Cronaca
Guerriglia urbana a Capodanno: revocati i domiciliari ad un 18enne
Al giovane è stato imposto l'obbligo di dimora a Molfetta e di presentarsi per tre volte a settimana dai Carabinieri
Molfetta - lunedì 4 marzo 2024
20.50
Il Tribunale del Riesame di Bari ha revocato i domiciliari ad un 18enne di Molfetta, Pantaleo Sciancalepore, arrestato per i violenti disordini verificatisi la notte di Capodanno, quando un gruppo di giovani ribaltò un'auto parcheggiata in centro, sistemando nel vano motore alcuni petardi che poi ne provocarono l'esplosione.
Nei confronti del 18enne, assistito dall'avvocato Luca Bruno, i domiciliari a cui è stato sottoposto dallo scorso 13 febbraio, su ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Ivan Barlafante, sono stati sostituiti da misure non detentive. Al giovane, infatti, è stato imposto l'obbligo di dimora nel comune di Molfetta, prescrivendo all'indagato di «non allontanarsi» dalla città e non uscire di casa «dalle ore 22.00 alle ore 06.00 di ogni giorno».
Al giovane, inoltre, è stato notificato l'obbligo di presentarsi «tre volte la settimana alla Stazione dei Carabinieri competente». Anche lui, come gli altri, è accusato di danneggiamento aggravato e pubblica intimidazione con uso di ordigni e materiale esplodente, un reato introdotto dal decreto Caivano. Le scene, immortalate in alcuni video e diventate virali, hanno ripreso i giovani che hanno trasformato piazza Vittorio Emanuele in uno scenario di battaglia, fino a capovolgere un'auto.
Momenti di grande tensione nei quali l'euforia per i festeggiamenti ha lasciato il passo ad «azioni criminali incontrollate da parte di un manipolo di soggetti che, senza alcuna remora, hanno ripreso le loro gesta, compiacendosene mentre le divulgavano sui social». E proprio quei frame hanno poi permesso di identificarli.
Nei confronti del 18enne, assistito dall'avvocato Luca Bruno, i domiciliari a cui è stato sottoposto dallo scorso 13 febbraio, su ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Ivan Barlafante, sono stati sostituiti da misure non detentive. Al giovane, infatti, è stato imposto l'obbligo di dimora nel comune di Molfetta, prescrivendo all'indagato di «non allontanarsi» dalla città e non uscire di casa «dalle ore 22.00 alle ore 06.00 di ogni giorno».
Al giovane, inoltre, è stato notificato l'obbligo di presentarsi «tre volte la settimana alla Stazione dei Carabinieri competente». Anche lui, come gli altri, è accusato di danneggiamento aggravato e pubblica intimidazione con uso di ordigni e materiale esplodente, un reato introdotto dal decreto Caivano. Le scene, immortalate in alcuni video e diventate virali, hanno ripreso i giovani che hanno trasformato piazza Vittorio Emanuele in uno scenario di battaglia, fino a capovolgere un'auto.
Momenti di grande tensione nei quali l'euforia per i festeggiamenti ha lasciato il passo ad «azioni criminali incontrollate da parte di un manipolo di soggetti che, senza alcuna remora, hanno ripreso le loro gesta, compiacendosene mentre le divulgavano sui social». E proprio quei frame hanno poi permesso di identificarli.