondo del pacifismo e la scelta dell'obiezione di coscienza: nel 1985 ha fondato la Casa per la pace e diventa consigliere nazionale di Pax Cristi. Si è impegnato per il riconoscimento dei diritti degli obiettori di coscienza e ha pubblicato due testi su questi temi: L'abecedario dell'obiettore (1991) e L'antologia dell'obiettore (1992).
Nel 1987, con altri collaboratori, ha promosso la fondazione della casa editrice la Meridiana, di cui è stato anche direttore editoriale.
Nel 1992, dopo l'omicidio del sindaco Carnicella, con Matteo D'Ingeo, è stato tra i promotori de "l'Osservatorio 7 luglio".
Nel 1994 è diventato sindaco di Molfetta. Confermato anche per un secondo mandato è rimasto primo cittadino sino al 2000.
La sua esperienza di Sindaco e la sua idea di città nel 1997 confluiscono nel libro Mar Comune.
Nel 2000 ha ricevuto il premio nazionale "Luciano Lama" conferito ai sindaci delle migliori amministrazioni comunali.
Tra i fondatori del movimento nazionale Centocittà, ha contribuito alla nascita dei Democratici e della Margherita. Di entrambe è diventato coordinatore regionale.
Per tre volte è stato eletto consigliere regionale (2005, 2010, 2015) e per dieci anni ha ricoperto la carica di assessore nella massima assise pugliese, interessandosi dei settori gestione delle risorse umane e trasparenza, politiche giovanili e sport, trasporti.
Proprio nell'ambito delle politiche per i giovani matura il progetto Bollenti Spiriti, finalizzato a sostenere e promuovere l'imprenditoria giovanile.
Le divergenze con Michele Emiliano e la decisione di candidarsi alle ultime elezioni regionali con "Noi a sinistra per la Puglia" (nel quale confluiscono i vendoliani) lo hanno portato a una clamorosa spaccatura con il Partito Democratico.
Negli scorsi mesi ha pubblicato la sua ultima fatica editoriale: il libro "La politica generativa. Pratiche di comunità nel laboratorio Puglia" nel quale ha analizzato la crisi della vecchia politica.